
LA SCHLEIN NON CANTI VITTORIA: L’ALLEANZA ANTI-MELONI E’ ANCORA TUTTA DA COSTRUIRE. IL CENTROSINISTRA, DOPO AVER RICONQUISTATO GENOVA, GOVERNA LE MAGGIORI METROPOLI DEL PAESE, ELLY INVOCA UNITA’ MA CONTE LA GELA: “NON SI VINCE PARLANDO SOLO DI CAMPO LARGO. LA SOMMATORIA ARITMETICA QUALCHE VOLTA PUÒ FUNZIONARE. IN POLITICA DI SOLITO NON FUNZIONA” – RENZI METTE NEL MIRINO LE REGIONALI (CON 17 MILIONI DI ELETTORI AL VOTO): “SARA’ UN REFERENDUM SU GIORGIA MELONI” – SCHLEIN SOGNA IL 4-1 MA DEVE FARE I CONTI IN CAMPANIA CON IL SUO GRANDE NEMICO DE LUCA CONTRARIO ALLA CANDIDATURA DEL PENTASTELLATO FICO - IN TOSCANA DUBBI SUL BIS DI EUGENIO GIANI DA PARTE DI M5S E AVS. LE MARCHE SONO LA LINEA MAGINOT DELLA MELONI CHE SUL VENETO… - DAGOREPORT
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Serena Riformato per la Repubblica - Estratti
È ancora il centrosinistra delle grandi città, punto di forza e debolezza. Riconquistata Genova – rossa sempre tranne nei sette anni di Marco Bucci – i centri urbani si confermano il campo da gioco più agevole per i partiti che in Parlamento siedono all’opposizione.
Ora i capoluoghi sotto le insegne dei progressisti sono 59. Tra questi, ci sono le maggiori metropoli del Paese: Roma, Milano, Napoli e Torino. E poi ancora: Bologna, Firenze, Bari, Cagliari, Catanzaro. Poche eccezioni, Palermo e Catania le più significative.
La battaglia unitaria del centrosinistra applicata al locale. E al referendum? La neosindaca annuncia «cinque sì»: e se non tutti i suoi alleati faranno altrettanto, pazienza, pur «con sensibilità diverse» la coalizione «non si dividerà». Nella città della Lanterna sembrava persino che oggi potessero sbarcare i leader per una photo-opportunity con i palloncini e lo champagne: pia illusione naufragata sotto il peso delle agende impossibili da conciliare.
Il dibattito, intanto, è ripartito: insieme sempre oppure ogni tanto, tutti o con addendi variabili? Voci diverse, diversi gradi di convinzione. La segretaria del Pd Elly Schlein non sa più come ripeterlo: «Siamo testardamente unitari non perché ce lo chiede il medico, ma perché ce lo chiede la nostra gente» (ieri a Dimartedì su La7). Il presidente di Italia viva Matteo Renzi a Metropolis lo dice a modo suo: «Non importa di che colore è il gatto l’importante è che prenda il topo».
Nicola Fratoianni di Avs lo rimarca: «Bisogna insistere con determinazione in questa direzione». La secchiata di acqua ghiacciata è ancora una volta del leader del M5S Giuseppe Conte: «La sommatoria aritmetica qualche volta può funzionare. In politica di solito non funziona». Una freddezza che ha delle ricadute nelle partite locali da decidere al ballottaggio, l’8 e il 9 giugno.
RICCARDO MAGI - GIUSEPPE CONTE - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - FOTO LAPRESSE
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IL CAMPO LARGO PUNTA ALLE REGIONI L’OBIETTIVO È IL 4-1 IN AUTUNNO
Giovanna Vitale per la Repubblica - Estratti
Gli incontri, a livello territoriale, sono già cominciati e procedono a ritmo serrato. Le interlocuzioni fra gli sherpa dei leader nazionali, anche. Sull’onda del successo alle amministrative che per l’ennesima volta hanno dimostrato come sia il formato extralarge quello vincente per battere la destra, il cantiere della coalizione progressista ha appena (ri)aperto i battenti.
Fra metà ottobre e fine novembre si tornerà alle urne in cinque regioni “pesanti”: Campania, Puglia, Toscana, Marche e Veneto. Ricominciare a tessere la tela delle alleanze, per il centrosinistra, è dunque una questione cruciale.
«Sarà un referendum su Giorgia Meloni», ripete da settimane Matteo Renzi.
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(...) A ingolosire è però l’obiettivo: chiudere la partita se non con l’ en plein , ovvero 5 a zero — possibile solo se in Veneto il centrodestra dovesse dividersi — quanto meno con un lusinghiero 4 a 1.
Elly Schlein sulla strategia del “nessuno resti fuori” ha pochi dubbi: «Non è vero che non vogliamo Renzi e Calenda, su tante questioni abbiamo messo insieme le nostre forze e continueremo a farlo», ha ribadito ieri la segretaria del Pd. In sintonia con Nicola Fratoianni di Avs: «Sul territorio lavoriamo per costruire coalizioni forti sui programmi.
GIUSEPPE CONTE - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - - RICCARDO MAGI - FOTO LAPRESSE
Senza porre veti e senza subirne. Lo abbiamo già fatto in Umbria, in Emilia Romagna, in Liguria. Ogni elezione fa storia a sé, tuttavia la strada è tracciata». Più perplesso, ma fa parte del gioco,
Giuseppe Conte: «Non si vince parlando solo di campo largo, stretto, alto, basso, giusto», ironizza il capo 5S, invitando a guardare alle ultime comunali che «hanno premiato progetti seri con interpreti credibili». Per lui è questa la rotta da seguire: prima il programma, poi la scelta dei candidati governatori, solo alla fine il patto di coalizione. E infatti, nelle cinque regioni chiamate al voto, proprio sui contenuti hanno iniziato a confrontarsi.
Al netto delle inevitabili schermaglie e dei tentativi di alzare la posta, il puzzle dei nomi da lanciare nell’agone si va comunque componendo.
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A partire da un dato: il nucleo centrale dell’alleanza resta il trittico Pd-5S-Avs. Resta giusto un incaglio: il rebus Campania, complicato dai diktat di Enzo De Luca, che rende più ardua la soluzione dell’intero quadro.
Lì il candidato del centrosinistra unito dovrebbe essere il grillino Roberto Fico, osteggiato però dal governatore uscente. In Puglia scalda i motori Antonio Decaro, l’ex sindaco di Bari, ora eurodeputato pd, che forte del suo grande consenso personale ha chiesto al partito mani libere sulle liste: su di lui la convergenza sarebbe già acquisita.
MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE - MEME BY EMILIANO CARLI
In Toscana resta invece in attesa del via libera al bis il presidente Eugenio Giani, su cui tuttavia il Nazareno esita: è gradito a Iv e Azione, meno a 5S e Avs. Nel caso, verrebbe sostituito con il deputato dem Emiliano Fossi.
Chi è già in campagna elettorale è l’ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che secondo i sondaggi potrebbe strappare le Marche all’attuale governatore di FdI. Per il Veneto si aspettano infine le mosse del centrodestra. Il cantiere progressista è aperto, i lavori in corso: vincere, stavolta, è più di una speranza.
elly schlein giuseppe conte genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti
de luca schlein
VINCENZO DE LUCA VS ELLY SCHLEIN - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO
giuseppe conte in vacanza 1 foto di chi
RENZI E CONTE - VIGNETTA BY ROLLI IL GIORNALONE - LA STAMPA