adolfo urso raffaele volpi

CHE SUCCEDE AL COPASIR? - ADOLFO URSO E ELIO VITO HANNO RIMESSO IL MANDATO IN POLEMICA CON LA LEGA CHE NON HA VOLUTO MOLLARE LA PRESIDENZA PER CEDERLA A FRATELLI D'ITALIA, CHE E' ALL'OPPOSIZIONE - IL PASSATO INGOMBRANTE DI URSO, CANDIDATO NUMERO UNO A RICOPRIRE L'INCARICO DI PRESIDENTE AL POSTO DI VOLPI: GESTIVA UNA SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE CHE AIUTAVA LE IMPRESE ITALIANE CHE VOLEVANO FARE AFFARI IN IRAN…

ADOLFO URSO GIORGIA MELONI

1 - DAGONEWS

Sullo stallo legato alla presidenza del Copasir, palazzo Chigi è rimasto in silenzio. I presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, hanno ributtato la palla ai partiti. Della seria, sbrigatevela da soli. Lo stesso Mattarella ha mantenuto una rispettosa distanza da una faccenda che riguarda il Parlamento. Tra i molti nodi che riguardano il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica c'è quello che riguarda Adolfo Urso.

 

Il senatore di Fratelli d'Italia, candidato numero uno a prendere il testimone dal leghista Volpi alla guida del Comitato, prima di tornare in Senato, gestiva una società di intermediazione che aiutava le imprese italiane che volevano fare affari in Iran. In un'intervista a "il Tempo" del 2017, Urso raccontava la sua esperienza di lavoro con Teheran: "Almeno una volta al mese vado per incontrare i miei partner, formare i collaboratori e i dipendenti, seguire direttamente i progetti".

ADOLFO URSO SI FA UN PISOLINO

 

L'ex colonnello di An mostrava grande entusiasmo per la vittoria elettorale di maggio 2017 con Rohani è stato riconfermato presidente: "È una vittoria senza precedenti perché il confronto era netto e chiaro con la Guida Suprema che aveva appoggiato il suo antagonista e con tutti coloro, pasdaran e fondazione religiose, che pensavano di fermare l’accordo sul nucleare. Hanno vinto i giovani, la storia va avanti". Parole di miele sull'Iran e il suo presidente che alcuni non hanno dimenticato. E' opportuno che il presidente del Comitato che vigila sui servizi segreti abbia avuto un rapporto così stretto con un paese, l'Iran, che i nostri alleati americani guardano ancora con sospetto?

elio vito

 

2 - COPASIR: URSO RIMETTE MANDATO A CASELLATI

 (ANSA) - Adolfo Urso ha consegnato una lettera alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati con cui "rimette il suo mandato" da componente del Copasir. Lo si apprende a Palazzo Madama.

 

"Preso atto che il suo invito ad una soluzione politica non ha finora avuto risposta da parte dei gruppi di maggioranza e della successiva richiesta del presidente del Copasir affinché tutti i componenti il comitato rassegnino le proprie dimissioni, le manifesto la mia intenzione a rendere disponibile il mandato con gli altri membri che avranno analogo atteggiamento se lei ritiene che ciò possa servire a dirimere la questione", scrive Urso a Casellati.

 

elisabetta casellati roberto fico

"I presidenti dei gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia hanno già dichiarato di essere disponibili a lavorare su una composizione concordata con i gruppi di maggioranza, sottolineando che tale questione è però diversa e separata da quella imprescindibile che riguarda la funzione di garanzia che la legge conferisce al presidente del Comitato", conclude.

 

3 - COPASIR: VITO (FI) SI DIMETTE DA COMITATO

(ANSA) - Elio Vito, uno dei due membri di Fi del Copasir, si é dimesso dal Comitato con una lettera al presidente della Camera. "Signor Presidente - scrive Vito - è con rammarico che Le comunico le mie dimissioni dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

 

elisabetta casellati roberto fico

Non è più tollerabile, in un Organo così importante ed in un momento così delicato, il perdurare di una situazione non corrispondente alla legge, con alla presidenza un esponente della maggioranza". "È evidente che per risolvere tale situazione - prosegue la lettera , non dovrei essere io a rassegnare le dimissioni, ma spero che questo gesto indichi la via del rispetto delle regole istituzionali, a chi avrebbe dovuto già seguirla" conclude Vito

 

adolfo urso

3 - URSO: "IO, EX COLONNELLO DI AN, ORA AIUTO LE IMPRESE IN IRAN"

Estratto dell'articolo di Antonio Rapisarda per "il Tempo"

 

«Scusami un attimo. Sto controllando al centralino la prenotazione dell’aereo…».

 

Dove va di bello Adolfo Urso?

In Iran…

 

E che ci fa nel Paese degli ayatollah?!

Lavoro per le imprese italiane, ho aperto un ufficio della mia società a Teheran e almeno una volta al mese vado per incontrare i miei partner, formare i collaboratori e i dipendenti, seguire direttamente i progetti. Stavolta troverò una città in festa per la vittoria di Rohani…

 

Fermiamoci un attimo. Adolfo Urso, 59 anni, siciliano di Acireale, ex viceministro, ex colonnello di An. È stato tra i finiani di punta e “di allora” che seguirono Gianfranco Fini nello scontro fratricida con Berlusconi. Imploso tragicamente quel progetto e messa su una start-up, oggi si è ripreso le chiavi della sua fondazione Farefuturo. Sostiene il percorso Giorgia Meloni, «come un fratello maggiore sì, ma che ha fatto i suoi errori».

olga e adolfo urso

 

Perché è così contento del successo di Rohani?

È una vittoria senza precedenti perché il confronto era netto e chiaro con la Guida Suprema che aveva appoggiato il suo antagonista e con tutti coloro, pasdaran e fondazione religiose, che pensavano di fermare l’accordo sul nucleare. Hanno vinto i giovani, la storia va avanti.

 

C’entra qualcosa con il suo business l’esperienza da ex viceministro con delega al Commercio estero?

Adolfo Urso

Molto, ovviamente. Io non percepisco il cosiddetto “vitalizio” e quindi, chiusa la mia esperienza istituzionale, nel pieno rispetto della legge sul conflitto di interessi, che altri hanno aggirato, ho realizzato una società di consulenza alle imprese che opera in molti paesi del mondo. Già quattro anni fa, avevo percepito che la situazione stava cambiando e che saremmo giunti a questo punto, per questo ho scommesso sull’Iran ed ho avuto ragione.

 

Trump sarà visto con il diavolo lì dopo la stagione Obama…

È un pregiudizio. Il governo iraniano aveva “consigliato” la comunità iraniana che vive negli Stati Uniti di votare Trump, perché lo riteneva meno legato agli stereotipi ideologici rispetto alla Clinton. Peraltro, non è facile spiegare al mondo perché l’amministrazione Usa preferisca l’Arabia Saudita, Paese dove Trump proprio in queste ore ha firmato accordi miliardari per la vendita di armi, rispetto all’Iran. L’Iran è in guerra contro l’Isis, come noi…l’Arabia Saudita ha giocato con il fuoco finanziando i fondamentalisti. […]

HASSAN ROUHANI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)