“SIAMO STATI FREGATI” - RUTELLI SPIEGA PERCHÉ NON SI È ACCORTO DEL FURTO DI LUSI: “NON ERA UN PARTITO PADRONALE, IN CUI IL CAPO CONTROLLA LA CASSA, LA POLITICA DEVE ESSERE SEPARATA DALL’AMMINISTRAZIONE DEI SOLDI. C’ERANO 4 LIVELLI DI CONTROLLO” - “LA MARGHERITA NON ERA EVAPORATA DA UN GIORNO ALL’ALTRO, C’ERANO DIPENDENTI, UN GIORNALE, SCUOLE DI FORMAZIONE” - PORRO: “ONORE AL SOLDATO RUTELLI CHE DALLA GRUBER CI HA MESSO LA FACCIA”…

1- "QUELLO CI HA FREGATO MA LA COLPA È SOLO SUA IO NON POTEVO CONTROLLARE"
Giovanna Casadio per "la Repubblica"

«Come il boy scout sia diventato uno che prende soldi per sé per comprare delle case è per me una cosa inspiegabile. Lusi ha fregato noi e la nostra buonafede, ma la verità è stata accertata in meno di 24 ore».

Presidente Rutelli, ancora più inspiegabile è che nessuno nella Margherita, a cominciare da lei, si sia accorto di 13 milioni di ammanco. C´è una certa opacità in questa vicenda, non crede?
«Sono stato chiamato dai magistrati il 16 gennaio e la notte stessa ho telefonato a Lusi per chiedergli spiegazioni. Gli ho detto di andare subito dagli inquirenti e lì ha firmato l´ammissione piena. Mi ha mentito e ha tradito la fiducia di tutta la Margherita, da Bianco a Bindi, da Parisi a Castagnetti e Franceschini. Per quanto mi riguarda metto a disposizione su facebook il mio estratto conto: 56 mila euro. Da quando faccio politica il mio patrimonio è diminuito. Sul mio impegno trasparente non posso accettare ombre. Quando ho fondato Api, ho tagliato la carta di credito che avevo come presidente della Margherita e l´ho restituita a Lusi».

Quindi, è tutto chiaro, nessun mistero, nessuna verità mancante sul furto di 13 milioni, che non sono proprio spiccioli?
«Il giallo non c´è. Quanti soldi mancano con puntigliosa esattezza lo sapremo dopo la "due diligence" che abbiamo affidato a una società internazionale di revisione dei conti».

Un furto a insaputa sua, che di quel partito "estinto" è il presidente?
«Ci sono modelli di partito padronale, in cui il segretario controlla la cassa, ma questo non era la Margherita dove c´è un leader politico e una gestione amministrativa separata da quella politica. Si vorrebbe che il segretario politico controlli gli estratti conto? Inoltre non è esatto dire che è un partito "estinto". I rimborsi elettorali del 2011 sono per le regionali del Molise, ad esempio. Non è che un partito evapora. Quando nel 2007 siamo confluiti nel Pd avevamo 100 dipendenti, il quotidiano Europa in edicola».

Lei era cointestario del conto della Margherita?
«Ho aperto il conto all´inizio nell´estate del 2001 con firma congiunta con Lusi. Dopo di allora, Lusi è diventato il legale rappresentante e io non ho mai fatto assegni o bonifici».

Ma le sarà arrivato un estratto conto?
«Mai. Però i livelli di controllo c´erano, erano 4. In primo luogo, il tesoriere aveva la fiducia di tutti, e la sua era una gestione del partito arcigna, severa, restio a rimborsare persino un pony express».

Tra il 2008 e il 2011 lei, Rutelli, ha ricevuto finanziamenti da Lusi per la sua attività politica?
«Sì, ma l´attività politica è il compito di un partito. Questa è la normalità. Un´altra cosa è la distorsione dei fondi».

Quanti soldi? Come spendevate i soldi del partito "estinto"?
«È chiaro che questo è avvenuto negli ultimi anni in misura sempre più decrescente. Però stiamo parlando di attività politica, della chiusura ordinata del partito, del personale, delle sopravvenienze passive, di "Europa". E io sono il presidente eletto dal congresso, fintanto che il partito non si estingue del tutto. Ovvio che tutto avveniva in un décalage. Con gli altri dirigenti, noi ci occupavamo ancora di questo partito. Ci sono state sovvenzioni a convegni, a scuole di formazione, a istituti storici. Ma non ci può essere confusione tra l´accertamento di misfatti economici e l´iniziativa politica. Che non significa che i dirigenti si mettono i soldi in tasca. Dei bilanci truccati nessuno si è accorto».

Qualcuno come Parisi per la verità si è insospettito.
«No. Se qualcuno avesse detto che aveva sospetti, ci avrebbe aiutato e invece lo abbiamo scoperto tardi».

Vi accontenterete di una transazione che restituisca al partito 5 milioni?
«Noi vedremo che cosa ci viene proposto, però intendiamo recuperare fino all´ultimo centesimo. Non ci può essere un accomodamento senza piena restituzione del maltolto».

Vi rivalete sui controllori che non hanno controllato bene?
«Tocca ai magistrati accertare le responsabilità, noi collaboreremo completamente. Non ho motivo di pensare che i revisori abbiano occultato alcunché. Certo per i partiti ci vuole una normativa adeguata».

Inadeguata è la classe politica?
«Sono consapevole del malessere, della sfiducia dei cittadini, ma ne usciremo a testa alta. Questa è una cosa tremenda e dolorosa».

Soldi della Margherita sono andati all´Api?
«L´Api ha un bilancio di 950 mila euro, una sede di quattro stanze arredata con mobili che vengono dalla cantina mia e di Bruno Tabacci. Ma di cosa stiamo parlando?».

Lusi non è il Primo Greganti dei Dl?
«Greganti non ha ammesso di avere rubato per il partito. Purtroppo per Lusi è accaduto il contrario».


2- ONORE AL SOLDATO RUTELLI
Nicola Porro per "il Giornale"

Onore al soldato Rutelli. Ieri sera da Lilli Gruber ci ha messo la faccia. E l'emozione. Di un politico navigato che deve spiegare come a sua insaputa sia stato possibile che il suo tesoriere Lusi rubasse 13 milioni.

La magistratura svelerà, ci auguriamo, la rete, le trame, le eventuali connivenze di questo furto. Ma ieri Rutelli non è scappato. Ha risposto da soldato ferito alle incalzanti domande poste da Padellaro&Gruber. Aveva nel volto e negli occhi il segno di una grande sconfitta. Nelle parole il sapore di un lutto non ancora elaborato.

Ha fanciullescamente mostrato il suo saldo in banca. Ha combattuto come un leone per giustificare l'ingiustificabile. Per raccontare il caso di un furto che nel migliore dei casi ha nella sciatteria di un partito un formidabile complice. Rutelli ha avuto il coraggio di difendersi con l'irragionevole forza che deriva dalla consapevolezza di essere innocente. Speriamo davvero di non sbagliare.

 

FRANCESCO RUTELLI luigi lusiROSI BINDI Arturo Parisi - Copyright PIzziPIERLUIGI CASTAGNETTI DARIO FRANCESCHINI Nicola Porro RUTELLI A OTTO E MEZZO DALLA GRUBER

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…