CHI SI RITIRA DALLA LANZIL-LOTTA… - LA DEPUTATA DI API ED EX DELLA MARGHERITA, EX FUNZIONARIA DELLA CAMERA SCOPERTA DA CIRINO POMICINO E LANCIATA IN POLITICA DA RUTELLI, RICAMBIA LA GRATITUDINE MOLLANDO RUTELLI ALLE PRESE CON LA ROGNA LUSI - PRIMA DI OFFRIRSI, RIFIUTATA, A MONTEZEMOLO LA MOGLIE DEL VENERABILE BASSANINI SI ERA PROPOSTA, INULTILMENTE, A FINI E CASINI PER PRENDERE IL POSTO DI CATRICALA’ ALL’AUTHORITY…

1- DAGOREPORT
L'intervista al Corrierone della Lanzillotta merita davvero due righe di commento. La moglie del venerabile Bassanini, scoperta tra i funzionari della Camera dei deputati da Paolo Cirino Pomicino e poi arruolata da Francesco Rutelli all'epoca sindaco di Roma, si produce in un salto della quaglia da record. Invece di riparare in silenzio nel gruppo misto, ricambia la gratitudine ottenuta in tanti anni sfanculando Rutelli alle prese con la rogna Lusi.

Non solo. Prima di offrirsi a Montezemolo che l'ha rifiutata subito comunicando che non accetta "naufraghi" della Seconda Repubblica, Balla Linda aveva bussato alle porte di Fini e Casini per ottenere la poltrona di Catricalà all'Authority finita poi sotto le chiappe di Pitruzzella. Insomma, ora le rimane solo di aprire una merceria "Linda taglie comode"...

2- LANZILLOTTA ADDIO ALL'API: «PARTITO PERSONALISTICO, NON C'È PIÙ UN PROGETTO»
Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

«Ho deciso di rompere gli indugi».

Davvero lascia l'Api, onorevole Linda Lanzillotta?
«Sì, è ora di staccarmi da un partito troppo personalistico, che non risponde più a un progetto politico».

Per quasi 20 anni è stata uno dei fiori all'occhiello della squadra di Francesco Rutelli. Ma ora, dopo settimane di riflessione sul passato e il futuro, Linda Lanzillotta volta pagina.

Quanto ha influito il caso Lusi sulla sua decisione?
«È stato un colpo molto duro. E a me dispiace che sia arrivato in capo a una persona come Rutelli, che ha avuto anche meriti molto grandi di coraggio, sfida e innovazione. La Margherita è stata una storia importante per la politica italiana, ma la vicenda Lusi ha dato un colpo all'immagine e alla credibilità di quella storia».

C'è qualcosa che rimprovera a Rutelli?
«Ho piena fiducia nella sua onestà personale, ma ritengo ci sia stata una leggerezza nell'affidare a un sistema così personalistico un fiume di denaro come quello di cui stiamo scoprendo l'esistenza. Non ho mai avuto modo di cogliere il funzionamento dei meccanismi finanziari della Margherita, forse anche perché le donne rimangono sempre fuori dalla gestione del potere. Ma penso che tanti soldi avrebbero richiesto un sistema di gestione con maggiori contrappesi, che non il solo rapporto fiduciario tra segretario e tesoriere».

Quale sarà il suo approdo?
«Aderirò al gruppo Misto e continuerò a fare con serietà il parlamentare. Cercando, con la mia fondazione indipendente Glocus, di lavorare a un nuovo progetto».

Quale?
«Aggregare tante persone per bene, tante energie della società e del Parlamento che condividono la necessità di realizzare un cambiamento morale e, in prospettiva, di creare le condizioni per proseguire l'enorme lavoro avviato dal governo Monti».

Montezemolo può guidare questo progetto?
«È una figura importante. Anche come metafora rappresenta un pezzo di Italia che vince sui mercati, guida un'azienda tra le più innovative... Quello che non credo debba essere è il catalizzatore di pezzi di vecchio ceto politico, se facesse questo verrebbe meno alla sua missione».

Chi vorrebbe nel nuovo movimento?
«Tutti quelli che nel Pd, nel Pdl e nel centro hanno una visione liberaldemocratica, che è cosi difficile da affermare in questo Paese. Dobbiamo togliere il tappo alla società italiana. La questione donne non è una rivendicazione femminile, ma può un Paese buttare via il 50% del suo capitale umano?».

Perché ha votato contro la legge sul finanziamento?
«Perché davvero non capisco come si possa dire che basti dimezzare i rimborsi. Questo è uno di quei corto circuiti che stanno erodendo le istituzioni e il Paese. La politica non vuole capire che o cambia radicalmente o viene travolta».

Per Bruno Tabacci l'Api va sciolta. Concorda?
«Sì. Non è più tempo di piccoli partiti, per di più molto personali. È un'esperienza che ritengo totalmente superata».

Un tema che ha molto agitato gli ex dirigenti della Margherita è la possibilità che l'Api abbia avuto soldi da Lusi. Le risulta?
«L'Api non naviga nell'oro, l'ho vista sempre arrancare dal punto di vista economico. Ne deduco che se ha avuto soldi da Lusi sono stati sicuramente pochi».


3- API: REBUFFONI,LANZILLOTTA SBAGLIA,IN PARTITO PERSONE PERBENE
(ANSA) - "Sorprende leggere che l'on. Linda Lanzillotta, una delle fondatrici di Api, oggi lo definisca un partito personalistico e senza progetto, come se fosse stata altrove in questi tre anni. La sua è una decisione solitaria, in cui prevalgono le problematiche connesse ai suoi assai scarsi legami col territorio. E soprattutto una scelta questa sì personalistica di lasciare il partito proprio quando dentro Alleanza per l'Italia si è aperto un confronto e una discussione plurale su un orizzonte futuro più ampio". Lo dichiara in una nota Margherita Rebuffoni Coordinatrice ApI delle regioni del Nord.

"L'on. Lanzillotta lascia ApI, ci spiace certo, ma ce ne faremo una ragione. Proprio perché non siamo affatto un partito personalistico in Api tutti sono necessari - prosegue - ma nessuno è indispensabile. ApI è un partito piccolo, fatto di gente per bene, che ha aggregato e fatto crescere tante persone nuove e tanti amministratori provenienti proprio da quella società civile a cui tutti oggi hanno deciso di guardare".

"Ed è con questo spirito e con questi principi che continueremo a lavorare al nostro progetto - continua Rebuffoni. Un progetto che per primo ha dato l'avvio alla discontinuità che ha portato al Governo Monti e a cambiare gli scenari politici fallimentari degli ultimi 20 anni e a cui continueremo a lavorare in modo leale e costruttivo grazie al grande capitale umano, la nostra risorsa più preziosa, che Api ha riunito intorno a sé ". "Mi spiace anche che l'on. Lanzillotta si sia presa la libertà di interpretare il pensiero di Bruno Tabacci che, nel pieno dello spirito di Parma, traguarda la presenza di Api all'interno di una formazione politica più ampia che raccolga al suo interno, nelle forme e i modi che si stabiliranno, le migliori risorse del Paese".

 

LINDA LANZILLOTTA FRANCESCO RUTELLI BASSANINI LANZILLOTTACasini e FiniBRUNO TABACCI

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...