SARTORI: "POTREI CHIUDERE COLLABORAZIONE COL ‘’CORRIERE’’, MI HANNO OFFESO. L’OCULISTA KYENGE NON È INTOCCABILE" - KYENGE: “QUESTO GOVERNO E’ COME UN SUQ’’

1. IL SARTORI FURIOSO
 La Zanzara su Radio 24

"Se mi avessero detto che avrebbero messo il mio articolo in quel modo lo avrei ritirato, com'è previsto dagli accordi. Al Corriere si sono comportati in modo scorretto e offensivo, mi hanno fatto una cosa che mi ha indignato senza dirmelo".

Così il politologo Giovanni Sartori, a La Zanzara su Radio 24, dopo la pubblicazione oggi di un articolo critico nei confronti del ministro Kyenge sul Corriere della Sera. Ma lei potrebbe interrompere la collaborazione col Corriere, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo?: "Sì, chiederò spiegazioni. Gli accordi sono che o lo mettono come editoriale o non lo mettono e ho facoltà di ritirarlo. Peggio di così non mi potevano sistemare, una cosa ridicola. Lo avrei ritirato di sicuro. In 50 anni col Corriere non era mai successo". "E' un articolo molto educato sul problema dell'integrazione - dice Sartori - un problema che un oculista non conosce per niente. La Kyenge non è intoccabile".

2. KYENGE, LEI SÌ CHE SE NE INTENDE: "QUESTO GOVERNO E' COME UN SUQ"
Da "La "Stampa"

«Questo governo è come un suq, un'esperienza molto positiva. Siamo così diversi che dobbiamo cercare un linguaggio nuovo ogni giorno»: lo ha detto il ministro per l'Integrazione, Cecilie Kyenge, commentando la sua esperienza di governo che riunisce centrodestra e centrosinistra, mentre partecipava al Festival Suq di Genova, rassegna interculturale in corso al porto Antico.

«Se il governo non fosse stato così - ha spiegato Kyenge - forse non sarei stata ministro. La cosa interessante è che ogni giorno dobbiamo parlare a qualcuno che la pensa diversamente da noi ma che allo stesso tempo è con noi dentro a questo governo. Ripeto è un'esperienza molto interessante». Poi su Twitter si è rivolta ai suoi "detrattori": «A chi mi attacca col linguaggio della violenza rispondo con il mio linguaggio della non violenza».

Commentando poi le proposte sul diritto di cittadinanza a coloro che nascono in Italia, il ministro ha sottolineato che «l'Italia è già cambiata, lo vedete oggi qui al suq, guardatevi intorno e capirete che in Italia convivono tante culture diverse. È un fatto che non si può cambiare. Ci sono tanti bambini nati qui, dobbiamo dare loro delle risposte».

Kyenge ha parlato con il sindaco di Genova, Marco Doria e con il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, di fronte a centinaia di persone che hanno affollato gli spazi intorno agli stand multiculturali del Festival. «Le cose semplici come la mescolanza di culture possono fare paura - ha detto il ministro - ma serve un mondo nuovo e non si può avere paura di questo».

Il sindaco Doria ha sottolineato che «i movimenti delle persone fanno parte della storia del mondo, come spiega l'esposizione sulle migrazioni al Museo del Mare di Genova. Non si possono fermare». Il presidente Burlando ha invece ricordato i «miei nonni emigrati in America come altri milioni di italiani: oggi qui vedo tanta accoglienza - ha detto - l'Italia sarà migliore se avrà lo spirito che c'è qui».

 

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