goffredo bettini

RICICCIA L’ANGOLO DELLE FANTASTICHERIE DI BETTINI - LA NUOVA PROFEZIA DEL GRAN CIAMBELLONE DELLA CORRENTE THAILANDESE DEL PD: “SONO SICURO CHE LA LEGA STRAPPERA’. A QUEL PUNTO, SE DRAGHI NON SARÀ STATO ELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SI TROVERÀ COSTRETTO A DECIDERE SE DAR VITA A UN GOVERNO POLITICO SENZA TUTTA LA DESTRA, E NON MI PARE NELLE SUE CORDE, OPPURE… - IACOBONI TWEET: "NESSUNO DEI DESIDERI DI BETTINI SI REALIZZERA'"

 

 

Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"

 

Goffredo Bettini, il M5S è in caduta libera, ha ancora senso ritenerlo un interlocutore privilegiato?

goffredo bettini foto di bacco (2)

«Partiamo dall'essenza dei risultati elettorali. Hanno vinto i sindaci democratici delle grandi città. Il Pd di Enrico Letta. Il campo largo del centrosinistra. Si è rafforzato Draghi. La destra ha subito un duro colpo. Detto questo, il cammino è lungo. L'astensionismo aumenta. Le elezioni amministrative sono a noi generalmente più favorevoli rispetto a quelle politiche. La ripresa economica è appena all'inizio. E poi, tra quindici giorni va confermato il grande successo ottenuto, anche a Torino e a Roma.

 

Sono fiducioso ma nulla, proprio nulla, è scontato. Occorre, anzi, combattere come e più di prima. Perché i nostri avversari cercheranno in tutti i modi la rivincita. Comunque, mettiamoci alle spalle le alchimie, i posizionamenti politicistici. Che significa privilegiato? I 5 Stelle insieme ad altri sono impegnati a costruire con la loro autonomia una credibile alternativa alla destra.

goffredo bettini

 

Conte da poco ha preso la direzione del Movimento, dandogli una curvatura unitaria, di governo, amichevole nei confronti della sinistra e credibile con i principi che invoca nella carta dei valori. Che dobbiamo fare? Gioire per le difficoltà di questa fase di passaggio? Mi pare più saggio, come ha detto Letta, sperare nello sviluppo positivo del suo rinnovamento. Anche perché, comunque, sia a Napoli che a Bologna abbiamo ottenuto i migliori risultati in Italia, con Manfredi e Lepore, grazie anche ad una alleanza con il partito di Conte».

 

Carlo Calenda a Roma ha superato il Pd: non fareste bene a guardare a quell'area? «Noi guardiamo a tutte le forze democratiche. Il voto conferma che un Pd supponente e isolato perde. Mentre un Pd arioso, dinamico politicamente, dialogante e unitario vince. E difende anche meglio le sue idee. Questa ispirazione, dopo la sconfitta del 2018, guidò il gruppo dirigente di Zingaretti. E Letta l'ha ulteriormente sviluppata. Il rafforzamento di un'area liberale e di centro di cui hanno parlato più volte Calenda, Renzi, Bentivogli e altri ancora, come dico da almeno due anni, non solo è auspicabile ma indispensabile per vincere contro la destra».

 

GOFFREDO BETTINI

Conte dovrebbe fare un appello pro Pd prima dei ballottaggi?

«Parlo di Roma che è la madre di tutte le battaglie. Non vanno fatte forzature. La Raggi è stata tenace e ha ottenuto un risultato di buona resistenza. Per Calenda c'è stato un successo importante e chiarissimo. Occorre comprendere bene le ragioni di chi non ci ha votato. Raccogliere le proposte che appaiono giuste e positive. Conte ha già dichiarato una preclusione verso i candidati della destra. Renzi ha detto che voterebbe Gualtieri. Calenda sta interloquendo.

 

C'è un clima potenzialmente positivo. Fondamentale è rivolgerci a tutti gli elettori. Con l'autonomia del nostro candidato e la qualità del suo programma. È ragionevole pensare che gli elettori democratici che al primo turno sono andati divisi attorno a tre candidature diverse, si possano riconoscere in Gualtieri. Un democratico europeista, che ha dimostrato di saper governare in Italia e in Europa con autorevolezza e grande competenza. Dall'altra parte ci sono Michetti, Meloni e Salvini. Nulla di personale, ma una catastrofe politica e amministrativa».

 

GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE

Enrico Letta nel 2023 sarà candidato premier?

«Letta in sei mesi è cresciuto enormemente nella considerazione del Paese. Deciderà con libertà come procedere. Mi pare tuttavia che rimanga con i piedi ben piantati a terra. Questa volta mi pare possa stare sereno per davvero».

 

Nuoce più al governo lo strappo di Salvini o la drammatizzazione che ne fa il Pd?

«Il Pd non drammatizza affatto, piuttosto richiama tutti, soprattutto la Lega, alla responsabilità di governo e alla coerenza. Draghi stesso ha parlato di un fatto serio. La verità è che il partito di Salvini è un corpo politico tirato da carri che vanno in direzioni opposte. Sarà fonte, per questo, di ulteriori problemi e instabilità».

goffredo bettini by edoardobaraldi 2

 

Secondo Letta non ci sono spazi per il proporzionale.

«Anche io vedo pochi spazi nel corso di questa legislatura. Ma resto della mia idea. Per certi aspetti confermata dall'aumento della disaffezione al voto. Servono partiti in grado di ripiantare la politica nel profondo della società, con profili ideali e programmatici chiari. Gli schieramenti "costretti", interessati prevalentemente alla dimensione del governo, rischiano di risultare più "aerei". Il campo largo del centrosinistra deve essere un'alleanza politica fondata su un compromesso trasparente, non un contenitore confuso all'interno del quale ognuno interdice e appanna le ragioni dell'altro».

 

Lei pensa ancora che Draghi potrebbe andare al Quirinale e che il voto anticipato non sarebbe un dramma?

goffredo bettini by edoardobaraldi

«Di questo argomento si parlerà nei prossimi mesi. La mia opinione l'ho espressa, con un ragionamento elementare. Se il presidente Mattarella, un pilastro dell'equilibrio repubblicano, confermasse la sua indisponibilità per un secondo mandato, si aprirebbe il problema di una scelta da compiere. Invochiamo tutti la presenza di Draghi in Italia. Condivido. La sua persona incarna un sentimento larghissimo nel Paese.

 

mario draghi

La cosa migliore sarebbe che egli governasse fino al 2023. Il Pd non farebbe mancare mai il suo sostegno. Sono convinto, tuttavia, che la Lega strapperà. Purtroppo, è nella logica delle cose. A quel punto, se Draghi non sarà stato eletto presidente della Repubblica, si troverà costretto a decidere se dar vita a un governo politico senza tutta la destra, e non mi pare nelle sue corde, oppure non sarà più a disposizione per l'Italia. Mi pare giusto riflettere su questo scenario che sarebbe disastroso per l'economia e per i nostri rapporti internazionali. Dico riflettere. Solo riflettere».

goffredo bettini 3goffredo bettini 11

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”