vladimir putin nucleare atomico bomba atomica

PUTIN USERÀ LA BOMBA ATOMICA? LE MINACCE DELLA RUSSIA SONO SPACCONATE. L’UTILIZZO DI ATOMICHE A BASSA INTENSITÀ NON È IMPOSSIBILE, MA AL MOMENTO È IMPROBABILE" - BENJAMIN HAUTECOUVERTURE, POLITOLOGO FRANCESE ESPERTO IN ARMI NUCLEARI: "LA LINEA ROSSA DA NON SUPERARE È L’INVIO DI TRUPPE, CHE INFATTI NESSUN PAESE ADERENTE ALLA NATO MANDERÀ IN UCRAINA. POI C’È UNA LINEA ARANCIONE SCURO, RAPPRESENTATA DAI SISTEMI DI ARMAMENTO PESANTI, OFFENSIVI - PUTIN È IMPAZZITO? LE SUE MOSSE MILITARI SUL CAMPO SONO RAZIONALI”

PUTIN RISCHIO BOMBA ATOMICA

Stefano Montefiori per corriere.it

 

Perché il ministro degli Esteri Sergei Lavrov continua a evocare la guerra nucleare? La definisce devastatrice, ma questo lo sappiamo dagli anni Cinquanta. Perché questa insistenza?

«La deterrenza è un dispositivo umano, sociale, abituale, che consiste nell’impedire a qualcuno di fare qualcosa. La retorica dissuasiva russa nel contesto nucleare consiste nell’impedire ai Paesi della Nato di reagire in un modo che metta a rischio il successo delle loro operazioni militari in Ucraina», dice uno dei massimi esperti francesi di armi nucleari, il politologo Benjamin Hautecouverture della Fondation pour la Recherche Strategique.

 

A dispetto di quel che dice Lavrov, gli occidentali non sembrano raccogliere la provocazione. Gli Stati Uniti hanno rinviato le esercitazioni del missile nucleare Minuteman, Francia e Gran Bretagna non rispondono a tono.

vladimir putin

«Penso che sia un’ottima scelta. Anche il silenzio è una risposta, è un modo per dire che la deterrenza nucleare reciproca è una cosa seria, mentre parlarne con troppa facilità in pubblico è inutile e controproducente. Il presidente francese Macron ha ignorato questa questione quando si è rivolto ai francesi, ma ha inviato un messaggio all’esercito, disponibile sul sito dell’Eliseo, in cui indica l’avventurismo militare di Putin con una frase molto breve ed efficace. "Manterremo le nostre posizioni permanenti che garantiscono la sicurezza dei francesi". È una risposta indiretta a Putin, per ricordare in modo più sottile che la deterrenza nucleare ce l’abbiamo anche noi».

 

 

Perché le uscite di Lavrov sul nucleare sono controproducenti?

BENJAMIN HAUTECOUVERTURE

«Perché sono spacconate che trasmettono impotenza più che potenza. La dissuasione non si proclama, o c’è o non c’è. È una disciplina seria, con le sue regole. Siamo nell’ambito di un messaggio, da chi parla a chi ascolta. Per convincere chi ascolta, il messaggio deve essere convincente. A furia di ricorrere alla retorica nucleare, paradossalmente il messaggio dissuasivo perde di forza, si banalizza. I silenzi occidentali sono più eloquenti».

 

La Russia parla di atomica per scoraggiare l’Europa e in generale l’Occidente dall’aiutare l’Ucraina. Ma qual è la linea rossa da non superare?

macron putin

«La linea rossa è l’invio di truppe, che infatti nessun Paese aderente alla Nato manderà. Poi c’è una linea arancione scuro, rappresentata dai sistemi di armamento pesanti, offensivi».

 

Per questo si specifica che le armi inviate dalla Ue all’Ucraina sono armi «difensive»?

«Sì, l’indicazione che si tratta di armi difensive risponde a questa logica. Non stiamo inviando carri armati».

 

E anche sugli aerei da combattimento c’è stata una marcia indietro.

«Da un lato Ue e Stati Uniti vogliono inviare armi che gli ucraini possano utilizzare immediatamente, e un aereo da caccia, comunque, richiede un minimo di conoscenza del mezzo. Dall’altro, credo che la marcia indietro in particolare della Polonia risponda anche a questo ragionamento: meglio limitarsi ad armi leggere, difensive, per non oltrepassare quella linea che possiamo definire arancione scuro».

Xi Jinping e Vladimir Putin

 

 

L’invasione russa dell’Ucraina, con relative minacce nucleari esplicite da parte della Russia, rappresenta una rottura della teoria della dissuasione reciproca per come l’abbiamo conosciuta finora?

«No, direi non ancora. Per il momento la deterrenza nucleare è preservata, nessuno vuole ricorrere all’atomica perché sa che la risposta sarebbe ugualmente atomica e immediata. La guerra in Ucraina è passata da bassa a alta intensità, ma siamo ancora sotto la soglia nucleare. La deterrenza classica è ancora in funzione e lo sarà finché la Russia non attaccherà un Paese della Nato, per esempio i Paesi baltici o la Romania o la Polonia».

 

Il contingente Nato in questi Paesi sta aumentando, la Francia ha appena mandato 600 soldati in Romania.

macron putin

«È appunto per sottolineare l’altra linea rossa da non superare, l’attacco a un Paese Nato che farebbe scattare l’articolo 5 del Trattato con il rischio di arrivare a quel punto a un conflitto nucleare. Comunque, per adesso la dissuasione nucleare sta funzionando, e i suoi codici non sono cambiati. Bisognerà vedere tra qualche settimana».

 

Che cosa pensa della teoria che Putin sia diventato paranoico e abbia perso l’equilibrio mentale?

«Ci vorrebbe uno psichiatra per stabilirlo in modo certo. Dal punto di vista strettamente militare, mi pare che le mosse della Russia per ora ubbidiscano a una logica: l’80/90 per cento dello spazio aereo è in mano alla Russia, aeroporti distrutti, centri di comando ucraini attaccati, un corridoio in creazione tra la Russia e la penisola di Crimea.

 

putin macron

Non siamo ancora nella situazione della battaglia di Stalingrado e di Hitler che cambia i generali perché gli dicono il contrario di quel che desidera. Sono piani tattici che avanzano magari meno velocemente del previsto, ma che sono coerenti e purtroppo continuano a essere messi in atto. Non penso che allo stato si debba avere paura di un Putin impazzito che scatena la terza guerra mondiale. Possiamo temere che le cose per lui peggiorino a tal punto da volere uccidersi e portare il mondo con sé, ma per adesso sono congetture».

 

VLADIMIR PUTIN

La Russia potrebbe passare a uno stadio superiore e scegliere di usare armi atomiche tattiche, di potenza inferiore, se non riuscisse a vincere la guerra convenzionale?

«È una teoria che è stata discussa in seno al Cremlino, l’idea dell’“escalation per la de-escalation”: usare un’arma atomica di bassa intensità, per esempio equivalente a 10 kiloton (quella di Hiroshima è stimata in 15 kiloton, ndr), per ottenere effetti operativi militari diventati fuori portata con le armi convenzionali. È uno scenario non impossibile, ma lo definirei poco probabile. Questa teoria è molto discussa anche negli Stati Uniti durante la presidenza Trump, ma per il momento non è entrata nella dottrina nucleare della Russia».

vladimir putin emmanuel macron giuseppe conte

 

La Francia è l’unico Paese dell’Unione europea dotato dell’arma nucleare. Questo la pone in una situazione particolare rispetto alla guerra in Ucraina?

«Non direi, mi sembra che la Francia sia come l’Italia, la Germania e gli altri, cioè che goda dell’ombrello della Nato e dell’articolo 5 che prevede la risposta di tutta l’alleanza nel caso che un Paese venga attaccato. È vero, la Francia dispone anche di una deterrenza nucleare “centrale”, legata ai suoi interessi nazionali vitali, ma in questo caso entra in gioco quella “estesa”, legata alla Nato».

putinQUANTO COSTA LA GUERRA ALLA RUSSIAPUTIN

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)