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RAGGI FRANANTI SUL CAMPIDOGLIO: “TROPPI ERRORI”, I REVISORI BOCCIANO IL BILANCIO DEL COMUNE DI ROMA - SOTTO TIRO I TAGLI CHE COLPISCONO I SERVIZI, GLI EXTRADEBITI, LA SOVRASTIMA DEGLI INTROITI DA MULTE. MELONI GODE: “SI RISCHIA IL COMMISSARIAMENTO DEL PREFETTO PRIMA DI QUELLO DI GRILLO. UN RECORD”

Giovanna Vitale per la Repubblica

virginia raggi consiglierivirginia raggi consiglieri

Non era mai accaduto. Il bilancio triennale del Campidoglio, approvato in giunta a metà novembre con tanto di tweet della sindaca “risultato storico appena raggiunto”, è tutto da rifare. A decretare la bocciatura del documento di programmazione finanziaria, già in discussione in Aula Giulio Cesare, è stato ieri l’Oref, l’organismo comunale di revisione contabile. Che in un parere di 46 pagine ha fatto a pezzi le previsioni della giunta grillina.

 

Secondo i controllori, la giunta Raggi ha sbagliato tutto ciò che poteva sbagliare, generando un buco nero che rischia di inghiottire l’amministrazione di Roma, incapace di individuare i risparmi necessari «se non a danno della qualità dei servizi erogati ai cittadini».

 

VIRGINIA RAGGI LUCA BERGAMOVIRGINIA RAGGI LUCA BERGAMO

Se infatti i conti tornano, sostiene l’Oref, è solo perché sono state sopravvalutate le entrate non strutturali (dalle multe all’evasione tributaria) senza elaborare «un adeguato e specifico piano di recupero » dei gettiti e per di più ignorando il «piano di rientro» sulla «razionalizzione e/o alienazione delle partecipazioni in società» non strategiche. Ovvero quella miriade di aziende, da Assicurazioni di Roma a Farmacap, che la giunta precedente – con l’aiuto del governo – aveva deciso di vendere per risanare le casse comunali e che invece i 5 Stelle hanno salvato. Ma ora i revisori impongono di chiuderle.

 

alessandro di battista virginia raggi alessandro di battista virginia raggi

La lista degli errori è lunghissima. E comprende in particolare la «non corretta previsione degli ingenti e imminenti oneri derivanti dai debiti fuori bilancio, dalla gestione del contenzioso in essere, dalle passività derivanti dalla gestione delle partecipate, dalle passività potenziali relative alle garanzie rilasciate da Roma Capitale sui Punti verde qualità, dalla realizzazione della linea C della metro e dell’ammodernamento di quelle esistenti; dalle passività potenziali generate dal dipartimento politiche sociali; dal contenzioso e dalle criticità riscontrate con la gestione commissariale ». L’Oref pertanto «ritiene non sufficienti gli spazi di finanza pubblica necessari al rispetto dell’equilibrio finanziario».

 

Significa, in sostanza, che i 137 milioni concessi dal ministero dell’Economia un mese fa non bastano. Anche perché l’amministrazione «non ha previsto gli interventi correttivi necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio». Esattamente ciò che l’ormai ex ragioniere generale Stefano Fermante denunciò a settembre, ricevendo in risposta un brusco benservito.

GRILLO RAGGIGRILLO RAGGI

 

Sulle barricate le opposizioni. «E’ una bocciatura clamorosa», accusa la capogruppo pd Michela Di Biase. «In sei mesi a Roma si è parlato solo di nomine e poltrone » rincara Giachetti. E mentre Fassina (Sinistra Italiana) si appella al leader del M5s affinché «valuti se ci sono le condizioni per proseguire», Meloni di Fdi ironizza: «Si rischia il commissariamento del prefetto prima di quello di Grillo. Un record».

Eventualità remota, in realtà: l’Anci ha chiesto una proroga di due mesi per approvare i bilanci comunali, che il governo dovrebbe inserire nel Milleproroghe.

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