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E ANCHE ’STA RATA DEL PNRR L'ABBIAMO MESSA IN SACCOCCIA – LA COMMISSIONE EUROPEA HA VERSATO ALL'ITALIA LA QUARTA TRANCHE DEI FONDI EUROPEI DA 16,5 MILIARDI DI EURO. E A BREVE ARRIVERÀ IL VIA LIBERA AI 10,5 MILIARDI DELLA QUINTA – MA ORA VIENE IL DIFFICILE: DAL 2024 AUMENTANO GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE. UNA PARTITA LEGATA A DOPPIO FILO AL PATTO DI STABILITÀ: SOLO RISPETTANDO LE SCADENZE DEL RECOVERY, ROMA PUÒ SPERARE DI AVERE DA BRUXELLES PIÙ FLESSIBILITÀ SUI CONTI…  

raffaele fitto giorgia meloni

1 - ALL'ITALIA LA QUARTA RATA DEL PNRR DA 16,5 MILIARDI. LA COMMISSIONE EUROPEA HA VERSATO IL PAGAMENTO

(ANSA) - BRUXELLES, 28 DIC - La Commissione europea ha versato all'Italia la quarta rata del Pnrr per 16,5 miliardi di euro. Lo annuncia lo stesso esecutivo comunitario.

 

 

 

 

2 - PNRR QUINTA RATA IN VISTA SI APRE LA FASE DECISIVA PER AVERE PIÙ FLESSIBILITÀ

Estratto dell’articolo di G. And. per “il Messaggero”

 

raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 3

Ultimo miglio dell'anno per l'Italia sul Pnrr, con l'obiettivo di intascare senza intralci la quinta rata del Pnrr, quei 10,5 miliardi appena chiesti dal governo alla Commissione europea. Bruxelles si appresterebbe a concederli. I ministeri, secondo il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, avrebbero infatti raggiunto tutti gli obiettivi: in tutto 52.

 

Dopo il via libera, però, si entrerà nel secondo tempo della lunga sfida del Pnrr: la fase più delicata. Saranno sempre di più i target, cioè gli obiettivi specifici da raggiungere, per arrivare a 614 traguardi (considerando anche i più generici milestone, cioè riforme ed obiettivi qualitativi) da conseguire entro il dicembre 2026. In ballo ci sono ancora oltre 71 miliardi e circa 400 obiettivi.

 

raffaele fitto giorgia meloni

[…] L'incasso della quarta rata e l'ok alla quinta sono due tappe fondamentali per l'Italia, con il Paese che non vuole arretrare sui progetti e le riforme da portare a termine entro il 2026.

Ma è anche un passaggio importante, come da monito del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, per ottenere più flessibilità nell'immediato futuro sul rientro del debito scolpito nel nuovo Patto di stabilità, appena concordato in Ue.

 

Una boccata d'ossigeno fondamentale, visto che dopo il 2027 l'Italia potrebbe essere costretta a fare diversi sacrifici economici per rientrare nei rinnovati parametri europei.

 

MODIFICHE AL PNRR

[…] A missione compiuta, con l'Ue e il governo che avevano concordato di spostare l'obiettivo (e i 500 milioni correlati) alla quarta tranche, l'Italia è diventata la prima tra i Ventisette a ricevere il via libera al quarto pagamento. Tuttavia i Piani dei Paesi non sono comparabili: il nostro è il più vasto di tutti e ha più rate. Ora la radiografia della quinta rata mostra 52 obiettivi da raggiungere contro i 69 previsti all'inizio.

 

E tra loro figurano gli appalti da aggiudicare del settore idrico, l'elettrificazione della rete ferroviaria nel Mezzogiorno e la tratta ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, ma anche interventi per il potenziamento delle condotte e per la realizzazione degli impianti per la valorizzazione dei rifiuti, l'entrata in vigore della riforma dell'organizzazione del sistema scolastico e traguardi per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione.

 

PNRR – GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA BY LE FRASI DI OSHO

Tutti obiettivi dai quali, dopo l'accordo all'Ecofin sulla riforma del Patto di stabilità, passa anche il futuro dialogo sull'asse Roma-Bruxelles per concordare una traiettoria di rientro del debito che non soffochi gli investimenti.

 

Il modello dei piani nazionali ritagliati ad hoc, nella visione della Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen, sarebbe la strada da seguire per superare l'austerità e rendere i governi più responsabili delle loro finanze pubbliche.

 

I Paesi che presenteranno un deficit oltre il 3% saranno chiamati a concordare cicli di rientro del debito quadriennali sulla base della spesa primaria netta (senza contare dunque gli interessi sul debito), estendibili a sette anni per chi certificherà i suoi sforzi di investimento e riforma volti a mettere a terra i piani di ripresa e resilienza.

Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

 

E questo, secondo Giorgetti, significa «rispettare il Pnrr», con l'ok dell'Unione europea su tutti i target e tutti i milestone raggiunti entro il 2026.

giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto

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