enrico giovannini mario draghi stretto di messina

LO STRETTO NECESSARIO – IL GOVERNO DRAGHI RISPOLVERA IL PROGETTO DEL PONTE TRA LA SICILIA E IL CONTINENTE E AFFIDA UN NUOVO STUDIO DI FATTIBILITÀ ALLA SOCIETÀ DEL GRUPPO FS “ITALFERR”. CI SARÀ PERÒ MENO DI UN ANNO PER CONSEGNARE LE PROPRIE INDICAZIONI ALL’ESECUTIVO: IL NUOVO ORIZZONTE TEMPORALE È FISSATO ALLA PRIMAVERA DEL 2022…

 

Da www.corriere.it

 

mario draghi in conferenza stampa

Il governo Draghi scommette sul Ponte sullo Stretto di Messina. L’esecutivo rispolvera il progetto del collegamento diretto tra la Sicilia e il Continente - sul quale tanti governi e presidenti del Consiglio si sono arenati, da Berlusconi a Renzi fino a Conte - e affida alle Ferrovie dello Stato un nuovo studio di fattibilità.

 

Lo studio di fattibilità affidato a Italfer (gruppo Fs)

Il nuovo orizzonte temporale è fissato alla primavera del 2022. Un solo anno per avviare con decisione il progetto del Ponte sullo Stretto. La società incaricata rdi effettuare il nuovo studio di fattibilità è Italferr, società del gruppo FS, che avrà meno di un anno per consegnare le proprie indicazioni all’esecutivo A indicarlo, in audizione alle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, secondo cui i lavori potrebbero «chiudersi entro giugno 2022».

 

ENRICO GIOVANNINI

Lo studio di fattibilità, ha aggiunto, è «la soluzione più adeguata per prendere una decisione che tutti noi auspichiamo». La relazione del gruppo di lavoro presentata mercoledì 4 agosto «ha indicato chiaramente il contenuto dello studio, sia per il Ponte a campata unica - dove ci sono molte analisi effettuate e possono essere recuperate - sia a più campate.

 

La nostra intenzione è di procedere a un affidamento a Italferr, parte del gruppo Fs, che consentirebbe di ridurre i tempi». «Possiamo fare valutazione per restringere ulteriormente questi tempi, ma il tema è complesso», ha detto, indicando che comunque questa scadenza consentirebbe «di indicare nella legge di Bilancio 2003 le decisioni che il Parlamento potrà poi prendere».

ponte sullo stretto

 

«Tra le motivazioni che giustificano un attraversamento stabile illustrate nella relazione del gruppo di lavoro, ci sono in primo luogo «considerazioni socio-economiche legate anche agli andamenti negativi della popolazione, occupazione e Pil per l’area che sono decisamente superiori a quelli nel Centro-Nord e nello stesso Mezzogiorno.

 

Ci sono poi motivazioni trasportistiche: il tempo medio di attraversamento attuale dello stretto è paragonabile al tempo di viaggio che un’auto impiega, se si considera anche il pedaggio, per percorrere dai 100 ai 300 km». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Enrico Giovannini in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera sull’attraversamento stabile dello stretto di Messina.

 

ponte sullo stretto

«La Sicilia è tra le isole più popolose al mondo che non posseggono un attraversamento stabile eppure ha un elevato potenziale di collegamento. Il collegamento stabile dello Stretto di Messina, congiuntamente agli interventi programmati dal Pnrr sulle reti di trasporto, in particolare sull’Av, permetterebbe di rendere confrontabili i tempi medi di viaggio sulla rete ferroviaria da e verso il Sud con quelli oggi offerti al Centro-Nord e ridurrebbe anche i costi di attraversamento», ha detto il ministro. Inoltre, la presenza di un collegamento stabile «potrebbe modificare nel tempo le scelte localizzative e di approdo di taluni traffici, producendo anche un incremento di domanda», ha aggiunto, precisando che comunque «le analisi condotte mostrano che gran parte del traffico marittimo merci non si fermerebbe comunque in Sicilia ma proseguirebbe verso gli scali del centro Nord».

 

il ponte sullo stretto di kerch fatto da putin

«È utile sviluppare la prima fase del progetto di fattibilità limitando il confronto ai due sistemi di attraversamento con ponte a campata unica e con ponte a più campate. La prima fase del progetto dovrà essere sottoposta a un successivo dibattito pubblico», è entrato nel merito il ministro, che ha precisato come «il sistema con il ponte a più campate consentirebbe di localizzare il collegamento in posizione più prossima ai centri abitati di Messina e Reggio Calabria, con minore estensione dei raccordi multimodali, minore impatto visivo, minore sensibilità agli effetti del vento, costi presumibilmente inferiori e maggiore distanza dalle aree naturalistiche pregiate».

 

PONTE SULLO STRETTO

«Dalle analisi svolte - ha concluso il ministro - il gruppo di lavoro ritiene che sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile, anche in presenza del potenziamento e riqualificazione dei collegamenti marittimi. La valutazione dell’utilità andrà però definita al termine di un processo decisionale che prevede inizialmente la redazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica al fine di confrontare diverse soluzione alternative».

enrico giovanniniponte stretto1RENZI - IL PONTE DELLO STRETTO

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