renzi sensi

SENSI, IL GRASSO NELLA MANICA – UN PORTAVOCE CHE RISPONDE SOLO AI GIORNALISTI GRADITI, CHE CHIAMA I CONDUTTORI TV PROTESTANDO PER GLI OSPITI MALDICENTI NEI CONFRONTI DEL PREMIER CAZZONE, CHE GUADAGNA PIÙ DEL SUO CAPO (169.556,86 EURO ANNUI LORDI DI STIPENDIO CONTRO I 114MILA EURO LORDI DI RENZI)

Gian Maria De Francesco per Il Giornale

 

filippo sensi nasconde il tablet dietro la schiena durante l incontro con papa francesco bergogliofilippo sensi nasconde il tablet dietro la schiena durante l incontro con papa francesco bergoglio

Lo pseudonimo Nomfup (acronimo dell'inglese Not my fucking problem, «non è un mio fottuto problema») è anche un programma di vita per Filippo Sensi, gagliardo portavoce del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

 

La regola aurea vale anche e soprattutto per i giornalisti «non allineati» al verbo renziano. Se la domanda è indiscreta, non è un fottuto problema di Sensi. Esagerazione? Sembrerebbe di no. Il portavoce, infatti, avrebbe smesso di rispondere al cellulare ad alcuni redattori «sgraditi» sebbene appartenenti a testate non sospettabili di ostilità nei confronti del premier.

 

In un primo momento, l'escamotage consistente nel contattarlo al telefono diretto di Palazzo Chigi avrebbe funzionato. Mangiata la foglia, Sensi avrebbe impartito un ordine di servizio non scritto (e dunque puramente verbale) di girare all'ufficio stampa della presidenza del Consiglio tutte le telefonate in arrivo verso il suo interno. E così molti notisti politici si sono trovati a interloquire con uno storico funzionario dell'ufficio stampa di Palazzo Chigi, anziché con il suo boss.

FILIPPO SENSIFILIPPO SENSI

 

Eppure visti i 169.556,86 euro annui lordi di stipendio sarebbe lecito attendersi qualcosa di più da Nomfup la cui retribuzione è superiore addirittura a quella del premier (114mila euro lordi circa). Un portavoce che non parla non si vede più nemmeno nel mondo della finanza, una volta piena di sancta sanctorum impenetrabili. Ma, come sa bene chi a che fare con il governo Renzi, è molto facile uscire dal «giglio magico» dei cronisti.

cena di finanziamento del pd a roma  filippo sensicena di finanziamento del pd a roma filippo sensi

 

Si comincia non ottenendo risposte al telefono, leggendo sugli articoli della concorrenza qualche indiscrezione in più e, alla fine, uscendo anche dalla lista che riceve gli sms serali di Palazzo Chigi che riassumono il Renzi-pensiero di giornata. Il malcapitato finito in questa condizione è costretto all'autodafé, a promettere che non lo farà più anche se non si sa bene cosa abbia fatto.

 

Ottenere testimonianze dirette è molto difficile poiché l'espulsione dal club renderebbe molto complicato il lavoro. Un po' quello che accade ai cronisti di provincia messi all'indice da qualche focoso presidente di club che non ha apprezzato i resoconti sulla sua squadra di calcio. Ma questo non è sport è la vita politica dell'Italia.

filippo sensi (2)filippo sensi (2)

 

Anche all'Ansa, la principale agenzia stampa italiana, è toccato un severo shampoo da parte di Renzi. Nello scorso maggio, raccontò Il Fatto Quotidiano, riuscì ad anticipare i piani del governo sui rimborsi della mancata indicizzazione delle pensioni: non sarebbero toccati ai pensionati con assegni più elevati e sarebbero stati proporzionali al reddito. Uno scoop non autorizzato dall'ufficio stampa di Palazzo Chigi che si lamentò parecchio con la dirigenza di Via della Dataria.

 

Potrebbero sembrare illazioni malevole, ma a ben guardare Nomfup è il vero deus ex machina della comunicazione multimediale del governo. I ministri, infatti, molto raramente si lasciano andare a dichiarazioni nel merito dei loro ambiti di intervento se non preventivamente autorizzati dal premier.

RENZI SENSIRENZI SENSI

 

Quando qualcuno si lascia sfuggire una parola di troppo è subito «silenziato»: il caso più recente è quello del ministro dell'Economia Padoan che si era spinto oltre affermando che la crescita del Pil sarebbe stata inferiore alle attese. Renzi vi ha costruito sopra una pièce per sminuire il pessimismo del titolare di Via XX Settembre, poi ricondotto all'ovile. Se si parla, si deve solo parlare bene. Altrimenti è meglio star zitti perché le domande scomode non sono un fucking problem di Sensi.

RENZI E SENSIRENZI E SENSI

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…