LE SARDE COINCIDENZE DEL BANDITO MESINA: ARRESTATO MENTRE STAVA PER DARE AL “GIORNALE” LE SUE MEMORIE ESPLOSIVE

Gian Marco Chiocci per "il Giornale"

«Grazianeddu e la sorella Antonia sembrava ci aspettassero, stamattina, dopo aver bussato alla porta della loro casa ad Orgosolo. Così abbiamo preso un the, dei biscotti, poi ci siamo messi a parlare del più e del meno». È a dir poco perplesso Luigi Mereu, il capitano dei carabinieri che di buon ora materialmente ha consegnato all'ex primula rossa del banditismo sardo l'ordinanza di custodia cautelare che lo rispedisce per l'ennesima volta dietro le sbarre (da cui era solito scappare sempre).

La stessa sorpresa, lo confessiamo, che ha colpito chi vi scrive (e il collega Simone Di Meo) perché insieme a Mesina stavamo per scrivere un libro sulla sua vita, i suoi ricordi, soprattutto i suoi segreti, da mandare in stampa a Natale. Ci eravamo incontrati a Cagliari, avevamo parlato a lungo, o meglio Mesina aveva parlato senza freni dicendosi disponibile ad aprirsi anche su questioni delicate.

Era un fiume in piena, Graziano. Sembrava non aspettasse altro di raccontarsi in un libro che secondo i programmi sarebbe poi potuto/dovuto diventare un film. Il faccia a faccia durò ore in ufficio e proseguì, senza sosta, al ristorante. Giornalisticamente i primi racconti erano una bomba, altri promettevano ancora di più ma si era riservato di parlarne in un secondo momento, dicendosi disponibile ad affrontare vicende chiarite, si fa per dire, solo giudiziariamente.

L'appuntamento preso settimane fa per una full immersion a Orgosolo era fissato per questa mattina, ma all'improvviso, tra sabato e domenica, Mesina ha fatto macchina indietro. Lì per lì il motivo della rinuncia a raccontare quanto sin qui mai raccontato, ci ha spiazzati. L'amico comune che aveva fatto da tramite, perplesso, se ne era uscito così: «Non so cosa possa essere accaduto ma Graziano mi ha fatto capire che non se ne fa più nulla. Sono davvero senza parole, non è da lui.

L'anticipo che la casa editrice aveva previsto (a cui Mesina aveva dato inizialmente l'ok, ndr) Grazianeddu l'ha ritenuto insufficiente. Roba di pochi spiccioli. Così ha rinunciato. Non so cosa pensare, sono rammaricato per questa situazione ma Graziano mi ha detto di averci ripensato dopo aver fatto leggere il contratto a un avvocato. Boh. Conosco Graziano da una vita, è persona che ha solo una parola. Non capisco...».

La coincidenza dell'arresto a ridosso dal nostro incontro e l'improvvisa ritrosia a buttar giù le sue memorie è, per l'appunto, una coincidenza. Curiosa. Incredibile. Ma pur sempre una coincidenza. Che dà da pensare solo perché Mesina, a detta di compaesani e conoscenti, economicamente non se la passava affatto bene tanto da abbassarsi a chiedere un aiuto a qualche amico. Un identikit da bandito in pensione in tempo di crisi che cozza violentemente con l'immagine impressa nell'ordinanza di custodia cautelare relativamente a un narcotrafficante internazionale che muove «roba» per sei milioni di euro, che punta ad andare personalmente in Colombia a trattare partite di cocaina coi cartelli di Medellin o Cali, uno spregiudicato criminale che spende tranquillamente 20mila euro al mese.

Ci era sembrato, e sembrava a chi lo conosceva bene, che l'idea del libro, sotto sotto, potesse servire a Maesina a ritagliarsi un minimo di serenità economica visto che agli occhi di tutti tirava a campare facendo la guida ai turisti nella meravigliosa Orgosolo, ai piedi del Gennargentu, nella Barbagia di Ollai. E invece, per il gip, non era così. Le accuse sono oggettivamente gravi, le intercettazioni pure. Se al carabiniere è sembrato che Mesina lo stesse aspettando per essere accompagnato in cella, col senno di poi quell'improvviso stop a pubblicare le sue memorie non torna

 

Graziano MesinaGraziano MesinaGraziano MesinaGraziano Mesina

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO