LO GNAM GNAM DI “AMCHAM” - MEETING DELL’AMERICAN CHAMBER OF COMMERCE, CIOÈ LA LOBBY DELLE AZIENDE USA, CHE CON RENZI IN SELLA SOGNA IL BUSINESS (MA NON HA ANCORA TROVATO 5 MLN PER IL PADIGLIONE ALL’EXPO 2015)

Camilla Conti per ‘Il Fatto Quotidiano'

Yes, he can. Or not? La questione terrà banco questa sera nella Capitale alla light-dinner organizzata dall'American Chamber of Commerce a Villa Nomentana. Fra uno stuzzichino e l'altro si potrà discutere di privatizzazioni, cartolarizzazioni di crediti bancari, grandi alleanze sull'asse Italia-Usa. Ma soprattutto chiacchierare di Matteo Renzi.

A scambiarsi opinioni e azzardare pronostici saranno alcuni amministratori delegati di aziende italiane e multinazionali americane insieme a banchieri e politici: dall'ex presidente Antitrust e viceministro dello Sviluppo economico Antonio Catricalà, all'ambasciatore Giovanni Castellaneta, oggi presidente Sace, da Leopoldo Attolico di Citigroup, all'ex presidente di Telecom Franco Bernabè.

A fare gli onori di casa sarà l'"ambasciatore" romano della AmCham, Davide Cefis, chiamato dal presidente Vittorio Terzi al posto dell'avvocato Marco Gubitosi (fratello del direttore generale Rai, Luigi) nel luglio dell'anno scorso. Pochi giorni dopo la nomina del nuovo ambasciatore degli Stati Uniti, John R. Phillips.

Nato a Chicago e nipote di Eugenio Cefis, numero uno di Eni e Montedison degli anni Sessanta nell'era post Mattei, Davide è stato capo delle relazioni esterne di Microsoft e Bnl prima di approdare dai cacciatori di teste di Eric Salmon, di cui è partner. Pur avendo un'agenda fitta di contatti, è uomo riservato che non ama comparire sui giornali.

Il suo nome è spuntato in un'intervista rilasciata lo scorso settembre a L'Espresso da Francesca Immacolata Chaoqui, unica donna fra gli otto membri della Commissione istituita da Papa Francesco per riordinare gli uffici economici del Vaticano. "Nel marzo del 2013 mi affido a Davide Cefis, gran cacciatore di teste: mi organizza vari incontri anche con Ernst &Young", raccontava la Chaoqui.

Il "gran cacciatore di teste" ora ha messo la sua rete a disposizione dell'American Chamber of Commerce in Italia, organizzazione privata senza scopo di lucro affiliata alla Chamber of Commerce di Washington D.C., la Confindustria statunitense, alla quale fanno parte oltre tre milioni di imprese. La sede centrale è a Milano, ma AmCham è presente nelle maggiori città italiane attraverso una rete di rappresentanti locali.

Il club è esclusivo, basta scorrere i componenti del "board of directors" presieduto da Terzi, gran capo per l'Italia della McKinsey: i suoi quattro vice sono David Bevilacqua di Cisco Systems, Maria Pierdicchi di Standard & Poor's, Eugenio Sidoli di Philip Morris Italia e Stefano Venturi, di Hewlett-Packard. Nell'elenco anche Cesare Romiti e Enrico Sassoon, che dell'American Chamber è stato amministratore delegato oltreché ex socio di Gianroberto Casaleggio prima che il "guru" grillino si concentrasse sulla politica.

Oggi al timone, come consigliere delegato, c'è invece il berlusconiano Simone Crolla, storico braccio destro di Marcello Dell'Utri. Coordinatore cittadino di Forza Italia ad Arona, in provincia di Novara, Crolla è stato anche deputato nell'ultimo anno del governo Monti, dopo essere stato ripescato nelle liste lombarde dei non eletti del Pdl in sostituzione di Valentina Aprea, nominata assessore all'istruzione della giunta Formigoni.

Fra Crolla e Cefis non ci sarebbe molta sintonia, sostengono fonti romane aggiungendo che il primo non avrebbe nemmeno accolto con molto entusiasmo la staffetta di Palazzo Chigi. A differenza di gran parte dell'establishment americano riunito nella AmCham che invece è affascinato dal new deal renziano. Soprattutto da quando ha appoggiato la battaglia contro la Web Tax voluta invece da Letta.

Già qualche anno fa, l'ex-ambasciatore Usa in Italia, David Thorne, definì in un'intervista "molto interessante" il "caso" di Matteo Renzi "che ha usato Internet per essere eletto sindaco di Firenze e sa gestire bene la sua città".

Del giovane sindaco gli americani hanno poi apprezzato l'entusiasmo con cui ha salutato l'arrivo del nuovo ambasciatore americano John Philips (presidente onorario della American Chamber), l'avvocato di Washington che insieme alla moglie Linda ha comprato un intero borgo, quello di Finocchieto, nel comune di Buonconvento, alle porte di Siena. Il 15 novembre del 2013 Renzi lo aveva accolto a Palazzo Vecchio con una cravatta di Ferragamo e un foulard di Gucci per la consorte. Phillips aveva ricambiato con un libro dedicato a Villa Taverna, sede dell'ambasciata Usa a Roma.

A farli conoscere è stato Marco Carrai, l'imprenditore edile del Chianti considerato il Gianni Letta renziano, che si professa apertamente amico dell'America e di Israele. In molti ricordano anche la trasferta renziana a Charlotte (North Carolina) dove a settembre del 2012 si tenne la convention democratica che vide Obama lanciarsi per la candidatura al secondo mandato della Casa Bianca.

Unico sindaco europeo presente, Renzi aveva partecipato a un panel di giovani democratici americani e ai lavori del National Democratic Institute, think-tank dell'ex segretario di Stato Madeleine Albright. Ora che Renzi non è più sindaco ma sta per diventare premier, gli americani sono curiosi di capire come si muoverà. Soprattutto sul fronte della politica economica ed estera. L'ambasciatore Phillips sta aggiornando l'agenda italiana di Barack Obama che il 27 marzo sarà a Roma e che avrebbe dovuto incontrare Letta.

La Confindustria Usa tasterà il terreno con la cena di stasera. Dove si parlerà anche di Expo2015 visto che l'AmCham ha la supervisione della costruzione del padiglione Usa ed è anche responsabile della raccolta di fondi necessari a finanziarlo. Circa 5 milioni da recuperare entro lo scorso 16 gennaio che però non sarebbero stati ancora trovati. Tanto da imporre una proroga di qualche mese.

 

 

Fonzie Renzi da chidavide cefis Giovanni Castellaneta Franco Bernabe SIMONE CROLLA.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…