trump briatore santanche

TRUMPISTI DE’ NOANTRI! DA SANTANCHÈ A RAZZI, TUTTI PAZZI PER IL BILLIONAIRE REPUBBLICANO - BRIATORE: “TRUMP E’ UN INCROCIO TRA GRILLO E IL CAV. PASSEGGIARE CON LUI NEGLI USA E' COME CAMMINARE CON I ROLLING STONES'' - GASPARRI CONTROCORRENTE: "NON MI OCCUPO DI FOLKLORE. IL SUO RIPORTO LO RENDE INAFFIDABILE"

TRUMP SANTANCHETRUMP SANTANCHE

Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

Ah, lei dice che il centrodestra italiano è prudente su Trump, che non lo vorrebbe alla Casa Bianca? Problemi loro, non miei. Io tifo per Donald. A proposito, lo sa che siamo amici, no?». E fu così che Daniela Santanchè, esaurita la domanda all' apparenza retorica, si mette alla ricerca della foto che - «una quindicina d' anni fa, era venuto a Milano per una cena che avevo organizzato io» - la ritrae, sorridente, accanto all' outsider che potrebbe contendere la Casa Bianca a Hillary Clinton.

 

TRUMP BRIATORE TRUMP BRIATORE

Nell' ideale partito dei «trumpisti italiani», a lei, alla Pitonessa, forse tocca la tessera numero uno. «L' America e il mondo hanno bisogno di Trump. Questo è il momento dell' identità, dei confini, dell' esclusione, mica dell' inclusione da panico... Io guardo all' amico Donald, al sindaco di Londra Boris Johnson, al premier olandese. A gente che ha una strategia, non a piccoli politicanti che moriranno di tattica». Endorsement pieno, netto, chiaro, senza eufemismi o giri di parole.
 

Com' è quello della tessera numero uno-bis dell' italico partito trumpiano. Assegnata, di diritto, a un altro che Trump lo conosce bene, ma bene davvero. E cioè Flavio Briatore. Racconta l' imprenditore cuneese che «non puoi mai capire chi è davvero Donald Trump se non passeggi con lui per una strada qualunque degli Stati Uniti. A me è capitato. Ha presente una camminata con i Rolling Stones? Ecco, adesso ha una vaga idea».

TRUMP BRIATORE TRUMP BRIATORE

 

Perché Trump, spiega Briatore, «è la sintesi massima del sogno americano. Piace ai ricchissimi, ai poveri, alla middle class perché, in differenti momenti della sua vita, è stato ciascuno di loro. È stato ricchissimo, è ricchissimo ma è anche caduto e ha saputo rialzarsi. Sbagliano tutti quelli che pensano che non sarà mai presidente degli Stati Uniti. Sbagliano di grosso. Io faccio il tifo per lui».
 

I contatti tra Briatore e Trump sono recenti, costanti, continui. Soprattutto dopo che il primo ha realizzato la versione italiana di The Apprentice , la «creatura» tv del secondo. «Prima dell' ultima puntata, venne da me e analizzò i profili dei finalisti e anticipò il nome del vincitore.
 

Poi ci tuffammo in una riunione telefonica con Bernie Ecclestone...». Sì ma l' esaltazione di Mussolini, le accuse di fascismo? «Ma va», replica Briatore. «Donald Trump non è un fascista. Anzi, è una delle persone più democratiche che io conosca. Ha un dono.
Sa che cosa vuol sentirsi dire la gente in un determinato momento. E lo dice. È un incrocio perfetto tra Silvio Berlusconi e Beppe Grillo».
 

TRUMP BRIATORE TRUMP BRIATORE

Sarebbe sbagliato racchiudere gli ultras italiani di Trump all' interno dell' universo del Billionaire, quella marchio-bandiera dietro cui hanno sfilato insieme - per anni - Briatore e la Santanchè.

 

Anche Matteo Salvini, uno che nei locali di Porto Cervo o di Cortina non ha mai messo piede, si professa un tifoso del magnate in corsa per la nomination repubblicana alla Casa Bianca. «Forza Trump», scandisce il leader del Carroccio durante la puntata di ieri di # Corrierelive . E dice perché: «Rigore, politiche di sicurezza e strategie di rilancio economico mi fanno dire Trump».

 

BUSTO DI DONALD TRUMPBUSTO DI DONALD TRUMP

E, in fondo, è lo stesso schema messo a verbale dall' unico forzista pronto a prendere un aereo per volare alla convention repubblicana a sostenere il suo idolo: Antonio Razzi. «Tra l' altro», spiega il senatore abruzzese, «mi spiegate come si fa a sostenere Hillary Clinton? Prima lu marito o ora la moglie. E che sono diventati, gli Stati Uniti, una monarchia? E poi dicono della Corea del Nord...».
 

Giuliano Ferrara _2Giuliano Ferrara _2

Per un pezzo di centrodestra che gioisce per lo Zio Paperone delle primarie Usa ce n' è un altro che, invece, ha paura. Qualche settimana fa, per esempio, Renato Brunetta confidò che, pur di scongiurare una presidenza Trump, avrebbe addirittura votato per la democratica Clinton.

 

Che è più o meno la stessa idea dell' altro capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani. «La corsa tra Hillary e Trump mi spaventa tantissimo. Votare per la Clinton sarebbe improbabile. Ma uno come Trump non lo voterei mai, per nulla al mondo».
 

Dice Maurizio Gasparri, un altro che vede Donald Trump come fumo negli occhi, «che voterei sì per i Repubblicani. Ma quel signore mi crolla sui capelli. Quel riporto lo rende inaffidabile. Trump sembra creato dalla Clinton per far vincere lei. E comunque preferisco occuparmi di politica e non di folklore, grazie». E saluta, così.
 

maurizio gasparri maurizio gasparri

Succeda quel che succeda, l' ascesa di Trump continua a sorprendere, a stupire, a lasciare senza fiato. Compresi quelli che, nel grande regno del berlusconismo, sono i meglio sintonizzati con le onde radio del Partito Repubblicano.

 

Basti citare le prime righe con cui, il 10 agosto scorso, Giuliano Ferrara presentò un suo editoriale sul Foglio che parlava di donne. «Donald Trump è un noto tamarro, e se gli americani dovessero eleggere quel riporto ambulante presidente o anche solo candidato repubblicano mi strapperei i capelli». E forse ci siamo. Forse.

TRUMP BRIATORE SANTANCHETRUMP BRIATORE SANTANCHE

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO