giorgia meloni media giornalisti stampa

IO SO’ GIORGIA...E VE CORCO SE ME FATE DOMANDE! – CAIVANO È SOLO L'ULTIMO CASO IN CUI LA MELONI SI È SOTTRATTA AL CONFRONTO CON I GIORNALISTI – SAPETE QUAND’È STATA L'ULTIMA CONFERENZA STAMPA DELLA PREMIER DOPO UN CONSIGLIO DEI MINISTRI? SEI MESI FA, A CUTRO. E FU UN DISASTRO – COME DAGO-DIXIT, IL SISTEMA NERVOSO DELLA DUCETTA È COSI’ STRESSATO CHE BASTA QUALCHE DOMANDA SCOMODA PER FARLA SBROCCARE – IL CONFRONTO IMPIETOSO CON OLAF SCHOLZ, CHE NEGLI ULTIMI TRE MESI SI È HA TENUTO BEN 16 CONFERENZE STAMPA...

Articoli correlati

ANCHE A CAIVANO, GIORGIA MELONI FA IL SUO BEL DISCORSETTO E ALLA FINE NON SI E' FATTA FARE DOMANDE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Daniele Fiori per www.ilfattoquotidiano.it

 

giorgia meloni a caivano 1

Conferenze stampa? Meglio farle all’estero, dopo il vertice Nato di Vilnius o dopo aver incontrato il presidente americano Joe Biden, quando le domande per protocollo e per forma si guardano bene dal toccare gli argomenti più delicati […]

 

Così, solo quando si trova fuori dai confini italiani, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non disdegna il confronto con i giornalisti. Ha incontrato la stampa a fine giugno durante il consiglio Ue, ha tenuto tre conferenze stampa a luglio: di queste, una a Vilnius e una Washington. L’unica eccezione il 23 luglio a Roma, ma in occasione della Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni.

 

giorgia meloni a caivano 1

Il confronto con un suo collega, il cancelliere Olaf Scholz, è impietoso: il capo del governo tedesco nello stesso periodo, gli ultimi tre mesi, si è presentato in conferenza stampa per ben 16 volte, più del triplo rispetto a quelle di Meloni.

 

[…] salvo l’intervista con Bruno Vespa del giorno successivo, Meloni per tutta l’estate ha evitato ogni tipo di contradditorio con i cronisti. Un’allergia alle domande che viene da lontano: l’ultima conferenza stampa con la premier dopo un Consiglio dei ministri è datata addirittura 9 marzo, quasi 6 mesi fa.

 

olaf scholz giorgia meloni 4

Meloni aveva riunito il Cdm a Cutro dopo il naufragio costato la vita a quasi 100 persone e poi era si presentata davanti ai giornalisti. Era andata malino, tra errori ed eloquente nervosismo della premier di fronte ai cronisti che la incalzavano sulla ricostruzione della tragedia.

 

Quella di Cutro rimane, fino ad oggi, uno degli ultimi confronti della presidente del consiglio con i giornalisti italiani. Nemmeno a Caivano, dopo un’altra tragedia che in questo ha riguardato due bambine vittime di uno stupro di gruppo, Meloni ha deciso di dedicare qualche minuto alle domande dei cronisti presenti.

 

giorgia meloni a caivano 5

È questo il dato che emerge: Meloni fugge dalle domande quando deve annunciare o spiegare un provvedimento. Caivano è solo l’ultimo di una serie di esempi. Il 28 agosto in Consiglio dei ministri è stato affrontato il tema dei flussi migratori. Ad ammettere davanti ai microfoni che il numero di migranti arrivato in Italia è cresciuto del 103% rispetto agli stessi mesi del 2022 si è presentato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

 

Il 7 agosto il governo ha varato una raffica di provvedimenti, compreso – a sorpresa – un prelievo sugli extraprofitti delle banche. La premier però non si è presentata in conferenza stampa e in silenzio ha cominciato le sue vacanze.

 

giorgia meloni a cutro

Ancora, tornando indietro nel tempo: nemmeno dopo il decreto del 23 maggio che ha riguardato l’alluvione in Emilia-Romagna Meloni ha deciso di rispondere alle domande dei cronisti presenti a Palazzo Chigi. Non lo ha fatto neanche dopo il discusso provvedimento sul lavoro, approvato dal Consiglio dei ministri il primo maggio nonostante le proteste dei sindacati.

 

[…]

 

E anche qui si nota una differenza con i suoi colleghi all’estero. Negli ultimi tre mesi, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha partecipato a conferenze stampa solo in occasione di eventi o incontri internazionali. Lo ha fatto perché il 23 luglio in Spagna si sono tenute le elezioni politiche: da candidato e capo del governo uscente, ha preferito non usare la Moncloa come veicolo della sua campagna elettorale. Un caso diverso, quindi.

 

olaf scholz giorgia meloni 1

Il premier inglese Rishi Sunak nei mesi estivi non si è concesso spesso ai cronisti, ma non si è sottratto a lunghe conferenze stampe nelle due occasioni in cui ha dovuto presentare importanti iniziative del suo governo: il 30 giugno, ad esempio, ha parlato del piano per la forza lavoro a lungo termine del servizio sanitario nazionale. Il successivo 13 luglio ha presentato alla stampa, con domande e risposte, la sua revisione delle retribuzioni nel settore pubblico.

 

Il confronto più emblematico però viene ancora una volta guardando a Scholz: mercoledì 30 agosto, dopo il “ritiro” del governo al castello di Meseberg per una due giorni di gabinetto, il cancelliere tedesco si è presentato davanti alla stampa per spiegare le decisioni prese.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

Al suo fianco, i ministri Robert Habeck e Christian Lindner, che sono anche rispettivamente il co-leader dei Verdi e il leader dei liberali tedeschi. È come se Meloni, Salvini e Tajani insieme si concedessero alle domande dei giornalisti per rispondere e chiarire quale linea intende seguire l’esecutivo sui temi più scottanti. […]

 

In Italia invece Meloni ormai da mesi ha cominciato a privilegiare i videomessaggi, gli interventi e le dichiarazioni rilasciate a margine, dunque senza la possibilità di fare domande. E senza il rischio di incappare in gaffe o equivoci.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI A CUTRO

Il 4 dicembre sono nati “Gli appunti di Giorgia“, videorubrica diffusa sui social in cui affronta gli argomenti legati all’attività di governo. Ma anche la pagina istituzionale che raccoglie gli interventi della presidente del Consiglio da ottobre ad oggi è piena zeppa di vari “punto stampa” e “videomessaggi”, mentre le conferenze stampa appaiono di rado e appunto solo in compagnia di altri capi di governo o di altri ministri. […]

giorgia meloni a caivano 5giorgia meloni a caivano 4giorgia meloni matteo salvini a cutro olaf scholz giorgia meloni

 

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)