SÌ, UN SENATO COSÌ È PROPRIO DA CHIUDERE – PALAZZO MADAMA FA SLITTARE AL 2106 LA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI, MA TROVA IL TEMPO DI APPROVARE L’ENNESIMA LEGGE-VERGOGNA SUL FINANZIAMENTO AI PARTITI – TUTTI I PARTITI, GRILLINI ESCLUSI, VOTANO LA SPARTIZIONE DI 50 MILIONI PER IL BIENNIO 2013-2014

1. LE UNIONI CIVILI IN AULA MA IL VOTO SLITTA AL 2016

Flavia Amabile per “la Stampa

 

PIERO GRASSO AL SENATO jpegPIERO GRASSO AL SENATO jpeg

Alla fine il ddl sulle unioni civili è arrivato nell’aula del Senato. È un record per l’Italia che non si era mai spinta così avanti nel tentativo di riconoscere dei diritti alle coppie omosessuali. Ma per il momento è un record abbastanza inutile. La discussione vera e propria inizierà dopo la sessione di bilancio - forse persino non prima del 2016 - e il debutto è stato accompagnato da un coro di polemiche, dalle dimissioni di Gaetano Quagliariello dal ruolo di coordinatore di Ncd e dalla promessa di una battaglia che si annuncia non facile da vincere.

Monica Cirinna e Corrado Ruggeri Monica Cirinna e Corrado Ruggeri


Ieri infatti bisognava soltanto procedere al primo passaggio, incardinare nell’aula del Senato l’esame del ddl ma non è stato semplice. Innanzitutto il provvedimento arrivava già con le tracce delle battaglie precedenti, privo del relatore visto che i senatori non erano riusciti a concludere l’esame in commissione Giustizia. Quando la seduta è stata aperta è stata subito sospesa perché mancava il numero legale. È ripresa con l’illustrazione del testo da parte del presidente della commissione Giustizia Francesco Nitto Palma di Forza Italia. E poi sono iniziate le proteste.

 

Carlo Giovanardi, Lucio Malan di Forza Italia e un gruppo di senatori di Ncd hanno contestato il mancato esame in commissione, una procedura «illegittima» perché contraria alla Costituzione e al regolamento.


Per il M5S quella di ieri è stata una «finzione» perché come ha spiegato sul suo profilo Facebook Enrico Cappelletti, capogruppo in commissione Giustizia, il provvedimento «sarà immediatamente sospeso per lasciare spazio ad una ennesima legge vergogna». E, in effetti, subito dopo la lettura della relazione si è passati all’esame del successivo provvedimento all’ordine del giorno. L’esame proseguirà in una data da fissare con la lettura della relazione della senatrice Cirinnà sul nuovo testo presentato. 

Nitto Palma Nitto Palma


Ma il nodo più grande da sciogliere è la stepchild adoption, vale a dire la possibilità di adottare il figlio o la figlia biologici del proprio partner all’interno di una coppia dello stesso sesso. «In tutti i sondaggi - ricorda il senatore Maurizio Sacconi - la nostra società tanto è favorevole a regolare i diritti di convivenza delle coppie omosessuali quanto risulta contraria alla cura di minori. È questo il macigno divisivo che accompagnerà l’iter parlamentare».

 

Matteo Salvini, leader della Lega, intervistato da Canale 5, promette di fare «le barricate» per impedire che siano approvate «le adozioni gay». E il ministro dell’Interno Angelino Alfano è stato altrettanto netto nella sua bocciatura: «Non credo che la proposta dell’affido temporaneo sia una proposta giusta. Abbiamo una divaricazione profonda e crediamo che dalla nostra parte ci sia la maggior parte dell’Italia». E poi: «Ma quale persona può ritenere accettabile che un bambino possa avere due papà o due mamme?». Parole che non sono bastate a evitare la frattura all’interno del partito, Quagliariello ha dato le dimissioni da coordinatore perché considera l’Ncd troppo schiacciato sulla linea del Pd. 

quagliariello roccella letta caliendoquagliariello roccella letta caliendo


Nel frattempo la Camera ha approvato in via definitiva quasi all’unanimità la legge sul diritto alla continuità affettiva che prevede una «corsia preferenziale» nell’adozione di un minore per le famiglie affidatarie se sia stato dichiarato abbandonato e non sia possibile ricostituirne il rapporto con la famiglia d’origine.

 

 

2. SBLOCCATI I FONDI AI PARTITI. INSORGONO I CINQUE STELLE: “QUESTO È UN FURTO”

Francesco Maesano per “la Stampa

 

La tensione a Palazzo Madama sembra non finire mai. Ieri, dopo le giornate di fuoco dell’approvazione della riforma costituzionale e in attesa che si aprano i giochi sulle unioni civili e sulla sessione di bilancio, il Senato ha discusso e approvato con 148 sì e 44 no il disegno di legge Boccadutri sul finanziamento pubblico ai partiti. La posta in gioco erano i fondi ancora da erogare per il periodo 2013/2014: poco meno di 50 milioni di euro, vitali per le casse di molte forze politiche che negli ultimi anni sono andate incontro a drastiche riduzioni di personale con largo utilizzo della cassa integrazione. Oltre duecento solo da metà 2013 a metà 2015.

ALFANO RENZIALFANO RENZI


Soldi bloccati in quanto la commissione preposta a svolgere i controlli sui dati forniti dai partiti, composta da cinque magistrati, si era resa conto di non potercela fare a esaminare da sola gli incartamenti delle oltre 80 forze politiche che le hanno sottoposto giustificativi di spesa. E allora aveva preso carta e penna per chiedere al Parlamento di correre ai ripari.

 

Su questo è intervenuto il disegno di legge Boccadutri, approvato ieri in via definitiva dal Senato: tre articoli per rinforzare il personale della commissione di garanzia e consentire così ai partiti di accedere a quel che rimane del finanziamento pubblico, che sparirà definitivamente nel 2017.

nicola morranicola morra


«È un furto, voi fregate questi soldi ai cittadini italiani. Se destinaste quei soldi alle politiche sociali noi non vi chiameremmo ladri ma benefattori», ha attaccato la Cinquestelle Paola Taverna durante una seduta tesissima, intervallata dall’arrivo in aula di Renzi per riferire sul prossimo Consiglio europeo. Proprio al suo arrivo i Cinquestelle avevano esposto un cartello raffigurante un’enorme carta di credito denominata «Boccadutri card» e intestata al premier. «Parliamo di cose che non si prestano a pagliacciate di alcun genere», ha risposto lui, provocando le ire dei senatori di Grillo.


«Tengo a precisare - ha spiegato in aula Miguel Gotor, relatore Pd del testo - che tutti i partiti hanno adempiuto esattamente agli obblighi di legge sul finanziamento della politica. Hanno presentato i loro documenti a supporto del bilancio, in grado di giustificare ogni singola spesa agli occhi della società di revisione esterna. Purtroppo la commissione istituzionale, a causa della scarsità delle forze previste e dall’alto numero dei soggetti politici coinvolti, non è riuscita a svolgere il proprio lavoro».

SERGIO BOCCADUTRISERGIO BOCCADUTRI


«Una legge infame che interviene a bonificare un errore dei partiti», ha replicato Nicola Morra partecipando al tentativo di ostruzionismo messo in atto dai Cinquestelle, durante il quale contro il Movimento sono piovute le accuse degli ex, come Francesco Campanella, che li hanno accusati in aula di «scarsa trasparenza nella gestione dei fondi».

 

Un tema, quello dell’assenza di bilancio del M5S, che era già stato sollevato durante il passaggio del testo alla Camera, al quale ieri i Cinquestelle hanno provato a fornire una spiegazione attraverso Laura Bottici: «Noi un bilancio non ce l’abbiamo - ha spiegato - perché il Movimento non ha una struttura centrale, per ogni evento, come per Imola tra pochi giorni, costituiamo un’associazione ad hoc».
 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…