
GIOCHI, CHE SALASSO! LE OPERE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA LE PAGANO I CONSUMATORI - IL GOVERNO HA STANZIATO ALTRI 84 MILIONI DI EURO PER I GIOCHI INVERNALI 2026. 38 MILIONI ARRIVERANNO DALLE MULTE DELL’ANTITRUST ALLE AZIENDE RITENUTE COLPEVOLI DI PRATICHE SCORRETTE. LE RISORSE DOVREBBERO RISTORARE I CONSUMATORI DANNEGGIATI. POI IL GOVERNO, CONFORTATO DA UN CAVILLO DELLA LEGGE, PRENDE LE RISORSE NON USATE PER L’IMPIEGO PRINCIPALE, RICOLLOCANDOLE SU ALTRI CAPITOLI DI SPESA – STANZIATI ALTRI DIECI MILIONI PER LA SOCIETÀ “SPORT E SALUTE” GUIDATA DA MARCO MEZZAROMA, IMPRENDITORE MOLTO VICINO ALLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, GIORGIA MELONI...
Stefano Iannaccone per “Domani” - Estratti
GIOCHI INVERNALI MILANO CORTINA
L’Olimpiade Milano-Cortina prima di tutto. Tra progetti che richiedono il doppio dell’esborso di risorse pubbliche e le spese non previste con precisione per la costruzione delle opere, è stato necessario mettere mani al portafogli statale. Pescando dal plafond delle multe dell’Antitrust.
Il governo Meloni ha infatti stanziato altri 84 milioni di euro per i Giochi invernali del 2026 nel decreto Anticipi, approvato martedì scorso dal Consiglio dei ministri. Mentre i fari sono puntati sugli affanni della prossima manovra, l’esecutivo ha trovato modo – e soldi – per finanziare ulteriormente l’Olimpiade del prossimo anno.
Non solo. Nell’ennesima erogazione per il grande evento sportivo del prossimo non poteva mancare anche Sport e Salute, la società in house del ministero dell’Economia, che beneficerà di altri 10 milioni di euro pubblici «per la promozione della pratica sportiva e dei nuovi giochi della gioventù», si legge nel testo esaminato a palazzo Chigi.
marco mezzaroma giorgia meloni
A conferma che la spa pubblica, presieduta da Marco Mezzaroma, imprenditore molto vicino alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è sempre più potente nell’ambito sportivo. Non c’è quasi nulla nel settore che non passi sotto il controllo di Sport e Salute.
Ma il grosso è stato piazzato su Milano-Cortina: 44 milioni di euro aggiuntivi finiranno sono messi a disposizione per la realizzazione delle opere relative, in particolare per giochi paralimpici, che ovviamente potrà avvalersi dell’onnipresente collaborazione di Sport e Salute, e per garantire lo svolgimento dei controlli antidoping.
Altri 30 milioni di euro, invece, sono stati previsti per l’arena PalaItalia Santa Giulia, il palazzetto in costruzione a Milano che dovrà ospitare anche le partite di hockey, per una capienza massima di 16mila spettatori.
l’arena PalaItalia Santa Giulia di MILANO - GIOCHI INVERNALI MILANO CORTINA
Per la realizzazione della struttura, progettata dall’architetto britannico David Chipperfield, il governo aveva erogato al comune di Milano 21 milioni di euro pochi mesi fa. In poche settimane i fondi per rendere necessaria la sua ultimazione sono più che raddoppiati.
A pagare una parte del conto delle nuove spese di Milano-Cortina sono questa volta i consumatori. Tra le coperture individuate, infatti, 38 milioni di euro vengono prelevati dal fondo delle multe comminate dall’Antitrust alle aziende ritenute colpevoli di pratiche scorrette.
Le risorse, teoricamente, dovrebbero ristorare i consumatori danneggiati, anche attraverso progetti. Poi, come spesso accade, il governo – confortato da un cavillo della legge – prendendo le risorse non usate per l’impiego principale, ricollocandole su altri capitoli di spesa. Un po’ come era avvenuto nel decreto Sport, approvato la scorsa estate, con i 43 milioni di euro non spesi per le iniziative a favore delle vittime di usura ed estorsioni mafiose e spostati sulla sicurezza di Milano-Cortina.
(...) La questione è anche politica: a gioire dei nuovi stanziamenti è il leader della Lega, Matteo Salvini, che da tre mesi ha avviato il countdown per l’inizio dei Giochi: ogni giorno invia, attraverso lo staff di comunicazione, un aggiornamento sullo stato dell’arte delle opere per l’Olimpiade. Insomma, il ministro delle Infrastrutture prova a mettere il cappello almeno sul grande evento sportivo del 2026, che è diviso tra le due regioni simbolo del suo partito, Lombardia e Veneto. E a pagare è sempre lo stato.
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