TOCCATEMI TUTTO, MA NON LA MIA AUTHORITY! - IL GOVERNO RENZI DECIDE DI ACCORPARE TUTTE LE SEDI SPRECONE DELLE AUTORITÀ, MA IL PD TORINESE NON CI STA: FASSINO E CHIAMPARINO IN DIFESA DEL GARANTE DEI TRASPORTI CARO ALLA NTV DI MONTEZEMOLO

 

1.TRASPORTI: TORINO PUÒ PERDERE AUTHORITY. INCONTRO MADIA-CHIAMPARINO

(ASCA) - L'Authority per i Trasporti, che prevede una pianta organica di 80 dipendenti ed e stata recentemente insediata al Lingotto di Torino, potrebbe essere trasferita a Roma. E' quanto ha rivelato il senatore Pd Stefano Esposito in base all'articolo 20 del recente decreto sulla Pubblica Amministrazione.

 

FASSINO CHIAMPARINO FASSINO CHIAMPARINO

“Entro il 30 settembre 2014 - recita l'articolo al comma 6 -, il Ministero dell'economia e delle finanze, tramite l'Agenzia del demanio, individua uno o più edifici contigui da adibire a sede comune dell'Autorità di regolazione dei trasporti, dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, servizi e forniture, dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, e della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Entro il 30 giugno 2015, i suddetti organismi trasferiscono i loro uffici nei predetti edifici. Analogamente si procede in ordine alla sede comune dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, del Garante per la protezione dei dati personali e dell'Autorità nazionale anticorruzione”.

 

Sul tema e anche intervenuto il neopresidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: “Ho parlato con il ministro Marianna Madia ieri - ha dichiarato - mi ha assicurato che approfondirà il tema insieme ai parlamentari e alle istituzioni locali e ha mostrato disponibilità a valutare la questione con la dovuta attenzione”.

CHIAMPARINO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINOCHIAMPARINO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

 

2.TRASPORTI: ESPOSITO (PD), AUTHORITY DEVE RESTARE A TORINO

   (ANSA) - A meno di un anno dal suo insediamento, l'Autority dei Trasporti potrebbe gia' lasciare Torino. Lo prevede l'articolo 20 del decreto sulla Pubblica Amministrazione, che sara' varato domani dal governo. A lanciare l'allarme e' il vicepresidente della Commissione Trasporti, il senatore piemontese Stefano Esposito. "Questa mattina ho parlato con i ministri Delrio e Madia - spiega in una mail inviata ai parlamentari piemontesi del Pd -, spiegando loro che il costo della sede non e' a carico del bilancio dello Stato, e ho fatto un breve resoconto della dura battaglia condotta per avere l'Authority a Torino".

 

Esposito promette battaglia: "Il sindaco Fassino mi ha comunicato che domani - rivela - con il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, assumeranno una iniziativa forte nei confronti del governo. L'obiettivo e' quello di stralciare dal decreto l'Autorita' dei Trasporti prima di mercoledi'. Se dovessimo fallire - conclude - prepariamoci alla battaglia parlamentare". 

RENZI MADIA FOTO LAPRESSE RENZI MADIA FOTO LAPRESSE

 

3.P.A.: BONACCORSI (PD), GIUSTO ACCORPARE SEDI AUTHORITY

(ANSA) - "E' giusto accorpare tutte le Authority in una sede comune per risparmiare e ridurre gli sprechi. Il ministro Madia vada avanti". E' quanto dichiara la deputata del Partito democratico e componente della commissione Trasporti della Camera, Lorenza Bonaccorsi. "Il decreto sulla Pubblica amministrazione - spiega Bonaccorsi - contiene tra i provvedimenti anche la sede unica per le diverse authority: Agcom, che ha una sede anche a Napoli, Autorita' dei Trasporti assegnata a Torino, Autorita' per l'energia elettrica e il gas, Commissione di vigilanza sui fondi pensione e Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

madia e boschi ansa madia e boschi ansa

 

Nel momento in cui a tutte le amministrazioni vengono chiesti quei sacrifici che i cittadini sono costretti a sopportare da anni, se c'e' la possibilita' di risparmiare con la sede unica delle authority non si capisce per quale motivo non si debba farlo. La stagione delle authority sparse per l'Italia con aumento di costi e inefficienze non e' piu' sostenibile".

 

4.TRASPORTI:FASSINO E CHIAMPARINO A RENZI, AUTHORITY RESTI A TORINO

(AGI) - Il sindaco di Torino Piero Fassino e il presidente della giunta regionale Sergio Chiamparino hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi affinché "il Governo confermi la Authority dei Trasporti a Torino".

 

LORENZA BONACCORSI LORENZA BONACCORSI

"Il provvedimento varato dal Governo sulla riforma della Pubblica amministrazione -scrivono il sindaco di Torino e il presidente del Piemonte- contiene la decisione di unificare in una unica sede le diverse Authorities, tra cui anche l'Autorità dei Trasporti allocata dal settembre scorso a Torino. Pur comprendendo l'obiettivo di razionalizzazione che ispira la decisione, desideriamo richiamare alcune considerazioni".

 

Tra queste sottolineano: "la decisione di stabilire la sede dell'Authority dei Trasporti a Torino deriva da ragioni che tutte mantengono oggi la loro validità: essere l'area torinese uno dei più grandi hub automotive (il gruppo Fiat Chrysler a cui si aggiungono centinaia di aziende di componenti fornitrici dell'intero sistema automobilistico mondiale); essere Torino sede di un Politecnico universalmente riconosciuto di qualità, con specifiche alte competenze nel campo della mobilita; la presenza a Torino di centri di ricerca, innovazione e tecnologie nel campo della mobilita e dei trasporti di caratura internazionale; l'essere Torino e il Piemonte un crocevia strategico nella logistica, soprattutto con la realizzazione dell'alta velocita e del terzo valico".

ASSEMBLEA NAZIONALE PD RENZI LETTA MADIA EPIFANI KYENGE FASSINOASSEMBLEA NAZIONALE PD RENZI LETTA MADIA EPIFANI KYENGE FASSINO

 

"Sono queste ragioni – proseguono Fassino e Chiamparino - che hanno sollecitato tutti gli attori del nostro territorio - Citta, Regione, Università, sistema camerale, associazioni imprenditoriali e sindacali - a battersi per la collocazione dell'Authority a Torino". "E a sostegno di questa scelta Enti Locali e Università si sono fatti carico di mettere a disposizione -a titolo gratuito- sede e attrezzature logistiche.

 

A carico del bilancio statale sono soltanto i costi di funzionamento e di personale, che peraltro in caso di trasferimento della sede saranno aggravati di indennità accessorie supplementari. Vale la pena di sottolineare che si sono appena concluse procedure pubbliche di assunzione e che un eventuale trasferimento di sede susciterebbe disagi notevoli al personale e sicuramente costi aggiuntivi". "Per queste ragioni - concludono sindaco e presidente della Regione- siamo a chiedere di riconsiderare la decisione assunta dal Governo, confermando a Torino la Authority dei Trasporti e confermando da parte nostra la piena disponibilità del sistema istituzionale e territoriale a concorrere alla sua attività".

LUCA DI MONTEZEMOLO SULLA MOTRICE ITALO LUCA DI MONTEZEMOLO SULLA MOTRICE ITALO

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)