LA SANTADECHÉ CANTA VITTORIA: "ORA FAREMO CADERE IL GOVERNO" - ED ATTACCA ALFANO: “È IL PIÙ FURBO DI TUTTI, SI È SUBITO ADEGUATO" - E LE COLOMBE S’INCAZZANO

1. SANTADECHÉ: "ORA FAREMO CADERE IL GOVERNO"
Rodolfo Sala per La Repubblica

"È finita, finalmente". Finita per questo governo, che la pitonessa non ha mai visto di buon occhio, neppure quando Silvio si faceva vanto di averlo immaginato e partorito. Daniela Santanché lascia la war room di Arcore con l'aria di chi l'ha avuta vinta. E stavolta esibisce una rabbia sorridente, attribuendosi - senza l'esclusiva: ci sono anche Verdini e Capezzone, anche se lei fa più rumore - una bella di merito per come sono andate le cose a Villa San Marino.

Adesso che cosa succede, onorevole?
"Non l'ha letto il comunicato di Alfano? Durissimo, non ci facciamo più prendere in giro, il governo Letta cadrà".

Sicura?
"L'ha detto anche il presidente, che non mi è mai sembrato così forte, tranquillo e determinato: non dobbiamo aspettarci niente, perché da Napolitano, da Letta e dal Pd niente avremo".

Però c'è chi riferisce che Berlusconi, quando si è alzato dal grande tavolo ovale della sala grande, alla fine della riunione, non aveva ancora deciso del tutto che cosa fare...
"Ah sì? Qualcuno tra noi pensa che lui non abbia ancora preso una decisione chiara e forte? Allora vuol dire che non hanno capito. O forse che fanno finta di non capire".

Chi?
"Cicchitto, Schifani, Quagliariello, Lupi... Tutti a dire: "Aspettiamo ancora un po', non decidiamo subito, vediamo; Magari Napolitano concede la grazia, magari Letta convince il Pd a non votare per la decadenza di Berlusconi dal Senato...". Ma figuriamoci, sono fantasie".

E lei invece che cosa ha detto al leader del suo partito?
"Quello che gli dico sempre".

E cioè?
"Presidente, stiamo ai fatti: sono tre anni che ci prendono in giro con i ricatti e con gli imbrogli. E adesso hanno il coraggio di chiederci senso di responsabilità? Di fermarci perché se no il governo cade? Impossibile, ingiusto. Per muoverci dobbiamo forse aspettare che ci ammazzino? Neppure per sogno: stavolta agiamo prima noi".

Dunque hanno vinto i falchi, ha vinto lei, onorevole Santanché...
"Ha vinto Berlusconi. È lui il primo a capire che non bisogna più perdere tempo. Ne abbiano già perso troppo".
Berlusconi ha scherzato, anche se non troppo, sulla storia dei falchi e delle colombe: "Più che altro si sta facendo un tiro al piccione contro di me", ha detto nel suo salotto. "Non ci sono divisioni. La invito di nuovo a leggere il comunicato del segretario del Pdl. La linea l'ha dettata il presidente del partito, che si chiama Silvio Berlusconi, e siamo tutti tenuti a sostenerla. Non c'è altro da fare. Lo vogliono espellere dalla politica? E noi facciamo cadere il governo".

Le colombe hanno ceduto.
"Questa è la decisione. Non ci sono spiragli, non ci sono alternative alla crisi perché gli altri hanno deciso di negare l'agibilità politica a un leader votato da milioni di italiani".

Una decisione forse non facile per Alfano, che è il vice di Letta nel governo...
"Alfano ha capito che aria tirava e si subito allineato. È il più furbo di tutti".


L'IRA DELLE "COLOMBE"
Da Repubblica

Un'affermazione che provoca la reazione immediata di Fabrizio Cicchitto: "L'onorevole Santanchè, che è anche responsabile dell'organizzazione del partito, dichiara di esprimere le posizioni di una corrente di esso, i 'falchi', i cui nominativi elenca ed elenca anche i nomi dei dissenzienti, dei non allineati, dei renitenti e degli incerti. Francamente - dice Cicchitto che definisce "davvero singolare" l'intervista - non ci sembra che abbia scelto il momento più opportuno per fare questo elenco dei buoni, dei cattivi e dei mediocri".

Non solo, prosegue Cicchitto, perché "contraddice il testo finale di Arcore che afferma che il partito è unito e compatto". Ma, perché "avevamo capito che, ferme rimanendo le libere valutazioni di ognuno, siamo tutti impegnati a respingere l'attacco politico e giudiziario a Silvio Berlusconi e a porre il Pd di fronte alle sue responsabilità perché la tenuta dell'attuale governo, che è auspicabile, deve essere affidata al senso di responsabilità di tutte le forze politiche che lo sostengono".

Duro anche il commento del capogruppo al Senato, Renato Schifani: "E' davvero molto grave che si provi a dividere il Pdl in buoni e cattivi, in chi è sempre e comunque con il leader Silvio Berlusconi e chi manifesta dubbi e perplessità sulla strada da percorrere. Il comunicato del segretario del Pdl Angelino Alfano avrebbe dovuto sconsigliare l'onorevole Daniela Santanchè dal fare affermazioni inopportune che possono danneggiare l'immagine unitaria del partito e rischiano, peraltro, di incidere negativamente sulle vicende che coinvolgono il presidente Berlusconi".

Il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, commenta: "Di tutto hanno bisogno l'Italia, la politica e il Pdl tranne che della gara a chi fa il primo della classe. E' buona regola non farsi usare dai nemici ma spesso in politica alcuni cadono in questo errore e poi ne pagano sempre le conseguenze". Stessa linea per Lucio Malan: "È fuorviante e dannoso dare l'idea di divisioni interne che non ci sono", scrive il senatore Pdl.

Altri si aggiungo al coro di dissensi: "Non abbiamo bisogno né di falchi né di colombe, né di vincitori né di vinti, ma solo di un partito coeso attorno a Berlusconi. Attendiamo da lui la linea da seguire e da nessun altro che voglia crearsi uno spazio inutile se non controproducente per Berlusconi e il Pdl", dice la senatrice Elisabetta Alberti Casellati. "Alimentare inutili divisioni in questo momento - aggiunge Giuseppe Esposito, vicepresidente dei senatori Pdl -, è controproducente e non rispetta la realtà dei fatti".

A ruota l'ex ministro Altero Matteoli: "Che ci sia qualcuno, alla ricerca di visibilità fine a se stessa, che prova a dividere, è disdicevole e serve solo a complicare le cose". E ancora, l'altro ex ministro Maurizio Sacconi: "Sbagliano quei cattivi consiglieri che incoraggiano Berlusconi all'isolamento interno e internazionale con l'obiettivo anche di rompere il Pdl".

E se il Pdl dà aut aut al governo, non vuole però riceverne: "Non pensi Saccomanni di arrivare in Cdm con una proposta 'prendere o lasciare' sull'Imu. Dati i tempi non penso che sarebbe produttivo", avvisa il capogruppo alla Camera Renato Brunetta

Il voto in Giunta.
Una questione che, sul piano politico, precede quella del voto in Giunta su Berlusconi: "Non si tratta di una decisione automatica - dice Brunetta - , è un giudizio politico-parlamentare. E se il Pd dichiara che senza se e senza ma voterà la decadenza dal Parlamento del leader del Pdl è chiaro che è il Pd che apre la crisi.

L'ennesima replica del Pd arriva da Francesco Scalia, membro della giunta: "Voterò la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Si tratta di un atto dovuto - dice - . Il Senato, infatti, non può che prendere atto della condanna definitiva di Berlusconi alla reclusione per più di due anni ed applicare l'art. 3 del D.Lgs. n. 235 del 2012 deliberandone la decadenza. Se uno studente di giurisprudenza sostenesse all'esame di diritto costituzionale quanto affermato in questi giorni da parlamentari del Pdl verrebbe irrimediabilmente bocciato. La giunta per le elezioni del Senato, non essendo un giudice, non può sollevare la questione di costituzionalità del decreto legislativo cosiddetto 'Severino' ".

 

 

berlusconi alfano santanche verdini lupi SANTANCHE CICCHITTO ALFANO images jpegsantanche e alfano - copyright PizziLA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA Silvio Berlusconi con Alfano e Schifani SCHIFANI E BERLUSCONIMaurizio Sacconi e Gianni Letta LETTA, ALFANO, SACCOMANNIEnrico Salza (Intesa San Paolo) - Fabrizio Saccomanni (Bankitalia) - Luigi Grillo (Pdl) - Gianni Letta

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)