‘’SCIOLTA CIVICA’’: SEPPELLITO SUDARIO MONTI, MONTEZUMA SMANIA PER UN MINISTERO

Mario Ajello per "Il Messaggero"

«Ora che cosa si fa? Il Pdl rientra in gioco, fallito il forno di Bersani con Grillo, e noi restiamo esclusi, relegati all'irrilevanza?». Si compone di angosce così - nelle riunioni tenutesi ieri al Senato e poi in serata nel direttivo del partito montiano per preparare le mosse parlamentari - lo psicodramma dentro Scelta Civica.

O Sciolta Civica, come la chiamano auto-ironicamente alcuni di loro, in queste ore in cui è incerto tutto, anche il futuro della compagine del Professore e lo stesso destino di Monti. Ieri, tra Camera e Senato, imperversavano le voci di un suo possibile abbandono della partita politica. Nella quale, già dalla campagna elettorale, ha inanellato - anche secondo suoi attuali parlamentari - una serie di errori che poi hanno portato alla situazione attuale. Quella dell'indecisione e del possibile passo indietro.

Se tutto sembrava andare e continua ad andare per il verso storto - al punto che si è sparsa la notizia della smobilitazione di Italia Futura, la costola montezemoliana del partito - il ritorno dell'ipotesi larghe intese, più o meno mascherate, ha ridato un lieve soffio di vita a Scelta Civica. La quale si sentiva senza identità (problema irrisolto) e senza prospettiva (ora sembra essercene un po' di più) e viene pesantemente bombardata da fuori. Con Le Monde che titola: «Monti è politicamente morto per l'Europa».

LA RIAPPARIZIONE
Montezemolo ieri è riapparso in campo. Così: «Non c'è alternativa al governo di scopo, sostenuto da tutte le principali forze politiche». Al di là del contenuto, la riapparizione di LCDM ha questo doppio sottotesto. Uno: non è vero che lascio, raddoppio. Due: Monti è sulla via del tramonto, adesso arrivo io come supplente. O sostituto? Come dicono alcuni di loro, chi temendo, chi sperando, il Professore «disgustato» (aggettivo suo) anche dal proprio agglomerato partitico vorrebbe ritirarsi e fare il senatore a vita.

Intanto, quelli di Scelta civica fanno i calcoli: mancano 37 voti a Bersani, e i loro ventuno in Senato più i dieci dei Gal (gruppo autonomo di berlusconiani e leghisti, mosso da Berlusconi) più i 16 della Lega consentirebbero la nascita del governo largo. Che poi è quello - ragiona la senatrice Linda Lanzillotta - «che fin dall'inizio noi avevamo indicato come unica soluzione seria».

INCUBO ELEZIONI
Il problema di Scelta Civica, come si sa, è l'eterogeneità della compagine sempre più sul punto di esplodere. Monti non è in grado di assicurare la compattezza dei suoi uomini in Parlamento. I quali cercano un senso e una via: «Dobbiamo essere limpidi - è il succo della riunione del direttivo di ieri sera - e sostenere apertamente il governo, se si arriva è un governo serio». Ma se poi, all'ultimo momento o anche prima, il centro-destra chiude gli spiragli che sta aprendo e tutto torna in alto mare?

A quel punto, Scelta Civica rischia di restare senza sponda e, quel che è peggio, può venire risucchiata nei propri problemi interni di leadership e di tutto il resto. Il capogruppo Mario Mauro, politico raffinato, ex Pdl, uno dei pochi che con Monti ha contatti: «La gente ci chiede, come a Schettino, andate a bordo. Dobbiamo governare la nave, per farle riprendere il suo percorso». Sennò, si va alle elezioni. Ovvero al rischio mortale per questo partito non partito.

 

 

MARIO MONTI E LUCA DI MONTEZEMOLO jpegmonti figlia e cane montezemolo MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN Montezemolo con l ex ad Rcs Antonello Perricone ora in Ntv GetContent asp MONTEZEMOLO ECCLESTONE

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO