reddito di cittadinanza

BISOGNA ESSERE DEI MINCHIONI PER PENSARE CHE IL REDDITO DI CITTADINANZA DI 780 EURO SCORAGGI LA RICERCA DI LAVORO - A MENO CHE "L'ALTERNATIVA" OFFERTA DAGLI IMPRENDITORI ITALIANI NON SIA DI 800 EURO… -  MARIO GIORDANO: “IL VERO PROBLEMA SONO GLI STIPENDI TROPPO BASSI E LA MISURA DEL GOVERNO HA SCOPERCHIATO LA PIAGA NASCOSTA DEL PAESE” - DAI FANTOMATICI “IMPRENDITORI” MENO CHIACCHIERE E PIU’ DANARI: CI SONO 4 MILIONI DI ITALIANI SOTTOPAGATI…

Mario Giordano per “la Verità”

 

mario giordano

Il vero problema non è il reddito di cittadinanza troppo alto. Il vero problema sono gli stipendi troppo bassi. L' assalto all' arma bianca scatenato da qualche giorno contro il provvedimento del governo gialloblù ha avuto un effetto paradossale: ha scoperchiato la vera piaga nascosta del Paese, che non sono i provvedimenti a 5 stelle per chi non lavora. Quanto, piuttosto, le retribuzioni a 5 stalle di chi lavora.

 

Che cosa è successo? Semplice: si sono moltiplicati nelle ultime ore, da Confindustria agli esponenti della sinistra, i lamenti di chi attacca i 780 euro al mese, perché sarebbero sproporzionati, cioè eccessivi, rispetto alle paghe di chi fatica per 8 ore al giorno. «Scoraggiano a lavorare», è la nuova formula magica dell' Armata No Reddito di Cittadinanza, sezione Feddayn del Forza Povertà. E perché scoraggerebbero a lavorare? Ovvio, dicono costoro: se io posso guadagnare 780 «facendo nulla» perché dovrei sgobbare 40 ore alla settimana per prenderne 750 o anche meno?

il sito per il reddito di cittadinanza 5

 

Domanda interessante, si capisce. A prima vista anche convincente. Ma solo per chi ha il paraocchi. Se uno il paraocchi se lo toglie, infatti, non può fare a meno di vedere che essa nasconde un problema più grande. La si può pensare come si vuole sui 780 euro al mese per tutti; si può anche essere ferocemente contrari, ideologicamente sgomenti, idealmente nauseati o semplicemente scettici, ma risulta evidente che quel «scoraggiano a lavorare» è la foglia di fico di una vergogna italiana.

 

Quasi un' emergenza nazionale, che per altro ben poco ha a che fare con il reddito di cittadinanza. Stiamo parlando, ovviamente dell' Asdaf, cioè l' Allarme Stipendi Da Assoluta Fame, drammatica malattia mortale della nostra economia. Evidenziata, paradossalmente, proprio da coloro che questo virus hanno contribuito a diffonderlo. E che ora fingono di esserne vittima.

 

donne uomini stipendio

Preso, infatti, dalla furia anti reddito di cittadinanza e dall' ansia di dimostrare che 780 euro sono davvero troppi, Il Sole 24 Ore, quotidiano della Confindustria, è andato a pescare i dati dell' Inps sulle retribuzioni. E così ha scoperto e stampato in color salmone che il 37,5% dei lavoratori al Sud, cioè oltre uno su tre, prende meno di quella cifra. Ma non è solo un problema meridionale: guadagnano meno di 780 euro al mese 27 lavoratori su 100 nel Centro Italia e anche 21 su 100 nel Nord.

 

VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA

In pratica ci sono quasi 4 milioni di italiani che tutti i giorni vanno a faticare, regolarmente (si fa per dire) retribuiti, magari si spaccano la schiena sotto il sole in autostrada o davanti a una cassa del supermercato, e alla fine del mese portano a casa meno di quello che, secondo l' Ocse, è il salario minimo che consente di uscire dalla povertà. Vogliamo farci qualche domanda, oppure continuiamo a giocare al tiro al navigator, che va tanto di moda?

 

Lo ripeto: si può anche avere una pessima opinione del reddito di cittadinanza, si può ridere della tessera numero uno, si può pensare il peggio possibile dei centri per l' impiego e della possibilità di riformarli, ma tutto ciò, a questo punto, passa in secondo piano di fronte ai drammatici dati della realtà portati alla luce dalla polemica. E cioè che le retribuzioni sono troppo basse. Non consentono una vita dignitosa. Non consentono alla gente di spendere, di rilanciare un po' i consumi e con essi l' economia.

 

Il fatto assurdo, per altro, è che tutti coloro che in queste ore hanno parlato al riguardo, cioè esponenti della sinistra ex sindacalista (Valeria Fedeli), liberal europeista (Carlo Calenda) o cattolico sociale (Alleanza per la Povertà), si sono scagliati contro il reddito di cittadinanza, adducendo come motivazione fondamentale la seguente: chi non lavora in Italia deve restare povero, perché di fatto in Italia resta povero anche chi lavora. Posizione intelligente, non vi pare?

valeria fedeli

 

Viene addirittura il sospetto che tanta acrimonia nei confronti del reddito di cittadinanza sia dovuta proprio al fatto che svela la magagna del sistema produttivo italiano, e cioè il fatto che i lavoratori sono sottopagati, come aveva già denunciato uno studio dell' Ocse di qualche mese fa. E come dimostrano le continue irruzioni della realtà nella cronaca, dove si parla (ma con tanto pudore, un po' nascondendo le notizie) di call center con lavoratori pagati 33 centesimi l'ora o di retribuzioni del 20 per cento inferiori a quelle stabilite dai minimi contrattuali.

 

povertà

E allora si capisce lo sgomento degli industriali di fronte ai 780 euro al mese previsti dal provvedimento del governo: adesso come faranno a darne di meno a uno che lavora 40 ore alla settimana? Il fatto è che è sbagliato darne di meno a uno che lavora 40 ore alla settimana, per quanto la sinistra non se ne accorga (troppo impegnata a fare appelli pro migranti e pro Europa) e il sindacato nemmeno (troppo impegnato a fare appelli pro migranti e pro Nicolás Maduro).

 

Questione di priorità, non vi pare? Il sospetto è che avanti di questo passo, con altre critiche così argomentate, i Combattenti No Reddito di Cittadinanza, sezione Brigate Forza Miseria, ce la faranno alla fine a rendere la misura dei 780 euro accettabile anche agli occhi dei suoi più fieri avversari. Ci avete fatto caso?

 

MENSA CARITAS

Oltre all' imperdibile «il reddito di cittadinanza non va bene perché scoraggia i lavoratori che vorremmo continuare a sottopagare in santa pace», le altre obiezioni emerse nelle ultime ore sono: a) il reddito di cittadinanza non va bene perché non lo prendono nemmeno tutti gli immigrati (Caritas); b) il reddito di cittadinanza non va bene perché non lo prendono i senza fissa dimora (Comunità Sant' Egidio); c) il reddito di cittadinanza non va bene perché esclude il 25% dei poveri, cioè raggiunge il 75% di essi (Ufficio parlamentare di bilancio). Tutte obiezioni assai acute, ma che rischiano per l' appunto di far apparire il provvedimento anche migliore di quello che è.

 

poverta'

Davvero non va agli immigrati? Nemmeno a irregolari e clandestini? E neppure ai senza fissa dimora? Uno deve per forza mettersi in regola? Davvero? E raggiunge addirittura il 75% dei poveri? E magari costringe pure Confindustria a ragionare sulla «questione salariale»? Avanti, ancora un paio di attacchi così e i Combattenti Paghe da Fame avranno raggiunto il loro obiettivo: convincere il 100 per cento degli italiani che il reddito di cittadinanza, in fondo in fondo, non è così male.

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…