RENZI PUNTA GRILLO E GIOCA A CHI È PIÙ FURBETTO: “SUI COSTI DELLA POLITICA, BEPPE FIRMA QUI” - POI TOCCA A LETTA: “SERVE UN ACCORDO ALLA TEDESCA, PUNTO PER PUNTO, PER I PROSSIMI 15 MESI” - INFINE, UNA CAREZZA ALLA SINISTRA: “CAMBIARE LA BOSSI-FINI E PENSARE ALLE UNIONI CIVILI” - MARIANNA MADIA ACCANTO A LUI IN PRIMA FILA


Da www.ansa.it

Matteo Renzi è stato proclamato segretario del Pd dall'ex responsabile Organizzazione Davide Zoggia che ha letto i risultati ufficiali del congresso.

L'INTERVENTO DEL SEGRETARIO RENZI - ''Restiamo ribelli'' e cambiamo l'Italia. ''Ciascuno di noi ha il suo pantheon di ribelli'', ha detto Matteo Renzi. ''Ma l'essere ribelli è soprattutto una sfida con se stessi'', ha aggiunto. ''Si è ribelli se ciascuno di noi prova a cambiare la quotidianità: dobbiamo essere capaci di cambiare nel nostro piccolo l'Italia''. ''Il voto degli elettori delle primarie è l'ultimo appello che ci hanno dato per dire: cambia il Pd per cambiare l'Italia. Non hanno votato solo il candidato ma il Pd, visto come unico interlocutore per un cambiamento senza se e senza ma''.

''Non si tratta di fare la pacificazione fra noi e Berlusconi ma si tratta di fare la pace con gli italiani, di fare la pace fra i politici e gli italiani''. ''La rottamazione si è imposta come il bisogno di chi crede nella politica di un netto stacco rispetto al passato. O si volta pagina o il passato è confinato in un museo. Ha senso difendere la nostra storia solo se capaci di scrivere una pagina nuova. Casa nostra è sulla frontiera non al museo delle cere''. ''Se alle prossime europee si va con risultati di governo balbettanti la responsabilità non ce l'avranno né Grillo né Berlusconi, la responsabilità cadrà tutta in toto in testa al Pd''.

Ha detto il segreatrio del Pd annunciando ''una agenda per il prossimo anno'' di governo e ''una visione per i prossimi 15 anni in Italia''. "Bisogna partire da un accordo alla tedesca, voce per voce, punto per punto e con i tempi stabiliti per i prossimi 12-15 mesi". E' la proposta avanzata da Renzi. ''Entro un mese'' un progetto di legge per semplificare le regole del lavoro: è l'impegno preso da Renzi all'assemblea, in cui ha detto che il primo punto dell'agenda di governo dovrà essere ''un gigantesco piano'' per il lavoro, con punto di partenza ''la fine dell'era ideologica sul lavoro''.

"Piangere e fare grandi proclami dopo le stragi e poi dimenticarli è inaccettabile. Nel patto di coalizione serve l'impegno a modificare la Bossi-Fini e inserire lo jus soli". ''Io sono fra quelli più prudenti'' ma ''il tema delle unioni civili lo metteremo nel patto di coalizione, che piaccia a Giovanardi o no: noi siamo il Pd''. Poi rivolgendosi a Grillo sul tema delle riforme: ''Ci stai a giocare in modo pulito e trasparente senza accordi senza patti? Se sei disponibile, il Pd è davanti a te e non dietro''. ''Se ci stai, si fa - aggiunge -. Se noi ci stai, sei per l'ennesima volta un chiacchierone e l'espressione buffone vale per te''.

L'INTERVENTO DEL PREMIER LETTA - ''Oggi, Matteo, dopo 8 mesi in cui, sulla mancata elezione del presidente della Repubblica abbiamo rischiato la fine del Pd, siamo qui, e il nostro partito è il baricentro, il pilastro della democrazia. Vorrei fosse chiaro a noi stessi''. "Venendo qui stamattina - ha detto Letta - mi è venuta in mente l'immagine più dura della nostra storia recente: il 18-19 aprile quando in una sala buia e trista non abbiamo trovato la soluzione per far uscire il Parlamento dall'empasse sulla presidenza della Repubblica. Mi ha ricordato il film 'Habemus Papam' quando davanti alla rinuncia tutti si perdono''.

''Dalla forza e dalla centralità e dalla resilienza del Pd saremo in grado di ricostruire la democrazia italiana che è duramente attaccata e in forte difficoltà'', facendo cose concrete ''a partire dalle riforme istituzionali e dalla legge elettorale''. ''Sono convinto che l'Italia ce la farà se il Pd ce la farà. E soprattutto, uniti non ci batte nessuno'', ha detto Letta durante il suo intervento. Poi sul movimento dei Forconi: ''Rispetto a tutti quelli che stanno lisciando il pelo a chi protesta in questi giorni, vorrei ricordare'' che a capo c'è ''gente che sta da altra parte rispetto a tutti i valori che cerchiamo di rendere forti qui in Italia''.

IL VIA ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE - Le note dell'Inno di Mameli hanno dato il via all'assemblea nazionale del Pd al centro congressi della Fiera di Milano. In prima fila, in piedi come tutti gli altri, il segretario uscente e il nuovo segretario, Guglielmo Epifani e Matteo Renzi, accanto al premier Enrico Letta.

La scenografia molto sobria per l'Assemblea che conclude il congresso del Pd e dà formalmente il via alla segreteria Renzi. Luci soffuse in sala, un'enorme scritta Pd con i colori del simbolo del partito, domina la scenografia dietro al palco e al tavolo della presidenza. Il primo intervento è stato quello del segretario lombardo, il renziano Alessandro Alfieri, che ha dato il benvenuto ai membri della nuova Assemblea del Pd.

Epifani, Renzi-Letta? Ok competizione ma saremo uniti - "In una democrazia un po' di competizione va bene" ma detto questo "penso che sapremo restare uniti". Così il segretario uscente del Pd, Guglielmo Epifani, ha risposto sulla competizione tra Enrico Letta e Matteo Renzi, arrivando all'assemblea nazionale di Milano.

 

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