RENZI, TANTO RUMORE PER NULLA? - “NIENTE PARLAMENTO, NEL 2014 MI RICANDIDO A SINDACO” - LE PARLAMENTARIE DEL PD? “BENE. È BASTATO SMETTERE DI PARLARE DI PRIMARIE E ORA QUELLO CHE È SALTATO FUORI È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. SI È RIAPERTO IL COPERCHIO DELLA BATTAGLIA VECCHIO STILE COL RITORNO DI BERLUSCONI E TUTTO IL RESTO” - “TUTTO IL RESTO” SAREBBE BERSANI? OH YES…

Claudio Bozza per Corriere.it


«Ora solo Firenze, e nel 2014 mi ricandido a sindaco». Matteo Renzi è nel suo studio, la sala Clemente VII. Vuole parlare solo della città. Ma il telefono squilla. Le primarie non finiscono mai, ora ci sono quelle dei parlamentari (decise per il 29 e 30 dicembre) e i malumori dei suoi. È la sua prima intervista dopo la sfida, persa, a Bersani. Mette a posto i libri che ha comprato. l'iPhone vibra: è Roberto Reggi, il responsabile della campagna elettorale: una sua dichiarazione riportata in copertina del sito Huffingtonpost.it, diretto da Lucia Annunziata ha scatenato una polemica.

Fuori da Palazzo Vecchio c'è una Italia che tira Renzi verso la prossima campagna elettorale, e poi la politica nazionale. Per lui però questo sembra un capitolo chiuso. E riparte da Firenze:
«Fra 5 anni, con le grandi opere che stanno per partire, avremo una Firenze nuova - dice - Io voglio una città viva, dove i ragazzi trovino lavoro. Nel tour in camper ho visto tante ‘‘Italie'': a Carbonia la disperazione del lavoratori dell'Alcoa, mi sono venuti i brividi, ma io ci ho messo la faccia».

Si aspettava che i fiorentini la votassero così in massa alle primarie?
«Penso ai fiorentini, mi hanno votato cinque volte in tre anni: provo un sentimento di commozione per chi è stato due ore e trenta in fila per votarmi nonostante la sfida fosse molto difficile. Al primo turno mi hanno votato in 57mila, e io ero stato fuori per tre mesi. Undicimila nuovi elettori si erano iscritti per votare al ballottaggio. Il consenso è così forte che, per Firenze, mi viene da davvero da dire che il meglio deve ancora venire».

Ma Firenze non è troppo piccola per farne una rampa di lancio sulla ribalta nazionale? Non è riuscito a sfiorentinizzarsi?
«In molti mi dicevano di parlare poco della nostra città. Ma francamente devo dire che, se c'è stato un errore della mia campagna elettorale, è che avrei dovuto spiegare di più che quello che sta succedendo a Firenze poteva essere un laboratorio nazionale. Parlo di: riduzione delle tasse, dimezzamento assessori, ‘‘facce nuove a Palazzo Vecchio'', iniziative sulla cultura, mantenimento dei servizi sul welfare nonostante i tagli. Poi credo che un'analisi vera del voto la potremo fare solo dopo le elezioni».

Ora però ci sono altre primarie...
«Bene».

Si potrà candidare anche qualche assessore di Palazzo Vecchio? E se lo facesse si dovrà prima dimettere?
«Vedremo. È una partita su cui non ho ancora messo la testa. A oggi registro un'apertura del Pd sulle primarie. E resto convinto che era giusto fare una battaglia nazionale, e la rifarei oggi, perché era un segnale che andava dato. Sono convinto che tutto questo abbia prodotto risultati nella politica italiana. Lo si è visto: è bastato smettere di parlare di primarie, con il Pd protagonista per tre mesi, e ora quello che è saltato fuori è sotto gli occhi di tutti. A tutti quelli che mi dicevano: ‘‘Le primarie fanno male al partito'', segnalo che immediatamente dopo si è riaperto il coperchio della battaglia vecchio stile col ritorno di Berlusconi e tutto il resto».

Ripartiamo dalla tramvia, il problema più urgente...
«Da qui ai prossimi cinque anni la città verrà totalmente rovesciata: avremo le linee 2 e 3 della tramvia, la stazione Foster per l'Alta velocità, spero un nuovo stadio, un nuovo centro congressi alla Fortezza, il Teatro dell'Opera a regime e un parco, quello delle Cascine, al massimo delle sue potenzialità».

Molti cantieri, non è preoccupato per quello che può accadere a traffico e commercio?
«La lezione della linea 1 è servita. Penso che l'impatto maggiore sarà sul traffico intorno alla Fortezza. Aumenteremo al massimo il lavoro notturno sui cantieri, e potremo contare sul nuovo ‘‘cervellone'' della mobilità che sta dando ottimi risultati nonostante, dopo le pedonalizzazioni, l'opposizione dicesse che ‘‘Firenze sarebbe saltata''».

E l'intreccio coi lavori per la Tav la preoccupa?
«Per il traffico no, al massimo per qualche ripercussione sui palazzi sopra il tunnel dove la ‘‘talpa'' scaverà. Vorrei però ricordare che siamo riusciti a fare il Parco della Musica senza che nessuno se ne accorgesse».

Ma i 90 milioni promessi da Ferrovie nell'accordo per il sottoattraversamento?
«Nell'incontro con Moretti abbiamo condiviso una road map di interventi. Stiamo facendo tutto quello che volevamo fare, ma abbiamo il problema di farlo un po' meno veloce a causa del Patto di stabilità. Nel 2013 avremo il primo significativo acconto da spendere in opere pubbliche».

C'è chi l'accusa di non avere un'idea di città...
«Quello che abbiamo fatto finora è un po' come una foto delle vecchie Polaroid: pian piano, scuotendola, si vedono i primi risultati. Le pedonalizzazioni non sono state un gioco da ragazzi, si inseriscono in una cornice di vivibilità disegnata dal Piano strutturale. Su via Tornabuoni, a differenza del Duomo, ho litigato con tutti. Alcuni, anche cari amici, mi hanno detto: ‘‘Pedonalizzi la via dello shopping, si vede che sei di Rignano''. Questa è sì la via dello shopping, ma soprattutto una strada dalle potenzialità culturali incredibili: Palazzo Strozzi deve rimanere aperto fino a mezzanotte, altrimenti si va da poche parti. E quando arriverà Eataly anche via Martelli ritroverà grande vitalità. Saranno i nostri figli a godere dei risultati del lavoro di oggi».

Quando pedonalizzerà piazza San Firenze?
«Serve cautela, perché via del Proconsolo è un po' in sofferenza. Ma dobbiamo togliere il parcheggio dei motorini per far risplendere gioielli come Bargello, Museo dell'Opera, Badia Fiorentina e il futuro dell'ex Tribunale. Vivo però con sofferenza la situazione di Santissima Annunziata. Il punto d'arrivo è la tramvia sotterranea che arriva da Bagno a Ripoli all'aeroporto passando sotto il cuore del centro».

E le Cascine, aveva detto che se non fosse riuscito a cambiarle non si sarebbe ricandidato...
«Abbiamo fatto un grande lavoro di riorganizzazione e risistemazione del verde. I due ippodromi sono ora in mano a due imprenditori solidi e, dopo mesi di stop, sono tornate le gare. E nel 2013 avremo i finanziamenti per realizzare una nuova illuminazione e il centro visite all'ingresso del parco. Dobbiamo però mettere a posto la passerella dell'Isolotto, perché iniziano a segnalarci dei problemi sulle strutture».

Per la «prima» al Teatro dell'Opera, con la macchina scenica funzionante, quanto dovremo attendere?
«I primi mesi del 2014, poco prima delle elezioni (sorride ndr)».

Ora Ataf è stata privatizzata e almeno un centinaio di dipendenti saranno licenziati. Ma non era il caso di insistere un po' di più coi sindacati per provare a mantenerla pubblica?
«Domando ai fiorentini: vi trovavate meglio tre anni fa o adesso con le pensiline che indicano gli orari di arrivo dei bus? Vi trovate meglio con la puntualità di adesso, con il biglietto acquistabile col cellulare e 55 bus nuovi, o prima? Un'azienda che aveva perso in dieci anni 42 milioni di denaro pubblico ha smesso di perdere. Abbiamo domandato agli autisti: ‘‘Vi fidate di noi?''. E loro mi hanno risposto no, perché pensavano che sulla privatizzazione scherzassi. Adesso i sindacati se la vedranno con altri».

La nuova proprietà annuncia licenziamenti, si parla di 130.
«Tratteremo Ataf come un'altra crisi aziendale, come Seves o Selex. Avevo chiesto di lavorare 15 minuti in più e loro hanno fatto otto scioperi contro di me, e nei giorni di Pitti».

Ancora sindacati, questa volta quelli di Palazzo Vecchio: è sempre uno scontro irrisolto il taglio dell'integrativo degli stipendi dei dipendenti comunali imposto dal ministero delle finanze: lei lo ha fatto temporaneamente slittare con una delibera di giunta...
«Il ministero sostiene che queste indennità sono illegittime: mi pare bizzarro che sindacati e lavoratori imputino a questa amministrazione la responsabilità di questi tagli».

Una polemica dura che, specie tra i vigili, sta facendo saltare il piano degli 80 uomini in più in strada, come da lei promesso...
«Nel 2013 ci saranno 80 vigili in più in strada. Sono fiero del piano studiato dalla comandante Antonella Manzione e sono pronto a rispondere a qualsiasi tipo di protesta».

Fronte Oltrarno, un quartiere inquieto. Tirerete dritto sul parcheggio interrato di piazza del Carmine?
«Appena possibile voglio organizzare un'assemblea pubblica per vedere in faccia chi dice no e perché. Questo sparuto gruppo di residenti, evidentemente, non sa che con i 250 posti di oggi in superficie una delle piazze più belle di Firenze continuerà ad essere rovinata da un tappeto di automobili. In questo modo il tempo di sosta delle auto è decisamente più lungo rispetto ad un parcheggio sotterraneo a pagamento, mentre i residenti potranno godere di tariffe scontate. Mi prude la lingua: il Comune fa una cosa dopo 40 anni di discorsi e sento solo proteste».

In via dei Serragli molti tra artigiani e botteghe hanno chiuso e, ora, i negozi italiani sono quasi spariti...
«Mi vuole far litigare proprio adesso con la Bersani (la legge sulle liberalizzazioni del commercio, ndr)? Ormai siamo fuori tempo massimo».

L'edilizia, in città e provincia, è in grave crisi. Di chi sono le responsabilità?
«La crisi dell'edilizia solo parzialmente può essere attribuita al pubblico. A Firenze, ex Panificio militare, Manifattura Tabacchi e tramvia non sono partiti per responsabilità dei privati. C'è impresa e impresa: lo dico con il pieno rispetto delle regole degli appalti, ma il gruppo (romano ndr) che ha realizzato il maxi cantiere del Teatro dell'Opera ha dimostrato una grande solidità, con ottimi risultati operativi, a differenza del mondo fiorentino dell'edilizia, dove non è cresciuta la capacità di lavorare alla stessa maniera. Vogliamo parlare del Piano strutturale a ‘‘volumi zero''? Lo abbiamo approvato e mi ricordo ancora quando a Confindustria mi dicevano che non ce l'avremmo mai fatta. Il mio obiettivo è far partire le cose, ma il problema è anche e soprattutto la solidità di molte imprese fiorentine».


Il nuovo stadio, ci siamo?
«Una partita complessa. Ma sono ottimista: a breve vedremo i risultati».

La nuova pista dell'aeroporto sembra invece essere rimasta impigliata in Regione...
«Mi fido delle parole del presidente Enrico Rossi. Aspettiamo fiduciosi».

Dopo le primarie ha detto: "Viaggerò un po'con la mia famiglia".Dove andrà?
«All'Abetone, come tutti i fiorentini che amano la neve»

E nel 2014 si ricandida a sindaco?
«Sì, l'ho sempre detto: niente premi di consolazione o alcun tipo di incarico di partito se avessi perso le primarie. Fare il sindaco di Firenze è il mestiere più bello del mondo, l'avrei lasciato solo per fare il premier e provare a cambiare l'Italia».

 

MATTEO RENZI CON LA MANO NELL'OCCHIOMATTEO RENZI IN BICIMATTEO RENZI VOTA ALLE PRIMARIE FOTO DA OGGI - MATTEO RENZI MATTEO RENZI E MOGLIE AGNESE MATTEO RENZI A PORTA A PORTA - SULLO SFONDO BERSANIMATTEO RENZI E GIORGIO ARMANI PIERLUIGI BERSANI E MATTEO RENZIRENZI BERSANI DOPPIA FACCIA RENZI E BERSANI primarie pdprimarie pd

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