LA RIABILITAZIONE DI BERLUSCONI DIMOSTRA CHE IL VENTO E’ ORMAI CAMBIATO PER IL CAV - DA “PUZZONE DI ARCORE” ORA SI E’ TRASFORMATO, PER GLI EURO-BUROCRATI E FORSE ANCHE PER IL QUIRINALE, NEL BALUARDO DEI MODERATI CONTRO I “BARBARI” DI MAIO E SALVINI - TRAVAGLIO CERTIFICA: “SE FOSSIMO DEI BERLUSCONIANI DELL'ANTIBERLUSCONISMO, OGGI PARLEREMMO DI TOGHE AZZURRE E DI (IN)GIUSTIZIA A OROLOGERIA. INVECE..."

1 - CHI RIABILITA CHI

Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per “il Fatto quotidiano”

 

STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpeg

Se fossimo dei berlusconiani dell' antiberlusconismo, oggi parleremmo di toghe azzurre e di (in)giustizia a orologeria. Invece per fortuna siamo immuni dal virus, dunque prendiamo la decisione del Tribunale di Sorveglianza per quello che è: un fatto tecnico che prima o poi doveva arrivare e che, per i suoi effetti pratici, si limita ad anticipare di qualche mese ciò che sarebbe comunque accaduto l' anno prossimo, allo scadere dei sei anni di incandidabilità previsti dalla legge Severino. Lo sapevamo tutti che, nell' estate del 2019, B. sarebbe tornato candidabile ed eleggibile per legge.

 

E che, se la legislatura non si fosse interrotta prematuramente, avrebbe preso uno a caso dei suoi eletti nell' uninominale e l' avrebbe "convinto" a dimettersi per candidarsi al suo posto alle elezioni suppletive in quel collegio. Cosa che pare si appresti a fare ora. Dopodiché, all' atto pratico, non cambierà nulla, come dopo la sua espulsione dal Senato: B. in Parlamento non ha quasi mai messo piede neppure quand' era deputato […]

BERLUSCONI SPOLVERA LA SEDIA SU CUI ERA SEDUTO TRAVAGLIO

 

[…] C'è, è vero, la suggestione della parola "riabilitazione", che fa pensare a chissà quale revisione di giudizio sui suoi crimini. Ma la riabilitazione giudiziaria non c' entra nulla col merito delle sentenze definitive: ne annulla solo gli effetti, senza sfiorare i verdetti né tantomeno cancellare i delitti e le connesse responsabilità etico-politiche (le uniche che dovrebbero interessare politici e cittadini).

 

berlu travaglio

[…] Silvio Berlusconi "delinquente naturale" era e "delinquente naturale" resta. […] Ora, che, dopo la condanna definitiva per la mega-frode fiscale dei diritti Mediaset e i 10 mesi di servizi sociali, B. non sia tornato a delinquere, è piuttosto improbabile. Dalle indagini del Ruby-ter risulta che continuò a pagare decine di testimoni chiamati a deporre nei suoi processi […]

 

[…] Ma fin d' ora possiamo cestinare come carta straccia tutti i commenti politici dei suoi amici: non solo i compagni di partito e di coalizione che esultano per non si sa bene quale vittoria, ma anche i compari del Pd che sono sempre stati culo e camicia, pappa e ciccia con lui. […]

IL DITO MEDIO DI ROBERTO SAVIANO AGLI HATERS

 

2 - GLI ANTI-CAV MASTICANO AMARO E SI SENTONO TRADITI DALLE TOGHE

Andrea Cuomo per “il Giornale”

 

Rehab in inglese indica tanto la riabilitazione da un' accusa o da una caduta quanto il percorso di disintossicazione da una dipendenza, di solito svolto in una clinica. La prima in questi giorni interessa Silvio Berlusconi, la seconda va consigliata invece all' esercito dei suoi odiatori tossici, che da quasi un quarto di secolo non smettono di vedere in lui il luciferino epicentro di tutte le nequizie italiche.

 

Ovvio quindi che alti lai abbiano seguito il provvedimento a immediata esecutività del Tribunale di sorveglianza di Milano che ha sbianchettato gli effetti della legge Severino sulla condanna che l' ex premier aveva subito nel processo sui diritti tv. Berlusconi come nemico perfetto va sempre su tutto. Estate, autunno, inverno e ancor meglio la primavera carica di nuvole meteorologiche e politiche che abitiamo ora.

 

grillo di maio casaleggio

Tace l' antiberlusconiano di ferro Marco Travaglio, che su B., come lo chiama lui, ha edificato un' intera carriera, e che ieri - a riabilitazione ancora non nota - discettava di conflitto di interessi in un' editoriale di scopo del Fatto Quotidiano volto a canonizzare il governo «Salvimaio» solo per dispetto al suo nemico numero uno. Tace (finora) Travaglio ma non il quotidiano di cui è direttore, che ospita un commento di Antonello Caporale («ansiosi e gaudenti, gli ascari di sempre già applaudono felici.

 

antonio di pietro magistrato

 Gli avversari, anche quelli più determinati, gli girano al largo per una comprensibile riverenza, stante l' esemplare condotta politica e l' autentica fede mostrata nella democrazia dell' alternanza. Chi, se non Lui, è il Sol dell' avvenire?») e una videointervista a Roberto Saviano in cui l' autore di Gomorra si scandalizza gattopardescamente (ma si era al Salone del Libro): «Berlusconi candidabile? Terribile. Tutto cambia perché nulla cambi».

 

Rosicano anche le anime belle del Movimento Cinque Stelle Lusso. E se Beppe Grillo ricorre all' ironia, che in fondo resta il suo attrezzo da lavoro («povero Berlusconi, è vittima di episodi di bullismo. Bullismo sul badante...»), il capogruppo al Senato dei «gialli» Danilo Toninelli taglia corto: «La riabilitazione poco importa. Berlusconi ha le responsabilità morali e politiche che aveva prima».

 

GIULIA GRILLO TONINELLI LUIGI DI MAIO

Irritazione anche a sinistra, nell' area politica ribattezzata Mng («Mai 'na gioia»). Andrea Orlando, ministro della Giustizia con foglio di via, è stizzito ma esibisce un fair play di facciata: «È la conseguenza di una legge della Repubblica e come tale va rispettata. Mi auguro che questo principio, che deriva da quelli costituzionali, possa essere tenuto a mente quando si riflette anche di recupero e riabilitazione di altre persone.

 

Oggi il provvedimento che consentirebbe un percorso di recupero dei detenuti è fermo in Parlamento tenuto in ostaggio da M5s e dalla Lega». Si rivede anche (toh) Pierluigi Bersani, ieri in versione sfinge: «Silvio Berlusconi ha dato un contributo al Paese, non so se nel bene o nel male».

ANTONIO DI PIETRO

 

Ma secondo noi lui un' ideuzza ce l' ha. E riecco anche Antonio Di Pietro, un altro che dell' antiberlusconismo di rito giudiziario ha fatto una bandiera: «Ma quale riabilitazione, ma quale eroe - dice l' ex magistrato di Mani Pulite -. Berlusconi non è una persona condannata ingiustamente o che è stata vittima di un errore giudiziario e che di conseguenza viene risarcita per un torto subito, ma è un condannato aver scontato metà della pena che gli è stata inflitta, ottiene dallo Stato la possibilità di ricominciare da capo a 80 anni e passa e nella speranza che non faccia più danni». La tocca piano.

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...