alessandro zan elly schlein

LA SINISTRA PER SALVARSI DEVE DIVENTARE “BLU”: OCCUPARSI DI LAVORATORI E DEI CETI POPOLARI (BASTA CIANCE LGBT) – LUCA RICOLFI: “NEGLI ULTIMI DECENNI HA ABBANDONATO TRE BANDIERE FONDAMENTALI: LA DIFESA DEI CETI POPOLARI "NATIVI", IN OMAGGIO ALL'ACCOGLIENZA; LA DIFESA DELLA LIBERTÀ DI PENSIERO, IN NOME DEL POLITICAMENTE CORRETTO; L'IDEA GRAMSCIANA DELL'EMANCIPAZIONE ATTRAVERSO LA CULTURA, CON LA DISTRUZIONE DELLA SCUOLA E IL RIFIUTO DEL MERITO” – LA DIFFERENZA TRA DIRITTI E ASPIRAZIONI E L’ASCENSORE SOCIALE BLOCCATO DALL’ILLUSIONE DELL’INCLUSIONE…

Estratto dell’articolo di Mirella Serri per “La Stampa”

 

Luca Ricolfi

Dotato di un notevole understatement, il politologo e sociologo torinese Luca Ricolfi, oltre l'apparenza e il tratto compassato, è un provocatore e un personaggio divisivo con le sue idee che non passano mai inosservate.

 

[…] il presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume ama mettere il dito nella piaga, sollevare le questioni più scomode, quelle a cui in pochi provano a dar risposta. Aveva fatto discutere con il recente La mutazione. Come le idee di sinistra sono migrate a destra (Rizzoli), in cui cercava di spiegare i più inaspettati sconvolgimenti politici: ovvero come mai destra e sinistra si sono scambiate la base sociale e, mentre i più poveri e gli operai votano a destra, i più abbienti si volgono a sinistra.

 

LUCA RICOLFI - LA MUTAZIONE

Adesso […] Ricolfi scende nuovamente in campo e ripropone questo excursus tra vecchie e nuove povertà (che uscirà a marzo) con una nuova e polemica introduzione, Un'altra sinistra è possibile?, in cui si rivolge direttamente ai riformisti italiani.

 

Professore, la sinistra è impegnata soprattutto nelle cosiddette "battaglie di civiltà": unioni civili, eutanasia, liberalizzazione delle droghe, diritti Lgbtq+. La parola d'ordine è "inclusione". Basta per convincere gli strati popolari a votarla?

«Ne dubito, se non altro perché fra le categorie di cui – in nome dell'accoglienza – si auspica l'inclusione vi sono anche gli immigrati irregolari, che ai ceti popolari creano almeno tre problemi: pressione al ribasso sui salari (il cosiddetto "dumping"), insicurezza nelle periferie, competizione nell'accesso al welfare, specie sanitario.

 

È il caso di ricordare inoltre che il tasso di criminalità degli irregolari è di 20-30 volte maggiore di quello degli italiani, e che l'immigrazione irregolare è essenzialmente un costo, perché non paga né le tasse né i contributi.

 

alessandro zan e elly schlein manifestazione per le coppie omogenitoriali a milano, piazza della scala 1

La sinistra ha tutto il diritto, anzi il dovere, di proporre soluzioni diverse da quelle della destra, ma non può ignorare o minimizzare il problema, almeno se vuole recuperare una parte del voto popolare».

 

Lei ha sempre considerato un suo punto di riferimento L'età dei diritti di Norberto Bobbio. Lo è ancora oggi?

«Sì, perché Bobbio istituisce una distinzione cruciale […] fra legittime aspirazioni e diritti in senso proprio. Oggi si tende a chiamare diritti, e a trattare come diritti naturali e universali, aspirazioni (ma talora Bobbio le chiama pretese) che non hanno ancora un riconoscimento giuridico che ne garantisce il godimento effettivo.

 

giorgia meloni a porta a porta 18

È un punto molto importante, perché spiega due cose. Primo, come mai nel nostro sistema sociale sono così diffusi vittimismo, frustrazione, aggressività, rabbia. Secondo, come mai da decenni non si osservano più grandi movimenti sociali e grandi lotte, come quelle del ciclo 1967-1980».

 

Perché mai la rivendicazione di diritti dovrebbe ostacolare le lotte?

«È semplice: perché se pensi che hai diritto a qualcosa il tuo atteggiamento è di esigerla dallo Stato, questa cosa cui hai diritto; se invece pensi che la tua sia solo un'aspirazione, […] ti poni il problema di portare dalla tua parte chi non è d'accordo, e di lottare per ottenere ciò cui aspiri, come mezzo secolo fa è successo per divorzio e aborto.

 

immigrati lavoro in italia 3

Le aspirazioni producono impegno, i diritti presunti risentimento. In questo, […] mi sento più in sintonia con Simone Weil, che tendeva a ragionare in termini di doveri e di conquiste più che di diritti».

 

Secondo lei l'accettazione acritica della modernizzazione è un problema?

«Lo è perché i progressi tecnologici in campo bio-medico, militare, elettronico, informatico, hanno ricadute pesantissime sulla vita quotidiana e sulla salute. Di recente, statistici e psicologi hanno documentato i danni mentali (fino all'autolesionismo e al suicidio) che i social stanno provocando sui ragazzi […]. Altre ricadute della tecnologia, invece, le vedremo solo fra un po', quando l'intelligenza artificiale e l'automazione verranno sfruttate estensivamente da organizzazioni criminali e stati-canaglia  […]».

 

In cosa sbaglia la sinistra in crisi? […]

NORBERTO BOBBIO

«Ho scritto La mutazione anche per denunciare lo sconcerto che in tanti, a sinistra, proviamo di fronte all'involuzione dell'establishment progressista. Di fatto […] negli ultimi decenni la sinistra ha abbandonato tre bandiere fondamentali: la difesa dei ceti popolari "nativi", in omaggio all'accoglienza; la difesa della libertà di pensiero, in nome del politicamente corretto e delle minoranze Lgbtq+; l'idea gramsciana dell'emancipazione attraverso la cultura, con la distruzione della scuola e il rifiuto del merito.

 

POVERTA' IN ITALIA

Il guaio è che le prime due idee sono migrate a destra, e la terza lo sta facendo, con la decisione di Giorgia Meloni di attuare gradualmente l'articolo 34 della Costituzione, che prevede borse di studio per i "capaci e meritevoli" ma "privi di mezzi" […]. Tutto questo ha fortemente depauperato il patrimonio ideale della sinistra, e ha finito per arricchire quello della destra: il valore sottratto al campo progressista si è tramutato in valore aggiunto per il campo conservatore».

 

È una situazione irrimediabile?

«Spero proprio di no, non dobbiamo rassegnarci. E a giudicare da quel che sta accadendo in Europa qualche speranza di cambiamento possiamo nutrirla. In Germania, Francia, Regno Unito, Danimarca, Svezia sono in corso diversi esperimenti politici per costruire una "sinistra blu" (da blue collar), meno sorda alle istanze popolari.

 

luca ricolfi 1

Questo tipo di sinistra contende efficacemente il sostegno popolare alla destra perché incorpora sacrosante istanze securitarie, diffida del politicamente corretto, privilegia i diritti sociali rispetto a quelli civili, non ignora gli effetti anti-popolari della transizione green».

 

L'ascensore sociale si è bloccato? […]

«L'ascensore è bloccato perché – con l'illusione di includere – si è drasticamente abbassato il livello degli studi nella scuola e nell'università, e nulla si è fatto per premiare i "capaci e meritevoli ma privi di mezzi". […]».

LUCA RICOLFI - QUARTA REPUBBLICA l ordine pubblico secondo giorgia meloni vignetta by rolli il giornalone la stampa

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....