piercamillo davigo

LE SENTENZE SI RISPETTANO (A MENO CHE NON TU NON SIA UN MAGISTRATO) - IL CONSIGLIO DI STATO È CHIARO: LE TOGHE CHE VANNO IN PENSIONE DEVONO LASCIARE IL CSM. SOLO CHE DAVIGO ERA RIUSCITO A FARSI FARE UNA NORMA AD PERSONAM PER PROLUNGARE IL SUO MANDATO DI DUE ANNI. LUI DALLA SUA HA IL M5S, E PURE LE PARROCCHIE DI ''FATTO'' E ''REPUBBLICA''. BASTERANNO PER RESTARE INCOLLATO ALLA POLTRONA?

 

Maurizio Tortorella per ''La Verità''

 

Il Consiglio di Stato l'ha sentenziato, forte e chiaro: è «un fatto scontato» che un magistrato in pensione non possa né debba far parte del Consiglio superiore della magistratura. La sentenza è di quasi nove anni fa, quindi non riguarda personalmente Piercamillo Davigo, l'ex pm di Mani pulite, oggi presidente della seconda sezione penale della Cassazione nonché fondatore e leader della corrente Autonomia & indipendenza, sulla cui permanenza al Csm si dibatte da mesi.

sebastiano ardita al csm con di matteo e davigo

 

Questo non toglie però che il supremo organo giurisdizionale della giustizia amministrativa abbia stabilito senza tentennamenti che questa è la regola: il magistrato che va in pensione esce dal Csm. «Il fatto che il legislatore non abbia espressamente previsto la cessazione dall'ordine giudiziario per quiescenza fra le cause di cessazione della carica di componente del Csm», così si legge nella sentenza, «dipende non già da una ritenuta irrilevanza del collocamento a riposo, ma dall'essere addirittura scontato che la perdita dello status di magistrato in servizio, comportando il venir meno del presupposto stesso della partecipazione all'autogoverno (della magistratura, ndr), è ostativa alla prosecuzione dell'esercizio delle relative funzioni in seno all'organo consiliare».

 

piercamillo davigo antonio di pietro

Nella sentenza (per la cronaca: la numero 3182 del 16 novembre 2011) i supremi giudici amministrativi aggiungevano che se «la gestione e l'amministrazione di una determinata istituzione di autogoverno è affidata ai suoi stessi esponenti, nella specie attraverso un organo costituito in base al principio di rappresentatività democratica (cioè il Csm, ndr), ne discende che la qualità di appartenente all'istituzione medesima costituisce condizione sempre essenziale e imprescindibile per l'esercizio della funzione di autogoverno, e non solo per il mero accesso agli organi che la esercitano».

 

mario suriano, marco mancinetti, piercamillo davigo

La sentenza, insomma, sembra poter porre fine a mesi di polemiche sulla permanenza di Davigo nel Csm. Eletto nel luglio 2018, due anni dopo Davigo ne è divenuto membro ancor più importante: dall'autunno scorso, grazie al successo di A&i nelle elezioni suppletive causate dalle dimissioni di cinque membri togati, travolti dallo scandalo «Magistratopoli» che nel maggio 2019 aveva aperto uno spiraglio sulle pratiche lottizzatrici praticate dalle correnti della magistratura, l'ex pm di Mani pulite guida un gruppo forte di ben cinque membri togati su 16.

 

Oggi, soprattutto, Davigo fa parte della cruciale sezione disciplinare che dal prossimo 17 settembre dovrà giudicare proprio sullo scandalo delle correnti: un processo interno che vede «incolpati» Luca Palamara, il magistrato romano cui cellulare intercettato ha scoperchiato il mercato di nomine e promozioni decise dal Csm; Cosimo Ferri, magistrato in aspettativa e oggi parlamentare di Italia viva; e i cinque ex membri del Consiglio finiti nella bufera nel 2019. Il problema, però, è che il prossimo 20 ottobre Davigo compirà 70 anni, quindi da quel giorno andrà in pensione. Ma il fondatore di A&i non ha la minima intenzione di lasciare il seggio. A difesa della sua permanenza in carica si sono schierati il Fatto quotidiano e Repubblica. Hanno scritto che Davigo è in una botte di ferro perché l'articolo 104 della Costituzione prevede che «i membri elettivi del Consiglio durano in carica quattro anni e non sono immediatamente rieleggibili».

luca palamara

 

Contro la permanenza di Davigo nel Csm, a fine luglio, si è schierata solo Magistratura democratica, la corrente di sinistra. Nello Rossi, già procuratore aggiunto a Roma e direttore di Questione giustizia, la rivista online di Md, obietta che «la norma costituzionale si riferisce alla durata dell'organo» e ricorda che in passato «è già stata respinta la pretesa di componenti del Csm di restare in carica per un intero quadriennio nei casi in cui erano subentrati a metà mandato».

 

Aggiunge Rossi: «Sarebbe plausibile che un magistrato, uscito dall'ordine giudiziario perché raggiunto da una sentenza di condanna o perché dimissionario, pretendesse di continuare a essere componente del Csm?». Davigo, fin qui, fa spallucce. A suo dire, non esistono norme capaci di scalzarlo. Del resto, contro di lui è finito in nulla anche un tentativo di ricusazione: a presentarlo al Csm era stato proprio Palamara, il quale aveva chiamato lo stesso Davigo tra i suoi testimoni. Il 31 luglio la commissione disciplinare, con una decisione controversa, ha respinto anche la ricusazione. Vedremo ora se una sentenza del Consiglio di Stato, sia pure vecchia di nove anni, servirà a modificare qualcosa.

 

 

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...