ALTRO CHE PRESIDENTE NERO, LA SCRITTRICE TONI MORRISON, LANCIA L’ALLARME: “DALL’INDOMANI DELL’ELEZIONE DI OBAMA LA NOSTRA NAZIONE È DIVENUTA TEATRO DI UN’ODIOSA ONDATA DI RAZZISMO E INTOLLERANZA” - PER IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA IL RAZZISMO È STATO PORTATO NELLE SCUOLE E NELLE FAMIGLIE, DA “UN’ESTREMA DESTRA RELIGIOSA PORTABANDIERA DI INTOLLERANZA MASCHERATA DA MORALITÀ...

Maurizio Molinari per "La Stampa.it"

Dall'inizio di febbraio a una lista selezionata di americani, in più città, sono state recapitate a domicilio sei pagine dattiloscritte da Toni Morrison, l'ultima scrittrice americana a vincere un Nobel della letteratura. Si tratta di un testo di dura denuncia del razzismo che dilaga negli Stati Uniti.

«Dall'indomani dell'elezione di Barack Obama la nostra nazione è divenuta teatro di un'odiosa ondata di razzismo e intolleranza che porta con sé antisemitismo, omofobia e altri pericolosi pregiudizi» scrive la scrittrice afroamericana, puntando l'indice contro «l'estrema destra religiosa portabandiera di una nuova forma di intolleranza mascherata da moralità».

Il terreno di scontro di questa battaglia con il razzismo, si legge a pagina 2, è nelle scuole e dentro le famiglie dove «insegnare l'odio ai bambini è la cosa peggiore che si possa fare al mondo». Per questo Morrison chiede ai destinatari della lettera-appello sostegno morale, appoggio politico e donazioni finanziarie per Morris Dees, il co-fondatore del «Southern Poverty Law Center» di Montgomery in Alabama roccaforte della «sfida all'intolleranza».

Dees è il promotore di una campagna riuscita a far adottare da 80 mila scuole americane il «Giuramento della Tolleranza», portando gli alunni a condividere una formula che recita: «Rispettiamo le persone che hanno credo, cultura, razza, identità sessuale e altre caratteristiche diverse dalle nostre». Sono già 400 mila gli insegnanti che lo hanno accettato nelle rispettive classi ma, racconta Toni Morrison, la reazione dei razzisti è stata massiccia e violenta: «Morris Dee, i collaboratori e la sua stessa famiglia sono stati minacciati». «Gruppi razzisti stanno dando vita ad una campagna di intimidazione contro Morris Dee, i suoi cari e lo staff del Southern Poverty Law Center» sottolinea Morrison, citando «arresti eseguiti» e «oltre trenta complotti sventati» che «puntavano a ucciderlo».

Per la scrittrice simbolo delle battaglie contro la segregazione, la difesa del «Giuramento della Tolleranza» è il terreno sul quale si svolge lo scontro «con i nuovi razzisti». La ragione ha anche a che vedere con l'identità di Dee: «E' un uomo bianco cresciuto in Alabama dove avrebbe potuto aderire al Ku Klux Klan ma invece ha scelto di guidare uno studio legale che ha ottenuto 2,5 milioni di risarcimenti per un adolescente ispanico massacrato di botte dai seguaci degli Imperial Klans».

Per Morrison l'ondata del «nuovo razzismo» investe, prima ancora di afroamericani ed ebrei, gli immigrati di ultima generazione: ispanici e asiatici. «Le famiglie messicane terrorizzate da gruppi di vigilantes» e «i pescatori vietnamiti aggrediti dal Klan in Texas» descrivono un'intolleranza la cui gravità sta nell'essere sostenuta attraverso l'odio per le minoranze «trasmesso dai genitori ai figli».

In ultima analisi, la riflessione investe le radici del razzismo, da ricercarsi nelle singole famiglie impermeabili a quanto avviene nella nazione che ha eletto per due volte Obama alla Casa Bianca. Ecco da dove viene la scelta di scrivere la lettera che sostiene il coinvolgimento di scuole e insegnanti per consentire alle nuove generazioni di sviluppare gli anticorpi contro l'intolleranza. Ed è una lettera ad personam perché, come Morrison sottolinea, «per ottenere dei profondi cambiamenti bisogna voler pensare, e fare, l'impensabile»: sono i singoli a poter fare la differenza.

 

Toni Morrison ha ricevuto nel 2012 da Obama la ”Medal of Freedom”IL KU KLUX KLAN RINGRAZIA Ku Klux Klan cerimonia a Dungannon Virginia Membri del Ku Klux Klan Foto di Gjm Lo Scalzo

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