bettino craxi anna craxi stefania craxi

“L’AMORE NASCE NEL CUORE E MUORE NELLE PAROLE” – STEFANIA CRAXI RACCONTA LA STORIA D’AMORE TRA BETTINO E LA MADRE (PIU’ FORTE DELLE SCAPPATELLE DI LUI): “ERA FACILE SEDURRE MIO PADRE MENTRE SOLO MIA MAMMA È STATA CAPACE DI TENERLO CON UNA CAPACITÀ DI PERDONO CHE LE INVIDIO”- LA LETTERA SCRITTA DAL LEADER SOCIALISTA PER I 21 ANNI DI ANNA – E POI IRONIZZA SUL TESORO DI CRAXI

Giovanni Terzi per “Libero quotidiano”

 

bettino e anna craxi

Amore, questa è la parola chiave, il filo conduttore quando Stefania Craxi parla di suo padre. Un amore naturale tra figlia e padre che però si è strutturato di anno in anno condividendo ogni momento della vita pubblica e privata di Bettino Craxi.

 

Passione, resistenza comprensione sono tre parole che possono solo in parte descrivere il rapporto tra figlia e padre; una vita vissuta in comunione con un popolo, quello socialista, ma soprattutto con una donna, Anna Maria Moncini.

 

Bettino ed Anna si sono sposati nel 1959 ed il loro matrimonio è durato fino alla scomparsa del marito avvenuta il 19 gennaio del 2000 ad Hammamet. Per quarantuno anni si sono amati e hanno cresciuto i loro ragazzi.

 

Stefania chi era tuo papà, Bettino Craxi, nel privato con i figli?

«Era un padre fantastico! Come nella vita appariva alle persone superficiali come una persona ruvida e burbera, in realtà con questo suo modo di essere nascondeva, e proteggeva la sua grande dolcezza e umanità».

 

E nel quotidiano?

«Papà era assolutamente inadatto a gestire il quotidiano di una famiglia; questo non significava che ci provasse con autenticità ma quando lo faceva sembrava un elefante in una cristalleria. Mio papà era grande con l' esempio quotidiano».

 

bettino e stefania craxi

Vedendo Bettino Craxi uomo pubblico si fa fatica a pensare ad una sua dimensione privata di papà presente...

«Certamente la politica abitava con noi in famiglia in modo quotidiano; io per esempio mi ricordo Il mio quindicesimo compleanno che lo feci al congresso del PSI a Firenze».

 

Come viveva lei questo?

«Con assoluta normalità; come ho vissuto il mio diciottesimo compleanno al club Turati di Milano o il mio ventunesimo in missione a Washington quando papà era presidente del Consiglio dei Ministri».

 

Ma banalmente suo padre la seguiva scolasticamente?

«Le racconto solo una cosa: mio padre mi insegnava la Storia d' Italia e mi creda che la raccontava in un modo straordinario; era un grande pedagogo».

 

Avevate qualche rito assieme?

«Io il sabato sera non uscivo e stavamo sempre tutto assieme nei momenti familiari.

Stavamo all' aria aperta perché lui amava stare negli spazi aperti».

 

Un esempio?

bettino e anna craxi

«Un rito che avevamo era quello dei mercatini dell' antiquariato (oggi li chiamano così) ma una volta erano fatti dai rigattieri. La sua meta preferita era il mercatino di Bollate».

 

E le vacanze estive?

«Dal 1966 andavamo ad Hammamet; mio padre conobbe questa città durante una riunione dell' internazionale socialista e se ne innamorò. Non era semplice per noi come luogo perché da ragazzi si sogna Rimini o Forte dei Marmi, le mete del divertimento , ma andò così».

 

Il gioco faceva parte della vostra vita?

«Mio padre era un uomo con una fantasia straordinaria e quando arrivavamo ad Hammamet iniziava una meravigliosa caccia al tesoro. Faceva quotidianamente dei bigliettini dove noi aspettavamo un certo Axi (uomo misterioso) per raggiungere il tesoro nascosto. Forse è questo il tesoro di Craxi che si è cercato!».

bettino e stefania craxi

 

Quando ha iniziato a seguire suo padre nella vita pubblica?

«Avevo otto anni ed avevo un sacchetto con dentro i "santini" per far ricordare agli elettori di votare per papà; in realtà si votavano tre persone ed erano Nenni, Gangi e Craxi. Noi tutti in famiglia abbiamo sempre compreso che appartenevamo ad una comunità, ad un popolo, quello socialista e questa cosa non ha mai influito negativamente nella nostra vita».

 

E quando divenne Presidente del Consiglio?

«Ci fu soddisfazione e ammirazione perché il capo della nostra comunità (non semplicemente mio padre) andava a governare il Paese».

 

Suo padre portava a casa i problemi, c' è qualche momento che ricorda?

«Ricordo papà angosciato durante i cinquantacinque giorni del rapimento di Aldo Moro; lo ricordo leggere e rileggere le lettere del politico democristiano che lui solo, insieme a Fanfani, voleva salvare».

bettino e anna craxi

 

Quale era il rapporto tra suo padre e sua madre?

«Fu sempre un rapporto intenso nato nel 1953. I miei genitori rimasero fidanzati per sei anni per poi sposarsi nel 1959 senza mai abbandonarsi».

 

Si racconta che suo padre avesse avuto anche altre relazioni...

«Posso dire che era facile sedurre mio padre mentre solo mia mamma è stata capace di tenerlo con una capacità di perdono che sinceramente le invidio».

 

Le hanno mai raccontato qualche cosa della loro storia d' amore?

«No, esisteva una cosa che peraltro a me piaceva molto nella nostra famiglia: il pudore. Pudore nei sentimenti. Però...».

 

Però?

«Ultimamente ho trovato delle lettere tra mio padre e mia madre di quando erano fidanzati che fanno capire della profondità del loro amore. Questa la lettera scritta per i ventun anni di mia mamma Anna».

 

Cara Anna

lettera di bettino craxi alla moglie anna

Allora anche tu sei entrata nel novero delle persone maggiorenni (non tutti diventano maggiorenni a ventun anni, in alcuni soggetti la maturazione psichica e più lenta) e mi figuro come ne sarai terrorizzata. Invece di mirarti nello specchio 250 volte al giorno lo farai per 890 volte e nel bilancio familiare le spese per impiastri (di bellezza) segneranno un forte rialzo. Ma ritornerà a casa il gatto: acqua, sapone e aria fresca! E dopo che ti avrà messo al naturale il gatto ti farà altre cose, questa volta piacevoli. Ho volato per una settimana cinguettando come un fringuello tanto ero felice per la lettera che mi hai scritto...

Scrivimi e scusami se ieri sera non ho "raddoppiato" ma ero a mie spese e per la verità mi trovo un po' a corto.

 

Ti bacio Bettino

Il gatto era suo padre?

«Si»

Un grande amore, parole mai banali in altra epoca!

Lei sa come si sposarono suo padre e sua madre?

«So che papà arrivò in municipio in tram».

 

Non le è mai mancato suo padre?

bettino e stefania craxi

«Forse sì, ma non ricordo perché mia madre è stata sempre straordinaria a coprire tutti i vuoti. Mamma è una donna con doti interiori credo irripetibili. Noi non abbiamo mai vissuto momenti "normali". Negli anni Settanta c' era il terrorismo. Poi ci furono gli anni Ottanta, quelli della Presidenza del Consiglio. Non parliamo degli anni Novanta, quelli di Tangentopoli e Hammamet».

 

Chi vi rimase vicino nei momenti difficili dell' esilio in Tunisia?

«Tanta gente comune come il portiere della nostra casa in via Foppa a Milano; poi ricordo Caterina Caselli, Lucio Dalla e Maria Luisa Trussardi».

 

Chi rimase accanto a suo padre negli anni di Hammamet?

«Il compagno quotidiano di mio papà fu il dolore».

 

Se ci fosse ancora suo padre cosa direbbe a lui?

«Gli spiegherei la differenza tra una bambina di dieci anni ed una ragazzina di sedici».

massimo d alema saluta stefania craxi foto di bacco (2)

Stefania Craxi sorride ed è facile comprendere come anche per lei il pudore dei sentimenti prevale sul desiderio di raccontarli oppure, come diceva mia madre, «l' amore nasce nel cuore e muore nelle parole».

massimo d alema stefania craxi foto di bacco (4)stefania craxi foto di baccoBETTINO CRAXI craxianna craxi con la figlia e lucio barani, che fece monumento per ricordare bettino ad hammametANTONIO DI PIETRO E BETTINO CRAXIanna craxi con la figlia stefania al cimitero di hammametstefania craxi 20 anni dalla morte ad hammametstefania e anna craxila delegazione di socialitsti provenienti dalle marche rende omaggio alla tomba di craxi ad hammametla tomba di bettino craxi ad hammametmartelli craxistefania craxi martellimassimo d alema stefania craxi foto di bacco (2)

L' amore non si racconta, si vive.

Ultimi Dagoreport

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...