provenzano schlein

SULL’UCRAINA IL PD RISCHIA L’ESPLOSIONE - SCHLEIN PENSA A PROVENZANO COME RESPONSABILE ESTERI, MA LA MINORANZA DEM NON CI STA: NON VUOLE CHE MUTI LA LINEA FILO KIEV DEL PARTITO – I SINISTRATI DI “ARTICOLO 1”, VICINI ALLA LEADER, SONO CONTRO L’EVENTUALE NUOVO INVIO DI ARMI IN UCRAINA E LO STESSO PROVENZANO HA INSISTITO MOLTO SULLA NECESSITÀ DI ARRIVARE A UN ARMISTIZIO – DAL CASO DE LUCA AI SONDAGGI IN CALO FINO AI POSSIBILI ADDII DI MARCUCCI E COTTARELLI, LE SPINE DI ELLY

Estratto dell'articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

provenzano schlein

Elly Schlein mal sopporta la lunga trattativa per la segreteria. I suoi punti fermi lì ha fissati da tempo. I posti chiave non saranno appalto della minoranza. La segretaria lo ha già detto in tutte le salse: «I nuovi organismi dirigenti del partito dovranno portare avanti la linea delle primarie».

 

 

In bilico finora, tra quelle che «pesano», solo la casella del responsabile degli Esteri.

Peppe Provenzano, che ambiva a fare il capogruppo alla Camera, e che non ha avuto quel posto perché la segretaria gli ha preferito Chiara Braga, aspira a quel ruolo. E, a quanto pare, Schlein glielo ha promesso, ma la minoranza che su questo tema è molto attenta fa resistenza. L’area Bonaccini gli preferirebbe Alessandro Alfieri, che, peraltro, su quella materia è molto ferrato.

 

 

elly schlein foto di bacco (6)

E comunque l’area Bonaccini spinge perché non ci si discosti di un millimetro dalla linea tracciata da Enrico Letta sull’Ucraina. Ma ci sono i nuovi compagni di viaggio, gli esponenti di «Articolo 1» che palesemente non sono disposti a seguire quella strada. Gli ex transfughi del Pd più vicini alla leader, cioè Arturo Scotto e Nico Stumpo, sono contro l’eventuale nuovo invio di armi in Ucraina e Provenzano, che pure ha più volte ribadito la necessità di stare con l’Ucraina, negli ultimi tempi ha insistito molto sulla necessità di arrivare comunque a un armistizio.

 

(…)

 

SONDAGGI IN CALO E POSSIBILI NUOVI ADDII PER SCHLEIN È GIÀ IL TEMPO DELLE SPINE

elly schlein foto di bacco (5)

Estratto dell'articolo di Andrea Bulleri per “il Messaggero”

 

 

(...) L'ultimo segnale di allarme è arrivato ieri. Carlo Cottarelli, economista e senatore, a lungo corteggiato da Enrico Letta per scendere in campo con i dem (lo voleva anche il Terzo polo), non esclude di abbandonare a stretto giro il Pd. «Aspetto di vedere cosa accadrà, poi ne trarrò le conseguenze», ha spiegato al Corriere.

 

Non esattamente un endorsement per la nuova leadership, accusata di essere troppo schiacciata sui Cinquestelle su temi come il «completo rigetto» dell'energia nucleare e il no ai termovalorizzatori. Critiche non dissimili da quelle mosse da uno dei padri nobili del Pd, Beppe Fioroni, che ai dem ha detto addio all'indomani delle primarie.

 

elly schlein foto di bacco (4)

Lo stesso è in procinto di fare Andrea Marcucci, capogruppo in Senato nella passata legislatura (non rieletto), esponente di peso di Base riformista. Chi gli ha parlato di recente racconta che per lui il dado ormai è tratto: «Entro metà aprile annuncerà il suo approdo nel Terzo polo di Renzi e Calenda». E il timore, ora, è che quello che all'inizio sembrava un sassolino si trasformi in una valanga.

 

 

 

(…) A preoccupare il Nazareno è soprattutto una rilevazione di Alessandra Ghisleri per Euromedia Research. Secondo cui la popolarità di Schlein si sarebbe già avviata verso una fase calante: dal 28,4% al 26,2%, un calo di oltre due punti in dieci giorni. E se è ancora presto per decretare la fine della "luna di miele" con il popolo dem, nel Pd c'è chi è pronto a scommettere che molto del futuro di Elly dipenderà da quanto la segretaria riuscirà a rinnovare il partito come aveva promesso.

 

stefano bonaccini elly schlein

A cominciare dalla guerra a «cacicchi e capibastone» ingaggiata all'indomani della vittoria. E se in Campania il governatore Vincenzo De Luca pare tutt'altro che rassegnato ad accettare di buon grado il commissariamento del partito (incaricati dell'operazione sono i senatori Susanna Camusso e Antonio Misiani), altrove le cose sembrano muoversi più lentamente. Tanto che c'è chi, come Roberto Morassut, invoca un cambio di passo. «A Roma e nel Lazio la svolta Schlein non è arrivata», denuncia il deputato romano. Che punta il dito contro i «nuovi caminetti di apparato tra le sottocorrenti locali e le propaggini di quelle nazionali», che a suo dire sono in piena attività. La rivoluzione annunciata, per ora, può attendere.

ELLY SCHLEIN IN VERSIONE SEVERUS PITON stefano bonaccini elly schlein schlein bonaccini bonaccini schleinSTEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN

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