RADICALI LIBERI - PANNELLA SALVA NICK E SCHIANTA GIGGINO: “COSENTINO LINCIATO SENZA MOTIVO, NELLE CARTE PROCESSUALI NON C’È NIENTE. E NAPOLI NON È ARANCIONE. È ZOZZA” - SAVIANO: “ORA CHE È STATO SCARICATO DA BERLUSCONI, COSENTINO PUÒ PARLARE: DEL POTERE IN CAMPANIA, DELLA CRIMINALITÀ. COSÌ FUGHERÀ IL DUBBIO CHE PER UNA MANCIA ABBIA SCAMBIATO LA SUA LIBERTÀ”…

1 - COSENTINO: PANNELLA, LINCIATO INSIEME A LANDOLFI - 'IL MIO INCONTRO CON LUI, IN CARTE PROCESSO NON C'E' NIENTE'
(ANSA) - ''Ho telefonato a Cosentino dopo aver sentito la sua conferenza stampa in tv, abbiamo poi pranzato insieme in un ristorante vicino al Senato''. Lo ha detto Marco Pannella nel corso di una conferenza stampa a Napoli per la campagna elettorale della lista Amnistia, Giustizia e Liberta'.

''Il nostro parlamentare Maurizio Turco - ha raccontato Pannella - che e' anche membro della commissione sulla autorizzazioni, ha letto con attenzione le carte processuali su Cosentino e mi ha detto 'qui non c'e' niente'. Quindi gli ho detto, incontriamoci vicino al Senato, cosi' passano i senatori e i giornalisti e ci vedono''.

''Abbiamo parlato di diversi temi - ha detto Pannella - tra cui quello dell'amnistia su cui ho chiesto a Cosentino se il Pdl in Campania potesse impegnarsi. E lui mi ha detto che di certo molti candidati sarebbero stati interessati al tema. Poi siamo andati insieme alla sede del Partito Radicale che e' li' vicino''. Pannella ha criticato il ''linciaggio che c'e' stato su Cosentino e Landolfi''.

2 - PANNELLA, NAPOLI NON E' ARANCIONE, E' ZOZZA
(ANSA) - ''Napoli non e' arancione, e' zozza''. Cosi' il leader dei radicali Marco Pannella ha risposto oggi ai giornalisti che gli chiedevano dell'amministrazione De Magistris. ''Del resto - ha detto Pannella - lo stesso De Magistris mi ha detto che si e' formato leggendo solo l'Unita'''. Pannella ha poi ricordato come dopo l'elezione a sindaco di De Magistris lui abbia contattato l'ex magistrato per ''consigliargli di parlare con Aldo Loris Rossi che avrebbe potuto illustrargli cose importanti per la citta'. Ma evidentemente ha pensato, sbagliando, che gli stessi dando dei suggerimenti per la sua giunta e non lo ha mai chiamato''.

3 - COSENTINO: CICCHITTO, GIUSTE PAROLE PANNELLA
(ANSA) - ''Marco Pannella ha fatto una bella dichiarazione sull'On. Cosentino ed e' molto significativo quello che l'On. Maurizio Turco, personalita' certamente al di sopra di ogni sospetto, rileva a proposito di cio' che 'non c'e'' nelle carte concernenti Cosentino, cioe' non c'e' la prova della 'sua colpevolezza''', E' quanto afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.


4 - COSENTINO DICA TUTTO CIÃ’ CHE SA
Roberto Saviano per "l'Espresso"

Nicola Cosentino viene sacrificato da Berlusconi a vantaggio di altri impresentabili perché è il più noto. Ma non solo per questo. Nicola Cosentino è forse il più potente. È la persona che sa di più e che economicamente mantiene un rapporto di indipendenza rispetto a Berlusconi e ai suoi uomini. È lui a mettere a disposizione del Pdl le sue risorse e non viceversa. Cioè non è il Pdl, come avviene per la maggior parte dei candidati, a mettere a disposizione della campagna elettorale di Cosentino le risorse del partito.

Di Cosentino si ha paura. Ecco perché lo si allontana, non certo perché è in atto un repulisti. Lo si allontana, lo si delegittima al fine di renderlo più fragile nei rapporti di potere politici. Come dire, se domani Cosentino ci attacca, o peggio, se ci ricatta, mediaticamente è facile fornire una giustificazione: il Pdl l'ha allontanato e lui trova vendetta. Ebbene, questo è il momento in cui bisognerebbe chiedere a Cosentino di prendere una decisione importante.

Questo è il momento in cui bisognerebbe chiedergli di parlare. E dire tutto ciò che sa - moltissimo - su come è stato amministrato il potere politico in Campania e non solo. Sulle vicende berlusconiane legate al ciclo dei rifiuti. Perché il potere di Cosentino è legato anche alla capacità che ha avuto di influire su sindaci e consiglieri comunali, per aprire discariche e tamponare le emergenze rifiuti che hanno angosciato il governo Berlusconi.

Nicola Cosentino ora può parlare e il mio invito è che lo faccia. Cosa ha da perdere? Sa benissimo che sarà progressivamente abbandonato dal Pdl. Sa benissimo che nessuno lo sosterrà più. Sa benissimo ormai che le dichiarazioni di amicizia di Berlusconi valgono zero. Cosentino può e deve parlare. Non si tratta di delazione, né di vendetta, come fa comodo che sembri. Si tratta dell'analisi di un percorso.

E sulla vicenda camorra lui collabori con la giustizia, indipendentemente da quale sia la sua posizione. Decida di raccontare cosa ha significato essere un politico in terra di camorra. Racconti come mai, nonostante tante parole, non ha mai contrastato i poteri criminali attraverso azioni politiche importanti.

Lui che ha occupato ruoli di primo piano; lui che ha avuto un peso politico enorme. E che racconti cosa abbia significato, per l'uomo politico Cosentino, essere legato da vincoli di parentela alla famiglia di Francesco Schiavone "Sandokan". Cosa abbia significato essere legato da vincoli di parentela alla famiglia di Giuseppe Russo detto "Peppe il Padrino".

Cosa ha da perdere? Il mondo berlusconiano è fatto così, oserei dire il mondo intero è fatto così. Sorrisi, abbracci e strette di mano quando servi, calci quando non servi più. Vecchio adagio, forse un po' cinico, ma da quando frequento il mondo giornalistico-editoriale-televisivo, non ho mai pensato che i rapporti che si stringono possano andare oltre il meccanismo di potere e convenienza.

Cosentino è un uomo scaltro, è un uomo che non vive di infingimenti e mistificazioni. Cosentino sa che i sentimenti valgono zero, che l'amicizia è sinonimo di contratto, che le cene e i sorrisi servono a raggiungere degli obiettivi e che nemmeno in casa propria, se si cade, si viene rispettati. Nemmeno in casa propria, se si cade, ti viene tesa una mano. Cosentino sa tutto questo perché ce lo insegna la nostra terra sin da bambini: ci insegna a saper stare al mondo.

È ora che, per riacquistare una dignità che ha chiaramente perduto, parli. È ora che racconti, saremo in molti disposti a raccogliere le sue testimonianze e le sue analisi. È ora che dica tutto ciò che sa e rompa con "scandalo" le regole del gioco. Se non lo farà, a tutti rimarrà il sospetto - certo, solo il sospetto - che il suo silenzio e il carcere che molto probabilmente vivrà, Berlusconi avrà saputo ripagarli.

Magari aprendogli il mercato del cemento nel nord Italia; magari aprendogli la distribuzione di carburanti, che lui già ha nel Sud, anche al Nord. Certo, allo stato, restano illazioni e sospetti. Ma solo Nicola Cosentino ha il potere di fugare il pensiero che per una mancia abbia scambiato la sua libertà.

 

marco_pannellaNicola Cosentino e Berlusconicosentino berlusconi gg pannella MARIO LANDOLFILuigi De Magistris ROBERTO SAVIANO

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)