italia debito pubblico

OGNI PROMESSA È DEBITO (PUBBLICO) – NUOVO RECORD PER IL DEBITO ITALIANO, CHE A NOVEMBRE TOCCA QUOTA 2345 MILIARDI - A DICEMBRE SONO STATI BRUCIATI ALTRI 10,2 MILIARDI, SOLO PER LA SPESA CORRENTE – OGNI ITALIANO HA SUL GROPPONE UN DEBITO DI QUASI 39MILA EURO, E NEL FRATTEMPO IL GOVERNO AUMENTA LE TASSE…

DEBITO PUBBLICO

Gian Maria De Francesco per “il Giornale”

 

Il debito pubblico italiano a novembre ha segnato un nuovo record toccando quota 2.345,3 miliardi di euro, in aumento di 10,2 miliardi rispetto al mese precedente quasi tutti «bruciati» per la spesa corrente (5,8 miliardi a fabbisogno e 3,3 miliardi nel conto di disponibilità del Tesoro). Nei primi undici mesi del 2018, rileva la Banca d' Italia, l' aumento dello stock complessivo è stato pari a 58 miliardi. Secondo quanto calcolato dall' Unione nazionale consumatori in base alle statistiche Istat sulla popolazione (60,4 milioni), «è come se ogni italiano avesse un debito di 38.776 euro».

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

A tale cifra mostruosa fa da contraltare il solito aumento delle entrate fiscali il cui ritmo di crescita è superiore a quello del Pil. In particolare, secondo via Nazionale, a novembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 39 miliardi, in aumento dell' 8,7% (3,1 miliardi) rispetto al dato dello stesso mese del 2017. Nei primi undici mesi del 2018 le entrate tributarie sono state pari a 378,7 miliardi (+1% annuo) al netto di alcune disomogeneità contabili si può stimare che l' andamento delle entrate tributarie sia stato più favorevole.

 

SALVINI DI MAIO CONTE

I dati sono lievemente divergenti da quelli della Ragioneria generale dello Stato che nei primi 11 mesi del 2018 ha contabilizzato 414,8 miliardi (+1,8% su base annua) con Irpef (+3% a 172 miliardi) e Iva (+3,3% a 114 miliardi) a trainare il gettito. Il trend dovrebbe proseguire anche nel 2019 visto la legge di Bilancio prevede un incremento della pressione fiscale dal 42,9% previsto nel 2018 al 42,3.

 

Questi dati drammatici, purtroppo, inviano due messaggi al governo Salvini-Di Maio, parzialmente responsabili di questa evoluzione. In primo luogo, lo Stato continua a spendere più di quanto incassa e questo continua ad alimentare il circolo vizioso deficit-debito. In primo luogo, sarà difficile centrare l' obiettivo di un rapporto debito/Pil al 130,7% quest' anno.

 

MARIO DRAGHI

Come spiegato dal presidente della Bce, Mario Draghi al Parlamento Ue, «siamo di fronte a un rallentamento che non porta a una recessione ma che potrebbe essere più lungo del previsto» a causa «dell' incertezza geopolitica». In ogni caso, se arrivasse la crisi, la Bce avrebbe gli «strumenti per reagire», ma questo non implica che l' Eurotower finanzi direttamente il debito degli Stati, cioè non c' è da aspettarsi la manna dal cielo.

 

mario draghi

La derivata seconda si chiama manovra correttiva e viene evocata da Renato Brunetta di Forza Italia. «Non è da escludere che la Commissione Ue voglia aggiornare gli obiettivi al nuovo quadro macroeconomico; ciò significherebbe una sola cosa: una richiesta di manovra correttiva da fare questa primavera» ha commentato paventando un' eventuale procedura d' infrazione che bloccherebbe «quota 100 e reddito di cittadinanza».

 

Infine, l' incognita che si chiama titoli di Stato. Bisogna sperare che qualcuno, comunque, li compri. Il mercato, infatti, ha già sfiduciato il governo Conte. In soli sei mesi gli investitori esteri hanno diminuito l' esposizione in Btp di oltre 70 miliardi da 722 a 651 miliardi. E qui le improvvisazioni di Di Maio e Salvini un ruolo l' hanno avuto.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?