giuseppe conte luigi di maio alessandro di battista

LA SECONDA ONDATA SCIACQUA VIA ALTRI CONSENSI PER CONTE: PERSI TRE PUNTI NEL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI - ALTRE VITTIME DELLA CRISI SANITARIA I 5 STELLE, CHE ORMAI SONO QUARTO PARTITO DIETRO A LEGA (IN LIEVE CRESCITA), PD, FRATELLI D'ITALIA - RIGUARDO ALLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, IL 61% SI ASPETTA UN PEGGIORAMENTO, MENTRE DUE MESI FA I PESSIMISTI ERANO IL 42%

Nando Pagnoncelli per il ''Corriere della Sera''

 

Dall'inizio della pandemia premier e governo nel momento più difficile. FdI supera il M5S

La seconda ondata del Covid ha riportato le divisioni nel Paese, facendo archiviare (provvisoriamente?) la stagione della concordia che aveva caratterizzato la scorsa primavera. Pur in presenza di una diffusa preoccupazione per la situazione sanitaria, le opinioni si dividono riguardo alla pericolosità del virus rispetto alla prima fase: il 45% lo considera meno aggressivo mentre il 46% non lo ritiene diverso. Si acuisce il senso di insofferenza tra i primi e di fatica tra i secondi.

 

giuseppe conte e luigi di maio

Nemmeno la prospettiva che presto sarà disponibile il vaccino favorisce il miglioramento del clima sociale: infatti solo un italiano su tre intende vaccinarsi non appena possibile, uno su sei si dichiara contrario al vaccino e la maggioranza relativa (41%) esprime cautela e preferisce attendere di conoscere l'efficacia e i rischi connessi ai possibili effetti collaterali. Inoltre, aumenta il pessimismo riguardo alla situazione economica del Paese: il 61% si aspetta un peggioramento, mentre due mesi fa i pessimisti erano il 42%.

 

Alla luce di questo scenario non stupisce che in novembre siano diminuiti gli indici di gradimento per l'operato del governo e del presidente Conte che oggi si attestano rispettivamente a 52 (-2 punti) e a 55 (-3 punti), ossia il livello più basso dal conclamarsi della pandemia.

 

Rispetto al mese di settembre il calo è di 10 punti e risulta più elevato in relazione prevalentemente all'orientamento politico e ai settori che vivono le maggiori difficoltà economiche o disagi di altro tipo. Infatti, tra gli elettori della Lega il calo è di ben 24 punti e tra gli altri elettori di centrodestra di 21. Tra le categorie professionali si distinguono coloro che hanno un lavoro a tempo determinato o occasionale (-30), ma anche i dipendenti del settore pubblico (-22), che hanno indetto uno sciopero il 9 dicembre, gli insegnanti (-16) alle prese con le complessità della didattica a distanza, i commercianti, gli artigiani e i lavoratori autonomi (-15), particolarmente penalizzati dai provvedimenti restrittivi, in parte mitigati dai decreti «Ristori».

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

La graduatoria di gradimento dei leader delle principali forze politiche e dei capi delegazione fa segnare il sorpasso di Giorgia Meloni (36) su Speranza (35). Al terzo posto si colloca Salvini (33), in crescita di 2 punti, quindi Zingaretti (stabile a 29), Franceschini (27), in flessione di 2 punti, Di Maio e Berlusconi appaiati a 25. Quanto alle intenzioni di voto, la Lega si conferma al primo posto con il 25,5% e risulta in aumento di 1%. A seguire il Pd con il 20,6%, sui livelli di fine ottobre, poi Fratelli d'Italia (15,5%) che, sebbene in flessione di 0,4%, scavalca il M5S (15%, in calo di 0,9%).

ROBERTO SPERANZA

 

Forza Italia consolida la propria posizione con l'8%, ma non sembra trarre vantaggi dall'apertura al dialogo con la maggioranza da parte del presidente Berlusconi. Tre le altre forze politiche, da segnalare l'aumento di Sinistra Italiana/Leu che si attesta al 3,2%, seguita da Azione (3%), Italia viva (2,8%), Europa verde (2%) e +Europa (1,9%). L'area dell'astensione e dell'indecisione sale al 41%. Sulla base di questi dati, i tre partiti del centrodestra ottengono il 49% delle preferenze (+0,7% rispetto ad ottobre), la sinistra e il centrosinistra il 33,5% e le quattro forze che sostengono la maggioranza raggiungono il 41,6%.

 

franceschini zingaretti

Stiamo probabilmente attraversando la fase più complessa di questo anno travagliato: le tensioni sociali sono evidenti e prevalgono sentimenti di pessimismo e di incertezza. E, secondo gli italiani, la situazione è destinata a durare molto tempo: solo il 13% è convinto che usciremo dall'emergenza entro la primavera, il 47% tra l'estate e l'autunno e il 27% paventa tempi più lunghi. Insomma, « ha da passà 'a nuttata », come il grande Eduardo De Filippo nella commedia Napoli milionaria fece dire al medico, in un'epoca nella quale medici, virologi e scienziati erano distanti dalla ribalta mediatica e dai suoi effetti collatera

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)