consiglio di stato

LE SENTENZE? SI VENDONO CON PACCHETTI DI COUPON DA 10 - L'INCHIESTA SULLE DECISIONI VENDUTE AL CONSIGLIO DI STATO, ORGANO SUPREMO DELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. AL CENTRO C'È STEFANO VINTI, AVVOCATO TRA GLI ALTRI DI ALFREDO ROMEO. ARBITRATI TRUCCATI, DEPISTAGGI, MAZZETTE A DESTRA E A MANCA - IL LEGALE SMENTISCE AL ''FATTO'': ''MAI STATI QUEGLI INCONTRI''

 

Vincenzo Bisbiglia per www.ilfattoquotidiano.it

 

Sentenze del Consiglio di Stato truccate per favorire (anche) l’imprenditore Alfredo Romeo e la sua Romeo Gestioni, nell’ambito di ricorsi per alcuni appalti ConsipÈ quanto emerge della carte dell’inchiesta della procura di Roma per corruzione di atti giudiziari in cui sono finite coinvolte otto persone fra giudici ed ex magistrati operanti nell’organo di secondo grado della giustizia amministrativa, avvocati, imprenditori e politici, tutti operanti in Sicilia.

CONSIGLIO DI STATO PALAZZO SPADA

 

Al centro dell’indagine condotta dal pool di pm coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, c’è infatti Stefano Vinti, legale di Alfredo Romeo, già rinviato a giudizio nell’ambito di un’altra, più nota, inchiesta della procura di Roma legata alla piattaforma centrale degli appalti, con una presunta mazzetta da 100mila euro in 4 anni pagata all’ex dirigente Marco Gasparri.

 

La Romeo Gestioni, fra l’altro, è stata recentemente condannata dalla Corte dei Conti del Lazio al pagamento di un milione di euro nell’ambito del processo contabile sullo scandalo Affittopoli per la “mala gestio” degli immobili del patrimonio disponibile del comune di Roma fra il 2005 e il 2014. Proprio Vinti, secondo la procura, sarebbe stato addirittura in grado di acquistare “pacchetti di sentenze a coupon da 10, indicando di volta in volta se la causa oggetto di trattazione rientrasse nel pacchetto concordato”. In pratica, corruzione a pacchetto.

ALFREDO ROMEO

 

L’ACCORDO DI VIA VENETO – Secondo le risultanze degli inquirenti, l’avvocato Vinti si sarebbe messo d’accordo con il suo collega Piero Amara e con il giudice Nicola Russo per nominare il padre di quest’ultimo, Giuseppe Orazio Russo, alla presidenza di un arbitrato libero che vedeva contrapposte le aziende rappresentate dai due legali, la Sti Spa e la Antas Srl (i cui amministratori non sono indagati).

 

Il fine sarebbe stato quello di far ottenere una cospicua somma di denaro a Russo padre, soldi che poi sarebbero dovute essere girati al figlio. Si legge in uno stralcio dell’interrogatorio all’avvocato Amara, potente legale siciliano già arrestato lo scorso anno per corruzione insieme al collega Giuseppe Calafiore e al centro dell’inchiesta sul depistaggio Eni: “Vinti mi disse di aver ricevuto favori da Russo, in relazione a un contenzioso che riguardava Romeo, per remunerare i quali si mise in piedi la nomina di Orazio Russo a presidente della Commissione arbitrale”.

 

Alfredo Romeo

Una decisione presa a Roma “accanto al bar Doney vicino via Veneto”, incontro cui erano presenti Amara, Vinti e Nicola Russo. Durante quell’incontro “Nicola ci chiese se potevamo nominare come presidente del collegio arbitrale suo padre e fummo entrambi contenti”. E ancora: “In quell’occasione appresi, ma non sono in grado di dire nè quali sentenze, nè quali provvedimenti, che lui aveva fatto delle cortesie in relazione alla questione Romeo”.

 

I BONIFICI A RUSSO PADRE – Gli accertamenti bancari, quindi, hanno permesso di risalire a due bonifici a favore dei genitori di Nicola Russo, Giuseppe Orazio e Annamaria Faggioni, pagamenti da 32.064 euro ciascuno (64.128 euro totali) rispettivamente dalla Sti Spa e dalla Antas Srl quale “acconto” sul compenso di presidente del collegio arbitrale, visto che “l’arbitrato libero prevede un tariffario a scaglioni in base al valore della controversia che puo’ arrivare sino anche ad un compenso di600.000 euro ad arbitro”, come scrive il gip Daniela Caramico D’Auria citando l’avv. Guagnini. Gli inquirenti sono risaliti ad almeno quattro ricorsi sospetti sul altrettanti appalti Consip presentati dalla Romeo Gestioni Spa e dalla Consorzio Stabile Romeo Facility Service 2010, entrambe riconducibili proprio ad Alfredo Romeo.

 

italo bocchino

Il primo contro Insp e Prelios Integra Spa per la gestione del patrimonio immobiliare dell’istituto previdenziale – appalto da 44 milioni di euro – con sentenza del 17 giugno 2015 favorevole al gruppo Romeo. Gli altri tre per l’affidamento del “servizio luce e servizi connessi per le Pubbliche Amministrazioni, lotti 5 e 6” contro Consip e Citelium Spa, con ordinanze di rimessione all’Adunanza Plenaria datate 17 settembre 2015, 29 febbraio 2016 e 27 luglio 2016.

 

LA TELEFONATA FRA BOCCHINO E ROMEO – Il breve riferimento ad alcuni di questi appalti – che poi ha spinto i magistrati ad approfondire – era apparso in una nota conversazione fra Alfredo Romeo e l’ex parlamentare di centrodestra, Italo Bocchino, emersa nelle carte dell’inchiesta Consip di Napoli (poi finita a Roma per competenza). “Vinti c’ha un pacchetto di dieci cose là”, diceva Bocchino a Romeo: il riferimento è “all’esistenza – si legge nell’odinanza – di anomale connessioni dell’avvocato Vinti con personale del Consiglio di Stato, tali da consentirgli di acquistare pacchetti di sentenze a coupon da 10, indicando di volta in volta se la causa oggetto di trattazione rientrasse nel pacchetto concordato”.

 

In quel caso “Romeo e Bocchino lamentavano il fatto che una vicenda, ritenuta sicura, non era stata inserita nel pacchetto delle sentenze che Vinti vantava presso il Consiglio di Stato. A riprova deve evidenziarsi che lo stesso in Adunanza Plenaria rigettava l’appello proposto da Romeo Gestioni”.

IL CORTILE DI PALAZZO SPADA SEDE CONSIGLIO DI STATO

 

VINTI: “L’INCONTRO DI VIA VENETO? NON C’E’ MAI STATO” – IlFattoQuotidiano.it ha contattato l’avvocato Stefano Vinti. Il quale ha smentito fortemente non solo i fatti contestati, ma anche che vi sia stato l’incontro a via Veneto con Amara e Nicola Russo. “Il riferito incontro di via Veneto fra me, il giudice Russo e l’avvocato Amara – ha spiegato – non è mai avvenuto. È totalmente frutto della fantasia dell’avvocato Amara. Fra l’altro, non esisteva alcun rapporto pregresso con il collega, avendo conosciuto l’avvocato Amara solo molto tempo dopo la costituzione del collegio arbitrale. Il presidente del collegio fu scelto direttamente dalle parti e mai proposto da me. Trattandosi di dichiarazioni (quelle fornite da Amara ai magistrati, ndr) completamente false e calunniose, mi riservo ogni più opportuna azione”.

 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…