I RIMPIANTI DI STEFANIA ARIOSTO: “NON ANDREI PIU' DAI GIUDICI AD ACCUSARE BERLUSCONI. LA MIA VITA È STATA ROVINATA PER SEMPRE - IL LIBRO DI VITTORIO DOTTI SU SILVIO? SLEALE”

In un'intervista al settimanale OGGI, in edicola da domani (anche su www.oggi.it), Stefania Ariosto, la teste Omega che innescò le indagini chiuse con la condanna di Cesare Previti nei processi Imi-Sir e Lodo Mondadori, afferma: «No. Non andrei mai più dai magistrati ad accusare Berlusconi e i suoi avvocati. Per nessuna ragione al mondo. La mia vita è stata rovinata per sempre».

STEFANIA ARIOSTOSTEFANIA ARIOSTO

 

La Ariosto parla anche del libro che il suo ex fidanzato e legale di Berlusconi Vittorio Dotti ha da poco dato alle stampe: «Non voglio certo difendere Silvio, gli sono costata più dell’ex moglie Veronica, alla fin fine. Ma Vittorio si è comportato male con lui. Non è stato leale… Come mai Dotti è rimasto in silenzio per tanti anni e se ne esce proprio ora con presunte rivelazioni, che tali non sono, perché ormai tutti sanno tutto sugli affari dell’ex premier?»

accordo Annuncio alla Stampa Aprile 1991 - Leonardo Mondadori, Gianni Letta, Vittorio Dotti, Fedele Confalonieri, Giuseppe Ciarrapico, Vittorio Ripa di Meanaaccordo Annuncio alla Stampa Aprile 1991 - Leonardo Mondadori, Gianni Letta, Vittorio Dotti, Fedele Confalonieri, Giuseppe Ciarrapico, Vittorio Ripa di Meana

 

Aggiunge la Ariosto su Dotti: «È un calcolatore. Tutt’altro che stupido. Solo totalmente arido. Io preferisco uno come Marcello Dell’Utri, che sarà stato pure in combutta con la mafia, secondo i giudici. Però con me si è sempre comportato in modo affettuoso».

 

MARCELLO DELLUTRI MARCELLO DELLUTRI

E di sé dice: «In quasi vent’anni hanno cercato di tutto, per distruggermi, infangarmi, demolirmi. Non hanno mai trovato niente. Soltanto di recente sono incappata in una piccola disavventura giudiziaria, e ne uscirò a testa altissima (è indagata per simulazione di reato, ndr). Ma subito gli avvoltoi si sono avventati. La mia unica conclamata “debolezza” è la passione per il gioco, per il tavolo verde. Ma non è assolutamente una dipendenza; è un piacere, che rivendico, come può esserlo il cibo o il vino».

 

dellutri in ospedale dellutri in ospedale Berlusconi in tribunaleBerlusconi in tribunale

E conclude amaramente: «Lo Stato non fa nulla per aiutare i cittadini che collaborano con la giustizia. Anche la cosiddetta società civile s’è eclissata. Intorno a me, il vuoto. A destra e a sinistra. Ecco perché trovo retorico l’appello di Matteo Renzi a denunciare ogni tipo di illegalità. Io sono stata abbandonata. I giornali di Berlusconi mi hanno bersagliato senza requie. Mi son rimasti pochi amici fidati. Ho preso addirittura una seconda laurea. In Legge, ovviamente. Per potermi difendere meglio. Ho scritto una tesi sul soggetto espropriato. È così che mi sento. Una persona spogliata (quasi) di tutto. Ho pagato un pezzo troppo alto».

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