SULL’IMU IL GOVERNO FA IL GIOCO DELLE TRE CARTE – CHESUCCEDERA’ A SETTEMBRE?

Luca Cifoni per Il Messaggero

Non solo Imu. Dopo il decreto che venerdì sospenderà per tre mesi il versamento dell'acconto Imu per abitazioni principali e capannoni e rifinanzierà la Cig in deroga, il governo cercherà di allargare il proprio campo di azione. Innanzitutto con le misure per il lavoro giovanile, ma anche puntando a risultati concreti su fronti come semplificazioni, liberalizzazioni, spinta all'edilizia. Per questo i ministeri interessati stanno riprendendo in mano una serie di progetti in parte già avviati dal precedente esecutivo, che potrebbero essere realizzati in tempi relativamente rapidi e tendenzialmente a costo zero, o perché non c'è impatto finanziario o perché le relative risorse sono già state stanziate.

Sull'Imu, o meglio sulla revisione della tassazione immobiliare, l'obiettivo di Letta è lasciare il campo il più possibile aperto, in vista di un accordo complesso che avrà ovvie implicazioni politiche. I tre mesi di tempo fino a metà settembre sono quindi un margine di sollievo per i contribuenti, ma anche un vincolo per l'esecutivo stesso che avrà così una scadenza di fronte a sé per lavorare.

I TIMORI DEI COMUNI
Una volta definito il nuovo assetto, il termine per i versamenti potrebbe poi essere ulteriormente dilazionato fino a fine anno. Al momento si lavora comunque per definire il campo di applicazione del provvedimento all'esame del Consiglio dei ministri di venerdì. Sicuramente la sospensione dovrebbe riguardare oltre alle abitazioni principali anche i capannoni in senso stretto, mentre si sta valutando l'allargamento ad altre categorie di fabbricati di categoria D, quali gli alberghi, o di altre tipologie ancora come i negozi, per i quali ci sono però difficoltà piuttosto forti.

Nel testo sarà indicato anche il meccanismo di compensazione a beneficio dei Comuni, che perderanno il gettito dell'imposta sulla prima casa, mentre quello relativo a capannoni e altri immobili produttivi in base all'attuale assetto dell'Imu è riservato allo Stato. Nell'operazione dovrebbe essere coinvolta la Cassa Depositi e Prestiti. Nonostante le ripetute rassicurazioni da parte del governo, i sindaci restano però preoccupati.

Ieri Alessandro Cattaneo, che guida l'Anci dopo il passaggio di Graziano Delrio nelle file del governo, è tornato a chiedere un confronto urgente con il ministero dell'Economia, prima del Consiglio dei ministri. Le preoccupazioni riguardano sia l'efficacia delle compensazioni, sia la successiva revisione generale del tributo: sostanzialmente i Comuni temono che la perdita di gettito si scarichi su di loro, sotto forma di nuovi tagli di spesa.

L'agenda estiva del governo sarà comunque intensa: dopo l'Imu ci sarà da affrontare il tema dell'Iva (l'aumento dell'aliquota ordinaria scatta il primo luglio) e quello del lavoro. Ma come annunciato ieri da Enrico Letta, c'è dell'altro. Si sta mettendo a punto un ambizioso pacchetto di semplificazioni e liberalizzazioni.

GLI INTERVENTI A COSTO ZERO
Quattro le linee di azione: creazione di zone a burocrazia zero, cancellazione delle autorizzazioni preventive per le imprese, ulteriori misure di deregulation (ce ne sono una novantina) e liberalizzazioni. Le prime tre partono da provvedimenti già approvati o comunque messi a punto dal precedente esecutivo, per la quarta l'idea è unire all'agenda dell'Antitrust misure ad hoc del governo.

In alcuni casi si tratta di muoversi a livello amministrativo, ad esempio per adottare regolamenti che ancora non hanno visto la luce; in altri serviranno provvedimenti legislativi ad hoc.
Questo tipo di interventi ha il vantaggio di non richiedere impegni finanziari, se non in misura limitata, e di attirare un consenso abbastanza vasto e trasversale a livello politico, pur con il rischio di un'azione di resistenza da parte delle lobby interessate.

Infine l'edilizia - menzionata dal premier - uno dei settori più colpiti dalla recessione: anche in questo campo ci sono dossier già a buon punto come quelli relativi all'edilizia scolastica o alla messa in sicurezza del territorio. L'obiettivo è affiancare a limitati fondi pubblici investimenti privati.

 

 

IMUTASSA SULLA CASA jpegIMU jpegTASSA IMU jpegimu ENRICO LETTA E SILVIO BERLUSCONIberlusconi alfano

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…