laura castelli

STIAMO A CAVALLO: L'UNICA COSA CHE CI DIVIDE DALL'AUMENTO DELL'IVA È LAURA CASTELLI - LA VICEMINISTRA NOMINATA COMMISSARIO ALLA SPENDING REVIEW. SE COME DICE LA LEGA IN PARLAMENTO ''SI TROVERANNO ALTRE STRADE'' PER DISINNESCARE LA STANGATA, CI SONO DUE VIE: O L'AUMENTO DI ALTRE TASSE (E ALLORA MEJO L'IVA) O IL TAGLIO DELLE SPESE. UNA MATERIA DOVE HANNO FALLITO DECINE DI ESPERTI DELLA P.A., MA ORA ARRIVA LEI, 33 ANNI, LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA AZIENDALE E TRE ANNI IN UN CAF

 

 

 

Renato Farina per ''Libero Quotidiano''

 

Viene in mente una canzone abbastanza comica. Era il 1988. Francesco Salvi, parcheggiatore della discoteca cantilenava: «C' è da spostare una macchina. È un diesel». Compito non impossibile ad averci le chiavi, ma c' è casino, e non arriva nessuno. Trent' anni e passa dopo, c' è da spostare più in là un carrozzone immane: il deficit dello Stato, anzi possibilmente smontarlo, rottamarne una gran parte, per liberare la prateria dove l' Italia correrà felice e prospera.

laura castelli sum #03

 

Si tratta di liberare dall' ingorgo delle spese depositate nel parcheggio di Palazzo Chigi la cifretta di 38 miliardi. Vasto programma. Occorrono degli eroi, tipo Ercole e Super-Woman. Pare che nel governo siano convinti di averli trovati, una coppia tipo Bonnie & Clyde non della rapina ma della virtù risanatrice.

 

All' uopo Giuseppe Conte, nei panni di un Francesco Salvi però più impomatato, ha individuato due intorno al tavolo dei ministri, con scritto vice sul cartellino e, dopo aver esaminato con attenzione il curriculum e le referenze, esercitando l' autorità del capo, si è lavato le mani e ha incaricato costoro come in un film di fantascienza di fermare l' asteroide che si sta abbattendo su Palazzo Chigi.

 

laura castelli giuseppe conte luigi di maio alfonso bonafede

Abbiamo scritto 38-40. In realtà la necessità impellente è il ritrovamento nel deserto dei conti di una pozza di petrolio gonfia di 23 miliardi di euro da pompare entro ottobre. Si tratta di sventare l' aumento ciclopico dell' Iva per il 2020 al 25 per cento. Una spesa che per ogni famiglia equivarrebbe a un salasso annuo superiore ai 500 euro, con un effetto negativo multiplo.

 

MINISTERI SPREMUTI

Veniamo ai nomi. Conte, per tagliarla corta, ha messo in testa il cappello di generalissimi a Massimo Garavaglia e Laura Castelli, nominandoli arci-commissari per la spending rewiew (traduzione letterale: revisione delle spese; in sostanza: spacca ossa per far sputare soldi ai ministeri, alle Regioni e ai comuni, e quindi ai cristiani ritenuti spennabili).

 

laura castelli

Comandano da ieri un team che chiameremo "Manone di forbice", rispetto a cui il commando sterminatore dei Bastardi senza gloria passerebbe per una scolaresca delle orsoline. Ai 23 miliardi per l' Iva, vanno aggiunti 15 miliardi per impiantare la tassa piatta (flat tax), oltre a una cifra che lasciamo alla disperazione di Giovanni Tria per il rafforzamento delle misure di welfare, in particolare per famiglie con disabili, oltre ad una serie di impegni che riguardano settori specifici: sanità (piano di assunzioni), istruzione e ricerca, scuola.

 

Il primo è Massimo Garavaglia, 50 anni. Il tipo è a posto.

Ha una certa pratica di buoni bilanci avendo fatto l' assessore della Regione più virtuosa nella categoria, la Lombardia.

 

E prima ancora sindaco. Insomma, ha le carte in regola per un lavoro decente. Il problema che è una missione impossibile e sembra fatta apposta perché alla fine Di Maio allarghi le braccia dicendo alla Lega e al popolo bue: «Ragazzi, ce l' abbiamo messa tutta, la flat tax ve la sognate, e l' Iva ve la beccate. Ci resta solo la patrimoniale. La Lega non ci sta, ci tocca farla con la sinistra, abbiamo già qui un contrattino firmato con Zingaretti. Abbiamo mandato la migliore di tutti noi, una che le canta ai premi Nobel dell' economia, a verificare che non c' è grana. Tocca a te Laura Castelli, spiega tu».

 

giancarlo giorgetti laura castelli

COMPITO ARDUO

 Ovvio. Questo discorsetto forse non si farà, perché magari la maggioranza si spacca prima. Ma il compito è improponibile a occhio nudo. In Italia hanno già fallito personaggi che avevano ripulito dalle spese pazze aziende decotte, risanandole. Enrico Bondi (ha messo a posto Parmalat, mica una salumeria di paese), poi Mario Canzio, Carlo Cottarelli e Yoram Gutgeld.

 

Il più famoso è Cottarelli, uno che ha sistemato Paesi in Africa, ma in Italia non ce l' ha fatta. La sua è una sentenza abbastanza ironica. «Auguro buon lavoro ai nuovi commissari, c' è ancora tanto da fare ma è un po' tardi per cominciare... Partendo adesso con cinque mesi da qui alla legge di Bilancio: non ci sarà modo di trovare i 23 miliardi». Spiega dove si potrebbe cominciare a recuperare qualcosa in poco tempo. Bazzecole.

LAURA CASTELLI

 

Siamo certi tuttavia che Laura Castelli, la quale peraltro ha qualcosa della fata dai Capelli Turchini, riuscirà a portar via i debiti dentro un' enorme zucca. Basta guardare il curriculum per capire che un incantesimo è possibile. Noi abbiamo fiducia. Una che è riuscita a diventare viceministro dell' economia, con deleghe delicatissime e tecnicissime, partendo da dove è partita lei, ci si può aspettare sollevi la basilica di San Pietro con il mignolino. Altro che Greta e il clima, quella è una scolaretta per Laura.

 

Ora ha 32 anni, ed è stata eletta deputata a 26 anni, dopo aver fatto esperienza come portaborse di un assessore del Pd al governo in Piemonte ed essere stata trombata alle elezioni provinciali in una lista di sinistra. Una laurea triennale in economia aziendale. Ha fatto un po' la commercialista abusiva, senza essere iscritta, ma dando una mano nello studio di famiglia. Però dichiara di sapere il tedesco commerciale.

 

LAURA CASTELLI

Di lei resta memorabile quando Pier Carlo Padoan, che a suo tempo fu ministro di un disgraziato governo, ma resta un professore di economia richiesto da mezzo mondo, osò dire nel novembre scorso a Porta a porta che lo spread esagerato fa aumentare i mutui. E lei disse di no, sorridendo spavalda, come la maestrina dinanzi a un vecchione con le orecchie d' asino. Poi davanti alla lezioncina del luminare, scandì: «Questo lo dice lei!».

 

LAURA CASTELLI

Ed estrasse un grafico ritagliato dal Sole 24 Ore. Di cui però aveva probabilmente letto una didascalia sbagliata. Ce l' ha a morte con i professori, forse le evocano l' idea di studiare, orrore, ed è stata udita in aula sbuffare contro il suo superiore, il povero professor Tria: «Io quello lo asfalto». In commissione bilancio, chiamata a sostituire Garavaglia, stupì tutti per la sua ridanciana incompetenza.

 

Del resto, è la sorella gemella quanto a carriera di Luigi Di Maio, steward e bibitaro al San Paolo di Napoli. Nel suo pedigree pubblicato sul sito ufficiale del Ministero economia e finanza (Mef) troviamo scritto: «ADDETTO SICUREZZA (tutto maiuscolo, ndr) presso Stadio Comunale di Torino, dal 2006 al 2009». Dio li fa e poi li accoppia. Poi insieme accoppano l' Italia.

laura castelli

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)