renzi gufo

E SE IL GUFO FOSSE PROPRIO PITTIBIMBO? - BELPIETRO: “ECONOMIA IMPATANATA, IMMIGRAZIONE FUORI CONTROLLO, CLIENTI DELLE BANCHE ROVINATI, PERFINO INQUINAMENTO DA RECORD: GRAZIE RENZI!

Maurizio Belpietro per “Libero quotidiano”

 

BELPIETROBELPIETRO

Il gioco è bello quando dura poco ma, essendoci di mezzo Matteo Renzi, ci dovremo attrezzare per un gioco più lungo del previsto. Nonostante le promesse fatte l' altro giorno durante la conferenza stampa («se non riesco a far passare le riforme, mi dimetto»), il premier non ha nessuna intenzione di sloggiare da Palazzo Chigi. Dunque, non esistendo al momento un'opposizione in grado di dargli il foglio di via, conviene armarsi di pazienza, soprattutto per resistere alla sue battute.

 

RENZI PADOANRENZI PADOAN

Che se all' inizio sembravano originali, adesso, diciamoci la verità, hanno un po' rotto. In particolare quella sui gufi. Non si sa chi gliel' abbia suggerita, ma appena incontra un ostacolo o una critica, il presidente del Consiglio lo aggira tirando fuori la storia di quelli che gufano contro l' Italia. Dire che il piano per l' occupazione ha prodotto più chiacchiere che assunti non vuol dire gufare contro il Paese, significa solo guardare in faccia i dati, cosa che evidentemente Renzi, ormai compreso nella parte, preferisce non fare.

 

Scrivere che l' economia è cresciuta meno di quanto ci si sarebbe aspettati, grazie a fattori congiunturali esterni come il basso prezzo del petrolio e i tassi al minimo, non implica che qualcuno tifi perché il Pil scenda, ma solo che non intende farsi abbagliare dalle promesse del capo del governo.

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

E tuttavia, nonostante sia chiaro che i perplessi non siano volatili notturni ma solo persone minimamente dotate di spirito critico, Renzi insiste. Eppure, volendo usare il suo stesso metro, si potrebbe anche concludere che il gufo non è chi non si fa incantare dalle favole di Palazzo Chigi, ma lo stesso presidente del Consiglio, il quale per certi versi assomiglia al rapace notturno spesso da lui evocato. Il gufo non è un vero e proprio predatore, tipo ad esempio l' aquila, è un gregario che aspetta l' oscurità per acchiappare qualche animaletto. Il gufo non è coraggioso, ma uno che approfitta del momento.

matteo renzi   conferenza stampa di fine 2015  matteo renzi conferenza stampa di fine 2015

 

Ecco, a Renzi è riuscita l' impresa di agguantare il momento giusto. Non quello della crescita, dello sviluppo, dell' espansione. No, il suo contrario. Lui ha afferrato il momento peggiore, quando in campo non era rimasto nessuno, cioè Bersani. Berlusconi era stato estromesso da una sentenza giudiziaria e Grillo - per evidenti ragioni - non poteva essere immesso. Dunque, l' arrivo dell' ex sindaco è coinciso con gli anni più deprimenti che si siano visti, ossia dopo Mario Monti ed Enrico Letta, due tizi che non possono proprio essere definiti allegroni.

 

matteo renzi   conferenza stampa di fine 2015    matteo renzi conferenza stampa di fine 2015

Grazie ai predecessori, uno come Renzi è apparso agli italiani un battutista, cioè una specie di Panariello della politica (senza offesa per Panariello). Ma il fatto che un portatore sano di buonumore sia arrivato nella stanza dei bottoni ha introdotto qualche significativo cambiamento nella vita degli italiani? La risposta è sì, ma in peggio. Il prodotto interno lordo, cioè l' unità di misura dell' economia, è peggiorato, scendendo così tanto che neppure lo 0,7 in più di quest' anno lo può riportare ai livelli pre crisi.

 

matteo renzi   conferenza stampa di fine 2015  matteo renzi conferenza stampa di fine 2015

L' occupazione è calata a tal punto che nemmeno i giochi con i numeri delle liste di disoccupazione convincono gli italiani di una sua ripresa. Il debito - nonostante le promesse di ridurlo e di tagliare le spese - è continuato a salire e ogni mese tocca nuovi record. Nel 2016 dovrebbe sparire la Tasi, ma nel complesso le tasse restano più elevate che nel passato e c' è il rischio che i Comuni, una volta privati del gettito sugli immobili, si rifacciano su altro.

 

Se poi a tutto ciò aggiungiamo quanto è successo sul fronte dell' immigrazione o nel settore bancario, c' è da fare gli scongiuri contro l' uccello del malaugurio che c' è capitato in sorte. È vero, anche in passato lungo le nostre coste approdavano i barconi, ma mai si era arrivati a una immigrazione così disordinata e mal gestita, con gruppi di immigrati distribuiti a destra e a manca e la minaccia di requisire gli immobili non messi a disposizione. Anche quando al governo c' erano Berlusconi o Monti le banche andavano in malora, ma mai si erano visti gli azionisti e gli obbligazionisti espropriati dei loro diritti di creditori. Senza dire poi del caos ambientale.

 

matteo renzi   conferenza stampa di fine 2015   matteo renzi conferenza stampa di fine 2015

Un fine anno a respirare veleni non lo avevamo ancora subìto, soprattutto non avevamo mai assistito a tanta improvvisazione nell' ora di decidere le contromisure. È ovvio che lo smog non è colpa di Renzi. Ma idee tipo quella di far circolare le auto a 30 all' ora (come è noto le catalitiche funzionano ad alte temperature e su tragitti lunghi, altrimenti invece di ridurre le polveri sottili le si aumentano), invece sì.

 

Perciò, tornando alla domanda iniziale, il gufo non è chi descrive gli insuccessi del governo, ma lo stesso Renzi, il quale campa di continue emergenze. Lui non risolve i problemi, lui ne approfitta e più ne ha, più indossa i panni del salvatore. Ha cavalcato la crisi della sinistra per scalare il potere. Ha sfruttato il crollo dell' economia per varare una Renzonomics che ha portato utili solo a lui stesso. Si è servito dell' immigrazione per cercare di ritagliarsi un ruolo europeo e uno sconto sul rigore. Perfino dalla crisi delle banche ha provato a trarre vantaggio, cercando di sistemare certi affari. Sullo smog ci vende aria in scatola.

matteo renzi   conferenza stampa di fine 2015     matteo renzi conferenza stampa di fine 2015

 

Il gufo allora è più lui dei suoi critici. Se per l' Italia le cose girassero meglio, di lui non ci sarebbe bisogno. Ma fino a quando si andrà di crisi in crisi, Renzi potrà spacciarsi per il solo che lotta contro i guai. Anche se in realtà è quello che li attira. Ergo, finché c' è sfiga c' è speranza. Per lui.

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...