goffredo bettini enrico letta giuseppe conte

RICICCIA L’ANGOLO DELLE CAZZATE DI CICCIO BETTINI – MALGRADO CHE ANCHE PER LETTA, VISTO L’ANTI-DRAGHISMO DI CONTE, L’ALLEANZA TRA IL PD E 5STELLE SIA ORMAI SOLO TATTICA (VOTO AMMINISTRATIVO) E NON PIÙ STRATEGICA (VOTO POLITICO), GOFFREDONE NON MOLLA LE FUMISTERIE THAILANDESI: “STIAMO CRESCENDO NEI CONSENSI, MA PER ARRIVARE AL BALLOTTAGGIO OCCORRE COMBATTERE FINO ALL'ULTIMO E CHIARIRE UN PUNTO DECISIVO: OGGETTIVAMENTE UN VOTO A CALENDA È UN VOTO ALLA RAGGI” (CIAO CORE)

goffredo bettini

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

Goffredo Bettini, le Amministrative saranno un test per la segreteria Letta?

«Il voto di ottobre è importante per la politica nazionale, ma soprattutto per i cittadini dei luoghi in cui si vota.

 

Detto questo, la prova vera per Letta saranno le prossime elezioni politiche.

 

Per quanto mi riguarda, con la mia autonomia e le mie idee, fino a quella data lo sosterrò e aiuterò senza alcuna riserva.

 

E poi vedrà: il risultato delle Amministrative rafforzerà il segretario».

 

ENRICO LETTA - ROBERTO GUALTIERI

Quello di Roma è uno dei voti più attesi.

«Sono lontano da molti anni dalla gestione amministrativa e politica di Roma. Tranne la breve parentesi di Marino che ho contribuito a candidare, dal 2008 mi sono occupato di altro. Ho scritto libri.

 

giuseppe conte alle agora di bettini 2

Organizzato festival del cinema all'estero. Svolto centinaia di incontri in tutta Italia. Negli ultimi cinque anni ho vissuto ininterrottamente a Bruxelles, andando in albergo le poche volte che tornavo nella capitale. Ma ora, sento il dovere di appoggiare con tutto il cuore Gualtieri. Roma è giunta ad un punto morto e va risollevata».

 

E per lei potrà farlo Gualtieri?

«Gualtieri ha le idee chiare. Nel suo programma si fa carico della fatica quotidiana dei cittadini romani per vivere e lavorare. È un tema trasversale che impone una prospettiva nuova del governo di Roma.

 

Servizi, mentalità, organizzazione burocratica e modo di produrre. Gualtieri ha riassunto il senso di questo lavoro con uno slogan efficace: "Roma dei 15 minuti". Può riuscire nell'impresa: è democratico, umano, socialmente sensibile, competente e autorevole ma mai sbruffone.

confronto tra candidati sindaci di roma 8

 

Per un sindaco le qualità personali contano molto. E conta saper mettere in moto tante forze diverse in una visione comune. Occorre un'orchestra armoniosa e non gli "assoli" di tenori che steccano. Nella coalizione ci sono diverse liste.

 

GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE

Il Pd, quella socialista, dei cattolici democratici, dei verdi e le due civiche, una di sinistra e una rivolta in particolare alle migliori forze produttive e professionali. Due formidabili operazioni di allargamento. Infine, per cambiare Roma è indispensabile avere un buon rapporto con la Regione Lazio, diretta splendidamente da Zingaretti, con il governo nazionale e con l'Europa. Gualtieri può alzare il telefono e parlare alla pari con tutti i leader europei. Ho visto direttamente in quella sede la stima di cui gode».

ROBERTO GUALTIERI

 

Il M5S andrà da solo quasi dovunque. Bettini, la sua strategia dell'alleanza è stata smentita dai fatti.

«Non c'è da smentire nulla. Il rapporto politico vincolante e stretto tra il Pd e i 5 Stelle era indispensabile per rendere più salda ed efficace l'azione comune del governo Conte II. Lo rivendico pienamente. E l'ho perseguito fino all'ultimo nell'interesse nazionale. Ora lo scenario è totalmente cambiato.

goffredo bettini 10

 

In prospettiva continuo a non vedere altra possibilità che l'alleanza tra il Pd e Conte, per competere con la destra. Ma è giusto che ognuno nel frattempo definisca meglio il proprio profilo e valuti i tempi del processo unitario a partire dai territori.

 

Attorno a Manfredi a Napoli e a Lepore a Bologna andremo fin dal primo turno insieme con i 5 Stelle. A Milano credo vi sarà una utile convergenza al secondo turno. A Roma non è stato possibile andare insieme. Diamo un giudizio molto severo sull'operato di Virginia Raggi».

confronto tra candidati sindaci di roma 7

 

Dopo averli attaccati, Gualtieri non potrà chiedere aiuto a Calenda e Raggi in un eventuale ballottaggio.

 «Infatti, non lo deve chiedere né a Raggi, né a Calenda. Lo deve chiedere a tutti i cittadini romani. Il secondo turno è una partita totalmente nuova. L'elettorato si sente più libero e prevalgono le qualità dei candidati. Gualtieri a quel punto sarà imbattibile.

 

goffredo bettini guarda la diretta di giuseppe conte

Tuttavia nulla è scontato. Stiamo crescendo nei consensi, ma per arrivare al ballottaggio occorre combattere fino all'ultimo e chiarire un punto decisivo: oggettivamente un voto a Calenda è un voto alla Raggi».

 

La destra è forte, ma fatica a trovare candidati a livello locale

«In verità la destra anche a livello nazionale comincia a scricchiolare di brutto. Mi è capitato di leggere il libro di Giorgia Meloni: per tanti aspetti persino inquietante (per esempio sulla ricostruzione della storia dell'Italia). Ma dal suo punto di vista taglia dritto come una spada. E non c'entra niente con il moderatismo di Forza Italia.

GIORGIA MELONI ENRICO MICHETTI

 

Siamo sicuri che verso le elezioni del 2023 gli schieramenti attuali rimarranno immutati? Penso di no. Per quanto riguarda i candidati che la destra ha messo in campo in questa tornata amministrativa, va notato che quando tenta maldestre scelte "civiche", dimostra la sua povertà di rapporti nella società. La destra quando ha vinto è stato sempre con personalità politiche forti. Con Storace. Con Alemanno. Oggi avrebbero avuto a disposizione Rampelli, Augello e altri ancora. Francamente Michetti come sindaco lo trovo molto improbabile».

 

Perché gli elettori dovrebbero votare Pd?

Zingaretti Bettini

«Un risultato positivo cambierebbe anche l'intero clima politico italiano. Ci darebbe anche più coraggio nell'azione di governo. Letta e la nostra delegazione stanno difendendo le nostre idee, per includere nella ripresa nazionale i ceti meno abbienti e le grandi masse lavoratrici.

MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO

 

Questo dà fastidio. È il motivo dell'attacco frontale di Confindustria al ministro Orlando. Draghi è una garanzia insostituibile per la Repubblica. Ma la sinistra e il Pd sono la garanzia insostituibile per assicurare nel futuro un'alternativa al populismo e al sovranismo».

goffredo bettini 3

GOFFREDO BETTINI

goffredo bettini enrico letta elly schlein giuseppe conte

sandro gozi goffredo bettini andrea orlando

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…