(DIS)ONOREVOLI CONVERSIONI – NEL 2013, UN PUGNO DI VALOROSI SENATORI DEL PD CHIEDE L’ABOLIZIONE DEL “PORCELLUM” PERCHÉ “NON DEVE PIÙ ACCADERE DI AVERE UN PARLAMENTO DI NOMINATI ATTRAVERSO LISTE BLOCCATE’’ – BENE, BRAVI, BIS. PRIMO FIRMATARIO? ESPOSITO STEFANO!

STEFANO ESPOSITO STEFANO ESPOSITO

Dagoreport

 

Onorevoli senatori! In un tempo dove non si capisce bene dove si trovi lo scettro, gli elettori pretendono che sia loro restituito. Prima di tutto il potere di scegliere liberamente i propri rappresentanti: «La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».

Non dovrà mai più accadere di avere un Parlamento di nominati attraverso liste bloccate dalle segreterie nazionali dei partiti.

(ddl n. 432, comunicato alla Presidenza il 10 aprile 2013, primo firmatario Stefano Esposito)

 

A Villa Arzilla si ride molto, in questi giorni. Ma si ride amaro, e in modo grottesco, schifato, cinico; insomma: si ride per non piangere. Nel Pd, in Forza Italia, in quel che resta delle intelligenze sparse tra ex Cinque Stelle o Sel. E si ride, o si piange, con davanti agli occhi il testo del disegno di legge n. 432 del 10 aprile 2013: Abrogazione della legge 21 dicembre 2005, n. 270, in materia di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

 

Non era un brutto testo, vedete. E non diceva neanche cose stupide. A manco un mese dall’insediamento del nuovo Parlamento, proprio all’inizio della XVII legislatura, un pugno di arditi senatori Pd, quindici per l’esattezza, osò dire e scrivere:

Mai più un parlamento di nominati.

 

Dicevano: «Il processo di allontanamento dei cittadini dalla politica sta assumendo i toni di una vera e propria rivolta contro quella che ormai è indicata come la «casta» dei politici.»

Dicevano: «Il sistema politico italiano appare perso in una palude in cui non si intravede la via di uscita».

 

maria  elena boschi   otto e mezzomaria elena boschi otto e mezzo

Dicevano: «L’astensionismo elettorale segnala la perdita di centralità delle istituzioni rappresentative e il trasferimento altrove sia del potere che del suo controllo».

 

Dicevano: «Il potere di decisione, quello vero, è ormai trasferito verso altri organi molto spesso del tutto estranei alle questioni nazionali e a quelle costituzionali classiche, mentre anche il potere di controllo dell’attività dei governi ha lasciato le aule parlamentari per trasferirsi in altri luoghi».

 

Tutto vero. Tutto giusto. Anzi: giustissimo.

 

E infatti, citando Sartori come Dahrendorf, «la caducità del mito della democrazia rappresentativa» e «la crisi dei vigenti sistemi democratici», i fantastici quindici non vedevano altra via, «per riavvicinare ogni eletto al suo elettore e ricomporre nell’unitarietà del mandato elettorale la rappresentanza politica, la rappresentanza degli interessi e la rappresentanza territoriale», che l’abolizione dell’attuale legge elettorale, «la legge Calderoli», per «tornare alla precedente normativa »: il Mattarellum.

 

ROBERTO CALDEROLI ROBERTO CALDEROLI

Primo firmatario: Stefano Esposito. Senatore Pd. Proprio lui?

Ma certo! Proprio l’esimio parlamentare che, manco due anni dopo,  ha firmato l’emendamento 01.103 e blindato il patto del Nazareno, sostenendo l’esattissimo contrario di quanto da lui proposto: liste bloccatissime e un parlamento di ultra-nominati. E’ grazie a lui, con i voti congiunti del Pd e di Forza Italia, che sono stati ammazzati ben 35 mila emendamenti di maggioranza e opposizione, spianando la strada al successo di Renzi e dell’Italicum.

 

 

Onorevoli senatori! Sappiamo tutti, qui a Villa Arzilla, che il testo esce dritto dal gabinetto del ministro Boschi e che reca la mano dei due “boschieri “ Paolo Aquilanti e Roberto Cerreto, funzionari di Camera e Senato, grandi autori della furbata. Ma a metterci la faccia, e a guadagnarsi fama imperitura, vantaggi futuri e interviste al grido di «Così ho fregato Calderoli», è il furbo collega di Torino. Anzi: furbissimo.

 

Anche di Esposito Stefano, da Moncalieri, a palazzo Madama sappiamo ormai tutto: classe 1969, impiegato in prefettura a Torino con eterna aspettativa politica, è stato già deputato Pd, consigliere provinciale per i Ds, membro della segreteria, tesserato Fgci, Pci, Pds. E’ stato nella Mozione Angius. E’ stato bersaniano di ferro. Si è occupato di rifiuti a Settimo Torinese. E’ stato anti-Tav ferocissimo, al punto di chiedere l’espulsione dal partito di quei sindaci della Val di Susa che si erano dichiarati contrari alla mega-opera. Poi ha detto che, se i costi dell’opera erano così alti, era anche meglio soprassedere.

Laura Puppato Laura Puppato

Insomma, è uno molto disinvolto. Oggi è renziano di sfondamento. Quanto agli altri…

 

Onorevoli colleghi! Il ddl 432 recava la firma anche dei senatori Pd Verducci Francesco, Susta Gianluca, Marino Mauro, Mineo Corradino, Favero Nicoletta, Tomaselli Salvatore, Zanoni Magda, Fissore Elena, Borioli Daniele, Puppato Laura, Manassero Patrizia, Cirinnà Monica, Pezzopane Stefania e Chiti Vannino.

Ci risulta che solo Mineo e Chiti abbiano votato, coerentemente, contro quella schifezza dell’Espositum. E gli altri? Tutti convertiti alle liste bloccate e a un parlamento di ultra-nomitati? Saranno mica stati folgorati sulla via di Firenze?

Magari ce li ritroveremo, che combinazione, nelle liste bloccate per il prossimo parlamento...

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