
PUTIN CI FA LA GUERRA E L’EUROPA HA PAURA DI RISPONDERE – NONOSTANTE LO SCONFINAMENTO DEI DRONI SUI CIELI EUROPEI (E NON SOLO AL CONFINE CON LA RUSSIA), MOLTI PAESI SI OPPONGONO AL “MURO DI DRONI” PROMESSO DALLA COMMISSIONE. E COSÌ URSULA VON DER LEYEN È COSTRETTA A UN PANEGIRICO PER GIUSTIFICARE LA NECESSITÀ DI DIFENDERSI: SERVIRÀ ANCHE COME “RISPOSTA ALLE CATASTROFI NATURALI E LA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA” – IN ASSENZA DI UNA REGOLA DI INGAGGIO COMUNE, OGNUNO FA COME GLI PARE. LA GERMANIA ANNUNCIA CHE ABBATTERÀ I DRONI NON AUTORIZZATI…
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
Il muro anti-droni «sarà uno scudo per tutta la nostra Unione, incluso il fianco meridionale».
A una settimana dal vertice di Copenaghen, dove diversi leader – tra cui Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron – avevano espresso i loro malumori per un atteggiamento della Commissione dal loro punto di vista troppo sbilanciato verso Est, Ursula von der Leyen ha corretto la rotta e promesso «un approccio a 360 gradi».
E in vista della presentazione della roadmap sulla Difesa, attesa per la prossima settimana, ha deciso di mandare un segnale ai Paesi mediterranei per dire che sì, il confine orientale «è la nostra priorità», ma che il progetto del muro anti-droni non servirà soltanto a proteggere i Baltici e la Polonia.
Treno passeggeri attaccato con droni russi in una stazione ferroviaria a Shostka, Sumy - Ucraina
Tutti sono un potenziale bersaglio e infatti molti governi si stanno attrezzando anche con contromisure giuridico-operative: il governo tedesco, per esempio, ha deciso di modificare la propria normativa per dare alla polizia federale il potere di abbattere i droni.
La presidente della Commissione è intervenuta ieri durante il dibattito al Parlamento europeo sulle recenti incursioni aeree nei cieli Ue, alla vigilia delle votazioni sulle due diverse mozioni di sfiducia presentate dall'estrema sinistra e dall'estrema destra (entrambe senza reale possibilità di successo).
Le incursioni aeree – ha sottolineato – rappresentano «un qualcosa di nuovo e pericoloso che fa parte di un preoccupante schema di crescenti minacce». Secondo Von der Leyen, «un incidente potrebbe essere un errore, due una coincidenza, ma tre, cinque o dieci?».
URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY
Secondo la tedesca, siamo di fronte a «una campagna deliberata e mirata contro l'Europa e bisogna reagire, indagare su ogni incidente e non esitare ad attribuire responsabilità. Perché ogni centimetro quadrato del nostro territorio deve essere protetto, siamo al fianco di ogni Stato membro preso di mira».
[...] Von der Leyen ha assicurato che il progetto del muro di droni servirà anche ad affrontare altre minacce, tra cui «la risposta alle catastrofi naturali, la lotta alla criminalità organizzata internazionale, il monitoraggio delle migrazioni usate come arma e il controllo della flotta ombra russa».
[...]
La Commissione sta cercando di tenere le redini del progetto sfruttando le competenze di cui dispone in ambito industriale, ma nel campo prettamente legato alla Difesa ogni decisione spetta ai singoli Stati. Inclusa la scelta di abbattere o meno i droni che violano il loro spazio aereo.
Un coordinamento in tal senso non spetta certo all'Unione europea, semmai alla Nato, seppur limitatamente alle missioni gestite dall'Alleanza, come quelle di polizia aerea. Al momento, le regole d'ingaggio non prevedono l'abbattimento automatico perché non è stato possibile raggiungere un consenso tra gli alleati: il segretario generale Mark Rutte ha spiegato che viene fatta una valutazione caso per caso.
ursula von der leyen giorgia meloni conferenza sulla ricostruzione dell ucraina foto lapresse
Gli Stati, però, sono liberi di prendere decisioni autonome sul loro territorio e infatti diversi governi si stanno attrezzando con modifiche legislative per avere a disposizione strumenti più efficaci. L'ultima, in ordine di tempo, è stata la Germania: il governo guidato da Friedrich Merz ha deciso di dotare la polizia federale dei poteri necessari per intercettare i droni e, se necessario, abbatterli. Gli agenti pattuglieranno i luoghi sensibili come gli aeroporti, le stazioni, i palazzi governativi e le infrastrutture critiche. Secondo la Bild, il piano avrà un costo di 25 milioni di euro l'anno per i droni, oltre a 90 milioni di euro per i sistemi di difesa.
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