A TUTTO BLA-BLA! - RENZIE CAMBIA VERSO ALL’ITALIA RIMBAMBINENDOLA DI CHIACCHIERE – UN FIUME DI PROMESSE SU SCUOLA, LAVORO E PAGAMENTO DEI DEBITI DELLA PA – IL CASO DEL FAMOSO JOBS ACT RINVIATO DI UN ANNO

Salvatore Cannavò per "il Fatto Quotidiano"

 

La tradizione orale di Matteo Renzi si riassume nella politica delle slide. Nella convinzione che il tempo, per chiunque governi, sia un nemico spietato, il premier fin dal suo insediamento ha puntato sempre sull’impatto degli annunci più che sulle norme esatte. Queste, del resto, devono passare per mille mediazioni parlamentari, hanno bisogno della materia scarsa, il tempo, e non danno gioia.

 

renzi abiti pittibimbo 6renzi abiti pittibimbo 6

Meglio alludere, descrivere, tramandare ai posteri con la forza della parola. Certo, non tutto è “fuffa”. Proprio ieri, con il voto di fiducia della Camera, il decreto-immagine del governo Renzi, quello degli 80 euro, è stato approvato.

 

I DEBITI NON SI PAGANO

Ma, sempre ieri, l’Italia è stata colpita da una procedura di infrazione europea sui mancati pagamenti alle aziende da parte della Pubblica amministrazione. Una prova di come molti degli annunci fatti finora siano stati pensati più per riempire Twitter e schermi tv di disegni e grafici colorati (ricordate il pesciolino rosso?) che per “cambiare verso” all’Italia.

 

Con sprezzo del pericolo, lo scorso 7 marzo, a pochi giorni dall’insediamento del governo, Renzi dichiarava che “entro luglio paghiamo 68 miliardi” con lo “sblocco totale e immediato” dei crediti incagliati. Ieri, invece, la Ue ha sanzionato l’Italia proprio per il ritardo nei pagamenti.

 

Ma a smentire il premier basta il sito del ministero dell’Economia su cui è pubblicato l’aggiornamento dei pagamenti erogati: 23,5 miliardi. Si tratta, poi, di risorse stanziate dai governi Monti e Letta di cui, oralmente, Renzi si è abilmente appropriato.

 

IL LAVORO CHE VERRÀ

La tradizione orale la si rintraccia anche nel primo “manifesto” politico dell’ex sindaco di Firenze, quello del Jobs Act. Renzi può, certamente, rivendicare la conversione in legge in Parlamento del decreto-Poletti che deriva da quel provvedimento. Ma quel progetto, però, è stato spacchettato approvando di corsa la maggior flessibilità e relegando a una legge-delega il simbolo del Jobs Act, il contratto unico a tutele crescenti. La legge-delega, che a sua volta va tramutata in tanti decreti attuativi, non è stata ancora nemmeno presentata. I più ottimisti dicono che qualcosa si vedrà nel 2015. Per ora, accontentiamoci delle promesse.

 

renzi pittibimbo 10renzi pittibimbo 10

Anche la riforma della Pubblica amministrazione, fino a ieri, era affidata alle parole. Anzi, ai “44 punti”, come i gatti, che il governo aveva redatto dopo l’immancabile “campagna di ascolto” (leggi, ricezione di 40 mila mail dai cittadini). Renzi è anche riuscito a convocare una conferenza stampa, la sera del 13 giugno, per illustrare la riforma senza che il testo fosse pronto. 

 

Ma anche in questo caso è andato in scena il “trucco” dello spacchettamento. Subito, nel decreto, le misure più appariscenti – dimezzamento dei permessi sindacali, maggiore flessibilità per annunciare 15 mila posti ai giovani, etc. – mentre le misure “oggetto della consultazione pubblica” sono finite in un disegno di legge-delega da realizzare “nei dodici mesi successivi all’approvazione della legge”. Probabilmente a legislatura finita.

 

SCUOLE CERCANSI

Altro tema, altro giro di giostra: la scuola. Il premier aveva annunciato 3,5 miliardi di risorse per 10 mila scuole d’Italia con “2 milioni di studenti più sicuri”. Così, pochi giorni dopo essersi insediato a Palazzo Chigi, ha scritto a tutti i sindaci per farsi inviare lo stato della situazione. Solo la settimana scorsa, però, Renzi “ha informato il Consiglio dei ministri” di aver firmato un Dpcm che individua i Comuni esclusi dal Patto di stabilità interno, per gli anni 2014 e 2015, per le spese destinate a edilizia scolastica.

 

I fondi utilizzati al momento, quindi, sono degli enti locali. Ai quali il governo aggiunge 300 milioni ma solo “per finanziare interventi agevolati”. Poi c’è il progetto “scuole belle” con 450 milioni destinati a piccola manutenzione in 17.959 plessi scolastici. Altri 400 milioni, infine, sono destinati a “scuole sicure”. 

GIULIANO POLETTI E ROBERTA PINOTTI GIULIANO POLETTI E ROBERTA PINOTTI

 

Con quali soldi? I fondi, secondo il sottosegretario Reggi, provengono dalla riprogrammazione del Fondo coesione 2007-2013 con interventi tra il 2014 e il 2020 compresi tra i 2,4 e 4 miliardi di euro. Sembra il gioco delle tre carte e onestamente è difficile capire se, come e quando i soldi arriveranno alle scuole.

 

IL SENATO CHE NON C'È

Altro simbolo della “rivoluzione” renziana è la legge elettorale e la riforma del Senato. Su questo punto, alle intenzioni sono seguiti i fatti: l’incontro con Berlusconi, la legge elettorale approvata l’Italicum alla Camera, la spinta per riformare il Senato con lo scontro interno al Pd. Ma, a quattro mesi dalla formazione del governo, nessuno sa cosa davvero sia la riforma, cosa diventerà l’Italicum e cosa c’è dentro la riforma del Senato, moderna tela di Penelope scritta di giorno e cancellata di notte.

 

Approvata dal Parlamento, invece, la delega fiscale, redatta dai governi precedenti, servirà al ministro Padoan per preparare i decreti attuativi, le riforme concrete. Renzi parla, e annuncia, dichiarazioni dei redditi pre-compilate, “scontrini telematici” e “fatture elettroniche”. Visioni di un’Italia immaginaria buona per le slide e per vincere le elezioni. Parole che, spesso, restano scritte sull’acqua.

Roberto Reggi Roberto Reggi ROBERTO REGGIROBERTO REGGIGiuliano Poletti Giuliano Poletti

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)