maria elena boschi - francesco bonifazi

STRANO ASSAI, MA BUONO A SAPERSI - LO STUDIO LEGALE DEL TESORIERE PD BONIFAZI FA AFFARI CON SOCIETA’ LEGATE A CASSA DEPOSITI E PRESTITI E CON COOP, CHE VIVONO DI APPALTI PUBBLICI - CASUALMENTE, GLI ALTRI SOCI DELLO STUDIO SONO IL FRATELLO DELLA BOSCHI E IL PRESIDENTE DI TOSCANA ENERGIA

Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it )

 

Più che studio legale del giglio magico potrebbe essere definito lo studio dei “Boschi boys”. Ma la sostanza, verosimilmente, non cambia molto. Il dato che fa riflettere, semmai, è rappresentato dai clienti che la struttura si è trovata a incamerare negli ultimi tempi.

Maria Elena Boschi, dopo la spiaggia un bel giro in bicicletta per le vie di Marina di Pietrasanta con il fratello Emanuele (da Oggi) Maria Elena Boschi, dopo la spiaggia un bel giro in bicicletta per le vie di Marina di Pietrasanta con il fratello Emanuele (da Oggi)

 

Per esempio c’è una società a partecipazione pubblica, che si chiama Kedrion. Oppure c’è un maxi consorzio di cooperative rosse, che deriva buona parte del suo fatturato da appalti pubblici. Insomma, una quantità di ingredienti sufficiente a porre almeno una questione di opportunità. Al centro della scena c’è lo studio legale Bl, nato nel 2008, sede principale a Firenze e sedi secondarie a Roma e Milano.

 

I PERSONAGGI

I partner sono Francesco Bonifazi, in passato fidanzato della ministra delle riforme, Maria Elena Boschi, ma oggi soprattutto deputato e tesoriere del Pd; Federico Lovadina, avvocato con un ruolo ormai molto pronunciato di manager pubblico, se si considera che è presidente di Toscana Energia (azienda a maggioranza pubblica che distribuisce il gas nella regione) e consigliere di amministrazione delle Ferrovie dello Stato; Emanuele Boschi, fratello della ministra ed ex dipendente della disastrata Banca Etruria.

francesco bonifazi (2)francesco bonifazi (2)

 

Ebbene, in tempi recenti lo studio ha avuto come cliente la società Kedrion, leader nel settore dei plasmaderivati, per la quale ha svolto un lavoro relativo all’applicazione del “patent box”, in pratica la tassazione agevolata sui redditi derivanti da brevetti e opere dell’ingegno. Si dà però il caso che Kedrion sia una partecipata pubblica, dal momento che al 25% fa capo a Cdp Equity, una delle società di investimento della pubblica Cassa Depositi e Prestiti, controllata dal Tesoro.

 

Sempre tra i clienti dello studio Bl si è segnalato il Consorzio Integra, in pratica il nuovo nome assunto dal Ccc di Bologna, uno dei più grossi consorzi di costruzione del mondo Legacoop (anche se un po’ malandato). Il gruppo è stato aiutato dallo studio legale in alcune operazioni di finanzia d’impresa.

 

FEDERICO LOVADINAFEDERICO LOVADINA

IL DETTAGLIO

E’ appena il caso di far notare che il Consorzio Integra, con un portafoglio lavori per circa 2 miliardi di euro, tira fuori una buona fetta del suo fatturato dagli appalti pubblici.

 

Insomma, una domandina semplice semplice viene in mente: è opportuno che uno studio legale in cui esercitano un deputato di spicco del Pd (Bonifazi), un avvocato che spesso e volentieri siede in Cda pubblici (Lovadina) e il fratello di un ministro (Boschi) si trovi a gestire come clienti società partecipate dal pubblico o che con il pubblico si trovano a lavorare?

 

Per carità, non che queste situazioni siano limitate allo studio Bl. Anzi. Ma qui ci troviamo di fronte a esponenti del settore pubblico, peraltro vicinissimi al presidente del consiglio, Matteo Renzi. Naturalmente La Notizia ha chiesto conto di questi rapporti allo studio Bl, a Kedrion e al Consorzio Integra. Gli ultimi due non hanno fatto pervenire alcuna risposta. Dal canto suo lo studio legale, dopo aver confermato il lavoro svolto per i due clienti e aver precisato che si è concluso, ha respinto l’eventualità che possa esserci una questione di opportunità derivante dall’estrazione amministrativa di alcuni suoi partner.

 

casa de mitacasa de mita

LA CURIOSITA’

Tra l’altro, come curiosità, si può registrare che la sede romana dello studio legale Bl è stata presa a palazzo Gentili del Drago, nella centralissima via in Arcione, a due passi dal Quirinale e dalla fontana di Trevi. Il civico è lo stesso del famoso super attico di Ciriaco De Mita, recentemente messo in vendita, e di quella che fino a non molto tempo fa era la sede del Nuovo Centrodestra guidato dal ministro dell’interno Angelino Alfano.

stefano pulsoni stefano pulsoni

 

Nello stabile lo studio Bonifazi-Lovadina-Boschi occupa un locale all’interno di un altro studio legale-commerciale, Wilton & Partners, che fa capo all’avvocato-immobiliarista Stefano Pulsoni, diventato anni fa proprietario di diverse porzioni del palazzo.

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…