SALVINI È FINITO IN UN VICOLO “STRETTO” – L’INSISTENZA SUL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA AGITA LA STORICA BASE DEL CARROCCIO AL NORD: “NON PUÒ ESSERE L’UNICO OBIETTIVO DELLA LEGA” – SULLA GRANDE OPERA, CHE AVVANTAGGEREBBE SOPRATTUTTO I “TERRONI” DEL MERIDIONE, I VECCHI PADANI “SECESSIONISTI” SONO SCETTICI. E LA USANO COME GRIMALDELLO PER (RI)METTERE IN DISCUSSIONE LA SVOLTA NAZIONALE E NAZIONALISTA DEL DUO SALVINI-VANNACCI – LE MOSSE DI ZAIA PER LA SCISSIONE SUL MODELLO CDU-CSU…
I PONTI NON TORNANO - MEME BY EMILIANO CARLI
1. NORD, CRESCONO I MALUMORI DELLA LEGA “L’OBIETTIVO NON SIA SOLO LO STRETTO”
Estratto dell’articolo di Francesca Del Vecchio per “La Stampa”
C'è un pezzo della Lega – che fu Lega Nord – che oggi guarda Matteo Salvini e scuote la testa. Non è dissenso di maniera: è la percezione – per qualcuno una granitica convinzione – che il partito storico dei territori, Lombardia, Veneto, Piemonte, sia stato messo da parte in favore di un progetto che non gli appartiene. E che sta generando disagio concreto.
Se ne parla dagli anni Settanta, certo, ma sul ponte sullo Stretto di Messina il leader del Carroccio e ministro dei Trasporti ha puntato davvero tutto. […] Mentre gli amministratori locali e gli imprenditori del Nord si chiedono perché le priorità siano altrove e perché le risorse pubbliche vadano in direzioni che li lasciano spettatori. «L'obiettivo della Lega non può essere solo il Ponte», dice un dirigente lombardo ormai stufo di commentare «temi che non ci riguardano».
LUCA ZAIA IN VERSIONE DOGE - MEME BY EMILIANO CARLI
La bocciatura tecnica della Corte dei Conti che non concede il visto di legittimità alla delibera del Cipess sul progetto è un colpo non da poco per Salvini. […] Al Nord, invece, lo stop viene letto più come conferma di paure latenti che come mera questione tecnica. E anche se, formalmente, la versione è «le opere al Sud fanno crescere anche il Nord» che i più leali a Salvini vanno ripetendo, il messaggio implicito è: «Il Settentrione ha altre priorità. Non possiamo perdere tempo».
[…] «Vorremmo solo poter spendere le nostre risorse senza passare da Roma», sbotta un vecchio leghista lombardo. Nasce da qui l'idea della divisione "alla tedesca", sul modello Csu-Cdu, tra la Lega "nazionale" di Salvini e la Lega "territoriale" del Nord.
Ma per quello non sembrano ancora maturi i tempi.
MASSIMILIANO ROMEO E MATTEO SALVINI
[…] Luca Zaia […] ha scelto un tono più prudente. La Corte dei Conti «interviene nello spazio che le è riconosciuto» e il tema del ponte «va affrontato da un punto di vista tecnico-legale». Un modo per segnare una distanza dal leader, certo, ma anche per mandare un messaggio ai suoi e agli elettori in Veneto che lo vedranno capolista della Lega in tutte le province per l'elezione di Alberto Stefani, i prossimi 23 e 24 novembre. […]
2. ZAIA: “LA CORTE DEI CONTI FA IL SUO LAVORO”. I LEGHISTI DEL NORD E L’INSOFFERENZA PER SALVINI
Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “La Stampa” – 31 ottobre 2025
ponte sullo stretto meloni salvini
«Il ponte sullo Stretto di Messina è un tema di rilievo nazionale che riguarda poco i nostri territori. Noi siamo per una Lega lombarda dentro la Lega nazionale, per il modello Csu-Cdu insomma». Fabrizio Sala, segretario della Lega della provincia di Bergamo, è telegrafico ma esauriente.
Dentro la Lega, parlare del Ponte significa soprattutto discutere dell’eterna questione settentrionale e ragionare sul futuro del partito. Quel che proprio non va giù ai nordisti è la narrazione che Matteo Salvini sta costruendo intorno al Ponte. Quasi fosse la “battaglia delle battaglie” della Lega.
«Da noi i sindaci, ma anche i semplici militanti, sono stufi di questa storia - racconta un altro dirigente lombardo -. Vogliono fare il ponte? Lo facciano, ma la smettano di parlarne così tanto. Perché poi, a guardare i numeri, la metà dei 7 miliardi di costi previsti attualmente arriverebbe dalle risorse già stanziate per il Sud». È un po’ quel che diceva tempo fa il capogruppo in Senato e segretario della Lega lombarda Massimiliano Romeo: «È un’opera strategica che porta sviluppo al Sud. E quando porterà sviluppo, il Nord potrà finalmente tenersi i suoi soldi».
Ai tanti leghisti padani, […] devono essere fischiate le orecchie quando Luca Zaia ha dichiarato che […] il progetto […] deve andare avanti, ma la Corte dei conti «interviene nello spazio che le è riconosciuto». Parole lontane, e di molto, dagli strali lanciati da Giorgia Meloni e Matteo Salvini […].
Ascoltando il Doge, in molti hanno colto un segno dei suoi dubbi sul progetto di una Lega nazionale portato avanti da Salvini negli ultimi anni e ulteriormente rafforzato dalla nomina a vice segretario di Roberto Vannacci.
Del resto, mentre passeggiava davanti a Montecitorio prima del consiglio federale (a cui Salvini era assente perché impegnato a palazzo Chigi proprio sul ponte), il governatore del Veneto ha voluto ribadire la sua proposta di una Lega a due velocità, su modello di quanto avviene in Germania con la Cdu nazionale, che si presenta in tutti i länder ma non in Baviera, dove è alleata con la Csu.
Un modello che «funziona» e «mantiene l’unità del partito», ha sottolineato Zaia. Seguendo il modello tedesco Csu-Cdu, la Lega si dividerebbe tra Lega Nord e Lega Nazionale, e «un primo germoglio c’è già stato, peraltro, quando in passato abbiamo avuto “Noi con Salvini” per un pezzo d’Italia e Lega nell’altro» ha spiegato, ricordando le elezioni del 2014.
MATTEO SALVINI E IL PONTE SULLO STRETTO - MEME
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GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI - PONTE SULLO STRETTO E LEGGE FORNERO - VIGNETTA BY OSHO


