IL DOSSIER SULL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA IN FRANCIA E’ UN ASSIST PER MARINE LE PEN (INFATTI ERA STATO TENUTO NASCOSTO) - LE SPESE PER I RICHIEDENTI ASILO SONO INSOSTENIBILI: 220 MILIONI L’ANNO PIÙ ALTRI 600 PER IL PROGRAMMA “IMMIGRAZIONE E ASILO POLITICO”

Leonardo Piccini per “Libero quotidiano”

MARINE LE PENMARINE LE PEN

 

Un dossier politico esplosivo tenuto sotto chiave per settimane e nascosto perfino al Parlameno francese, per paura di avvantaggiare sotto elezioni la corsa di Marine Le Pen. Ora però, grazie al coraggio e alla determinazione di un parlamentare gollista, il dossier è venuto alla luce. E così il rapporto choc sull’immigrazione clandestina in Francia, e sui suoi costi insostenibili per la collettività, è stato messo nero su bianco.

 

“Libero” è giunto in possesso di ampi stralci della relazione top secret elaborata dalla commissione Affari Sociali dell’Assemblea Nazionale francese, grazie al deputato dell’UMP, Eric Ciotti, 49 anni, parlamentare e presidente della regione Alpi Marrittime, nonché esponente di spicco della segreteria nazioanle dell’UMP. Il documento della commissione Affari Sociali, definisce come «insostenibili per la collettività, le spese sostenute dallo Stato francese per alloggiare i richiedenti asilo».

 

la banlieue parigina di pierrefitte sur seinela banlieue parigina di pierrefitte sur seine

In dieci anni infatti, si legge nel documento, «le domande di asilo politico, si sono quadruplicate, passando dalle 5.282 richieste del 2001, alle 24.689 del primo semestre del 2014». Il costo per alloggiare questa enorme massa di profughi «è di circa 220 milioni di euro l’anno, che vanno sonmmati ai 600 milioni di euro stanziati dal governo per far fronte al programma denominato “immigrazione e asilo politico”».

 

Ma «oltre alle spese per un alloggio d’urgenza, vanno considerati anche gli aiuti economici erogati ogni giorno agli immigrati. Sussidi che originariamente erano previsti come un aiuto temporaneo, e che invece con il passare del tempo, si sono trasformati in una prassi costante».

incidenti banlieuesincidenti banlieues

 

Vitto e alloggio in strutture alberghiere a spese del contribuente, visto che anche in Francia così come in Italia, sono stati chiusi i Cie, che qui vengono chiamati Cada, ossia centri di identificazione e di soggiorno temporaneo. Il documento della commissione francese parla di «22.000 stanze d’albergo pagate ogni giorno dallo Stato nel periodo 2013, contro le 13.000 del 2009, ossia un aumento di posti letto in strutture ricettive turistiche e alberghiere pari al 70%».

 

«Le richieste di posti di letto-prosegue la commissione Affari Sociali- si sono moltiplicate per tre, nel periodo che va 2008-2012». Ci sono più immigrati nelle strutture alberghiere che nei pochi centri di soggiorno temporaneo ancora esistenti, organizzati dal ministero dell’Interno. «Il governo del presidente François Hollande, ha autorizzato per il 2015, un ulteriore finanziamanto di alloggi per i richiedenti asilo pari a 132,5 milioni di euro (+14,8%)».

francois hollandefrancois hollande

 

Secondo Eric Ciotti «si tratta di costi allucinanti, e alla lunga insostenibili per lo Stato e per i cittadini francesi, visto che il mantenimento di ciascun profugo, ci costa 870 euro al mese. Una spesa che oltretutto genera scontento e gravi squilibri sociali, visto che diamo sussidi economici ai profughi, ma li tagliamo ai cittadini francesi che versano in gravi difficoltà economiche».

 

Il parlamentare punta il dito contro il numero di richieste di asilo politico: «Lo studio della commissione Affari sociali, evidenzia l’esplosione di queste domande. Siamo ormai giunti alla ragguardevole cifra di 30.000 domande di protezione e di asilo politico. Domande ancora al vaglio dell’Ufficio centrale per la protezione dei rifugiati e degli aplidi (Ofpra). Si tratta di dossier che fino ad oggi sonono stati tenuti sotto chiave nell’ufficio del direttore dell’Ofpra, forse per paura che montasse un caso politico».

 

Eric Ciotti conclude laconico: «Le domande di protezione internazionale, nel periodo che va dal 2007 al 2013, sono aumentate dell’85%. Si tratta di un fenomeno dovuto al proliferare di vere e proprie filiere illegali dell’immigrazione, di mafie che possono contare sull’atteggiamento permissivo di Paesi come l’Italia, che hanno facilitato l’ingresso indiscriminato di profughi e immigrati».

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