ITALIA E SPAGNA, DUE ZAVORRE CHE MAI E POI MAI DOVEVANO FAR PARTE DELL'EURO - SE I MERCATI HANNO RIPRESO A BASTONARE ROMA E MADRID NON È PERCHÉ È A RISCHIO LA MONETA UNICA: È COLPA NOSTRA, SIAMO GLI ANELLI DEBOLI - IL RECENTE CALO DEGLI SPREAD DI BTP E BONOS NON HA FERMATO LA RECESSIONE: DISOCCUPAZIONE E DEBITO SALGONO INSIEME AL DISAGIO SOCIALE - IL BANANA INAFFIDABILE E RAJOY CORROTTO…

Federico Fubini per il "Corriere della Sera"

Questa mancava, ma alla fine ci si è arrivati: Goldman Sachs, la più potente delle banche d'affari, si sta interessando a Mario Balotelli. Forse è solo l'ultima incarnazione di questa crisi, sotto forma di un attaccante di un metro e ottantanove per 88 chili. Una nota di Goldman di ieri pomeriggio, destinata ai clienti e non alla pubblicazione, soppesa gli scenari in questo quadro all'apparenza imprevedibile solo per chi non ha capito l'Italia degli ultimi anni.

Che sia un riflesso razionale o no, fra gli investitori esteri già solo il nome di Silvio Berlusconi viene ormai associato all'idea stessa di inaffidabilità. È, in primo luogo, una reazione istintiva. Quando Berlusconi tolse i voti del suo partito al governo di Mario Monti in novembre scorso, i mercati reagirono subito con un brusco arretramento (poi riassorbito). E quando in questi giorni i sondaggi e le promesse elettorali sono parsi rafforzare l'ex premier, qualcosa di simile si è ripetuto.

Per questo Goldman ha finito per studiare l'impatto di Balotelli sullo spread. «Alcuni ricordano le precedenti promesse di Berlusconi sulle tasse e le spese e i successivi insuccessi nel concretizzarle, ma gli elettori hanno memoria corta», si legge nella prima nota di ieri della banca ai suoi clienti. Il rapporto continua: «L'aver messo sotto contratto Balotelli al Milan non ha certo nuociuto alla popolarità di Berlusconi, a maggior ragione dal momento che l'attaccante ha segnato una doppietta all'esordio».

Questa era solo la prima nota del primo pomeriggio, quando Piazza Affari cedeva l'1,7%. Quindi dopo il crollo del 4,5% a fine giornata, lo stesso operatore di mercato di Goldman, Conor Quinn, era meno propenso alle digressioni: «In Italia, la notizia che Berlusconi sta recuperando sul candidato del centrosinistra Pierluigi Bersani nei sondaggi è stata citata da molti conti internazionali come motivo di preoccupazione e ciò ha portato a un'apertura di circa dei punti-base più larga (per lo spread, ndr)».

Non che Bersani stia convincendo i creditori dell'Italia molto di più dell'ex premier. Pochi fra gli investitori che da agosto hanno riportato almeno trenta miliardi di euro in Italia - contribuendo a un calo degli spread di circa 300 punti - capiscono la riluttanza del Pd a adeguare il mondo del lavoro alle dinamiche del ventunesimo secolo e il rifiuto di tagliare la spesa per ridurre il cuneo fiscale sulle buste paga.

Ma in questi giorni anche Jp Morgan, in una nota, si è concentrata sul centrodestra. «Il peggior timore per i responsabili politici europei è che una vittoria di Berlusconi, se mal gestita, produca una pesante pressione di mercato sull'Italia e finisca per obbligarla a chiedere un piano di sostegno dell'Esm (il fondo salvataggi europeo, ndr)».

Eppure non tutto è così semplice. Si trattasse solo di una partita di scacchi fra Wall Street e Berlusconi, se non altro l'esito non sarebbe lontano: basterebbe aspettare il voto di fine mese. Nè spiega tutte le tensioni il caso del Montepaschi. Ieri Jp Morgan osservava che appare «piuttosto remota» la possibilità che Mario Draghi, presidente della Bce ed ex governatore di Bankitalia, sia «ulteriormente danneggiato dallo scandalo».

A complicare il quadro ci sono invece gli sviluppi in Spagna. Ieri il numero dei disoccupati ha raggiunto quota cinque milioni, mentre il premier Mariano Rajoy appare sempre più indebolito dalle accuse di corruzione rivelateda El Pais. Il futuro del governo non è assicurato e anche ieri la protesta ha riempito le piazze di Madrid e Barcellona. Come non accadeva da tempo, i titoli di Stato iberici a dieci anni hanno ceduto venti punti-base sui Bund tedeschi in poche ore.

I Paesi del Sud Europa sono già passati da qui. Negli inverni del 2011, e ancora di più del 2012, i mercati si distesero prima di infliggere gli choc che misero alla prova le aziende e i governi di Italia e Spagna. Solo pochi giorni fa Laurence Mutkin di Morgan Stanley si chiedeva se il ciclo di calma nel primo trimestre e tempesta in primavera stesse per ripartire anche nel 2013. Ma non tutto è come prima. Ora la Banca centrale europea (a certe condizioni) può intervenire sul mercato per sopprimere qualunque dubbio sulla capacità dell'euro di restare integro.

Se ieri Italia e Spagna sono tornate a scivolare, è dunque per una domanda diversa da quella esistenziale sulla moneta unica. Malgrado il calo degli spread, nel Sud Europa la recessione prosegue, la disoccupazione e il debito salgono e, con quelli, anche l'ira e il disorientamento di molti.

Nel temere la rimonta di Berlusconi - o le proteste contro Rajoy - gli investitori si chiedono in fondo se questi due Paesi potranno avere ancora stabilità in futuro. Fra le riforme per riportare la crescita e il disagio sociale che può rendere Roma e Madrid ingovernabili, i mercati vogliono sapere chi sta vincendo. È una corsa contro il tempo. Ma il doping della Bce, questa volta, non può proprio aiutare nessuno.

 

Mariano Rajoy addbcc cd ef fb a aeb Mariano RajoySILVIO BERLUSCONI CON IL BORSALINOSILVIO BERLUSCONI A OCCHI CHIUSI jpegEURO CRAC ROTTURA EURO Presentazione Balotelli MilanMARIO MONTI A BERGAMO Logo " Goldman Sachs "

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...