VOLANO STRACCI SU "MAFIA CAPITALE" - TIRATO IN BALLO DALLE DEPOSIZIONI DI BUZZI, NICOLA ZINGARETTI RIFERISCE IN AULA: “DA LUI SOLO FALSITÀ. NON HO MAI PRESO SOLDI SUL PALAZZO DELLA PROVINCIA. BUZZI HA IL DIRITTO DI MENTIRE SULLE PROPRIE RESPONSABILITÀ MA NON DI CALUNNIARE. LO QUERELO”

Da www.ilmessaggero.it

 

NICOLA ZINGARETTI NICOLA ZINGARETTI

«Ora chi è accusato, accusa dal carcere. Io penso che nel nostro ordinamento l'accusato abbia il diritto di mentire sulle proprie responsabilità ma non di calunniare terzi. Buzzi ne risponderà di fronte alla giustizia. Ho conferito mandato ai miei legali di querelarlo per sue dichiarazioni». Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, intervenendo in Consiglio regionale sulle ultime vicende legate a Mafia Capitale.

 

«Ho ritenuto doveroso questa mattina essere qui, anche prima della richiesta venuta da alcuni consiglieri, per commentare e riferire in merito a indiscrezioni su deposizioni spontanee date dal signor Salvatore Buzzi in alcuni interrogatori nelle ultime settimane. Si tratta ripeto di indiscrezioni di stampa perchè di altro materiale che dovrebbe, io credo, essere ancora coperto dal segreto istruttorio, non ho potuto prendere visione».

IGNAZIO MARINO NICOLA ZINGARETTI IGNAZIO MARINO NICOLA ZINGARETTI

 

«Nelle deposizioni Buzzi afferma, non per conoscenza diretta - continua il presidente della Regione Lazio nella sua relazione - ma perchè gli sarebbe stato riferito da terzi, che sull'acquisto del Palazzo della Provincia di Roma, che io avrei acquistato prima che venisse costruito, si sarebbero pagate somme illecite a diverse persone anche a mio nome. Dagli organi di stampa abbiamo appreso che gli interessati hanno provveduto a smentire ma anche a promuovere querele su queste affermazioni».

 

Il presidente Zingaretti smentisce categoricamente le dichiarazioni di Buzzi che - secondo un'esclusiva de La7 - ai magistrati avrebbe detto che «Odevaine mi ha riferito che per la vendita del Palazzo della Provincia di Roma presero i soldi il capo di gabinetto Maurizio Venafro, il segretario generale Calicchia e l'imprenditore Cionci, per Zingaretti».

BUZZI CARMINATIBUZZI CARMINATI

 

«Da parte mia - contnua Zingaretti - non posso che confermare che la ricostruzione data è palesemente e totalmente falsa. La Provincia di Roma - ha aggiunto Zingaretti - non comprò nessun palazzo prima che venisse costruito e compito della mia amministrazione insediatasi nel 2008 fu quella di portare a termine un'operazione decisa molti anni prima dalla precedente amministrazione, se non erro nel 2005, e confermo di non aver mai ricevuto nessun tipo di beneficio personale, materiale, economico e, mi permetto di dire, neanche politico viste le polemiche che quella scelta suscitò. Fu conclusa a mio giudizio un'operazione perchè condividevamo l'idea e anticipatrice di politiche di spending review di concentrare le sedi istituzionali divise in diversi siti con svariati milioni di risparmi».

 

SALVATORE BUZZI - GIULIANO POLETTISALVATORE BUZZI - GIULIANO POLETTI

«L'operazione sul Palazzo della Provincia di Roma fu anche oggetto di una lunga istruttoria della Corte dei Conti - continua il presidente della Regione Lazio - che si concluse nel dicembre del 2012 con l'archiviazione». «La decisione della Corte dei Conti fu presa nello scontro della battaglia politica anche, ad esempio, dal presidente Storace nella campagna elettorale, il quale a conclusione dell'indagine prese atto della conclusione e me ne diede pubblicamente conto».

 

SALVATORE BUZZISALVATORE BUZZI

«Ho parlato nei giorni scorsi di rischio di impraticabilità di campo non per sottrarmi a nulla, ma perchè vedo concretamente il rischio, a questo punto, di un perenne stillicidio non motivato dalle indagini ma spesso dall'uso distorto che se ne fa, e che può inquinare, in un polverone in cui sono tutti uguali, il clima di civiltà, chiarezza e credibilità che io credo debba esserci sempre intorno alle istituzioni repubblicane», continua Zingaretti. «Credo ci sia un tema di autonomia della politica che nella gestione deve essere instancabile nell'offerta di garanzie di trasparenza e di legalità e, dentro la battaglia politica, di lotta per non fare confusione e dare alle dichiarazioni e agli avvenimenti il giusto peso che meritano».

 

«Mai accordi spartitori nell'ambito della gara Cup con Francesco Storace o con Luca Gramazio», spiega poi il governatore. «Sulla gara Cup nelle deposizioni sembrerebbe che Buzzi riferisca di un accordo a monte, cito testualmente, "del presidente Zingaretti e del consigliere Storace".

LUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMALUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMA

 

Per cui su quattro lotti tre sarebbero andati alla maggioranza e uno all'opposizione di centrodestra. Con Storace ho avuto in questi due anni molte occasioni di scontro, ma anche di incontro e confronto. Però è falso nella maniera più assoluta che questo accordo sia mai esistito o anche solo teorizzato: io non avrei mai accettato, e dico e confermo che mai il consigliere Storace me lo abbia proposto in qualsiasi forma, nè sulla gara Cup nè sulle altre».

 

«Sempre secondo le deposizioni - ha proseguito Zingaretti - questo presunto accordo fu rotto da una iniziativa del consigliere Gramazio, capogruppo allora di FI, che, nel nome di una maggiore rappresentatività del numero di consiglieri, avrebbe imposto un nuovo patto. Anche questa ricostruzione è totalmente falsa. Mai mi è stata proposta e mai quindi ha avuto seguito. Il confronto politico non ha mai avuto come oggetto una spartizione degli appalti. Io non mi sono mai sottratto al confronto con nessuno, e le uniche indicazioni che ho sempre dato in pubblico e in privato sono sempre state quelle di garantire in ogni passaggio amministrativo la massima trasparenza» ha concluso.

GRAMAZIO TREDICINE OZZIMO CORATTIGRAMAZIO TREDICINE OZZIMO CORATTI

 

«Potrei smentire molte altre imprecisioni, e a mio giudizio ce ne sono, come quella totalmente inventata che io avrei promosso una raccolta fondi per la campagna elettorale di Ignazio Marino, che ho sostenuto con molta forza, proprio come garante di una discontinuità amministrativa in questa città, ma mi fermo qui».

 

Nicola Zingaretti, nel suo intervento in consiglio regionale ha detto anche che Buzzi nelle sue dichiarazioni cade in «contraddizione sul ruolo dell'ex capo di Gabinetto Maurizio Venafro». «Nella sua deposizione - ha aggiunto - il signor Buzzi, tra l'altro, riferendosi a un colloquio avuto con Gramazio, dice che l'ex capo di Gabinetto Maurizio Venafro gli avrebbe detto "va bene, mi ha trasmesso la cosa il presidente, quindi stai tranquillo, uno è tuo. Quale vuoi?".

 

ZINGARETTI Maurizio Venafro al centro FUORTES ZINGARETTI Maurizio Venafro al centro FUORTES

La falsità di questa dichiarazione è provata, in questo caso in maniera plateale, anche da una intercettazione ambientale allegata all'istruttoria di uno dei provvedimenti, nella quale lo stesso Buzzi, non sapendo di essere ascoltato, riferisce ai presenti che avrebbe appreso dal consigliere Gramazio: "Lui, Gramazio, è andato da Venafro perchè questa partita la gestisce Venafro per conto di Zingaretti. E gli ha detto che vuole spazio. Venafro gli ha risposto: ah, che ne so io, non lo so se c'e"». «Non sta a me giudicare la credibilità delle persone - ha concluso il governatore - e non è questa certo la sede per aprire un dibattimento. Cito però questa contraddizione perchè voglio sottolineare la fragilità e a mio modo di vedere l'intento calunniatorio sotteso alle dichiarazioni del signor Buzzi».

maurizio venafro maurizio venafro

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