1. SAPETE COME SI PARLAVANO IN SEGRETO PETRAEUS E L’AMANTE PAULA BROADWELL? COME I TERRORISTI DI AL QAEDA: AVEVANO APERTO UN ACCOUNT COMUNE SU GMAIL 2. LO SCANDALO STA DIVENTANDO IL NUOVO “WATERGATE” E OBAMA RISCHIA LA BUFERA 3. LA BROADWELL ERA A CONOSCENZA DI NOTIZIE RISERVATE SULL'ATTACCO AL CONSOLATO DI BENGASI DOVE FU FATTO SCEMPIO DELL’AMBASCIATORE STEVENS. E LE SVELA IN UNA CONFERENZA A DENVER, 26 OTTOBRE: AGGIUNGE CHE PETRAEUS SA TUTTO. UNA BOMBA 4. IL PADRE DI PAULA GETTA BENZINA: "QUESTO È SOLO L'INIZIO, LO SCANDALO È PIÙ GROSSO" 3. UN ALTRO GENERALE, JOHN ALLEN, E' SOTTO INCHIESTA PER 20-30 MILA “COMUNICAZIONI INAPPROPRIATE” CON JILL KELLEY, LA DONNA MOLESTATA VIA MAIL DA PAULA

1. IL TRUCCO DI PETRAEUS E LA BROADWELL PER SCAMBIARSI EMAIL? QUELLO DEI TERRORISTI DI AL QAEDA
Dagoreport da Business Insider - http://read.bi/SZ01RE

Sapete come si parlavano in segreto Petraeus e la sua amante Paula Broadwell? Come i terroristi di al Qaeda: avevano aperto un account comune su Gmail, e invece di inviarsi messaggi - operazione che lascia molte "tracce" telematiche - scrivevano il testo e lo salvavano nella cartella "Bozze". Così nessun messaggio veniva mai spedito, e loro si limitavano ad accedere con lo stesso username e password. Dopo aver letto la comunicazione, cancellavano la bozza.

La stessa tecnica è stata usata per anni dai terroristi islamici, ed è un sistema che permette di lasciare pochissime tracce, soprattutto è più difficile risalire all'indirizzo ip. Il sistema deve essere stato suggerito alla Broadwell dallo stesso generale, che conosce bene i "trucchi" per passare inosservati online. Peccato che proprio la Broadwell abbia rovinato se stessa e il generale proprio mandando email minatorie alla "rivale" Jill Kelley. Che le ha denunciate, e ha permesso all'Fbi, pur avendo usato un indirizzo fittizio, di risalire facilmente a lei.

2. NON SONO INNAMORATA DI DAVID PETRAEUS"
Dal "Daily Mail" - La strana "smentita freudiana" data da Paula Broadwell in un'intervista concessa lo scorso febbraio, in occasione dell'uscita della sua biografia sul generale: "Non sono innamorata di David Petraeus", dice all'intervistatore Arthur Kade, per sottolineare il fatto che il libro non sarebbe stato un'agiografia, ma un ritratto oggettivo di un uomo che poteva essere un modello per i giovani. Solo che, secondo l'Fbi, al momento dell'intervista, la sua tresca con Petraeus andava avanti già da cinque mesi...

VIDEO DELL'INTERVISTA:
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2231990/Paula-Broadwell-claims-love-David-Petraeus-interview-filmed-months-affair.html

3 - «IL GOVERNO USA SAPEVA DELL'AMANTE DI PETRAEUS»...
Guido Olimpio per il "Corriere della Sera"

È il 26 ottobre. Paula Broadwell è in un momento difficile. Pochi giorni prima l'Fbi l'ha interrogata sulla sua relazione con il direttore della Cia, David Petraeus. Lei si distrae con le conferenze. Ne tiene una a Denver dove spiattella una verità sconosciuta: «Nella base segreta dell'intelligence Usa a Bengasi erano trattenuti 2 prigionieri e gli estremisti libici hanno attaccato il consolato sperando di ottenerne il rilascio».

Aggiunge che Petraeus sa tutto. Una bomba. Che «esplode» solo quando emerge lo scandalo. Le fonti ufficiali smentiscono ma la ricostruzione solleva interrogativi ed ha il sapore di una vendetta.

Il focus della storia ora è «chi sapeva» e «quando». Lo chiede il Congresso, convinto che in troppi abbiano mentito. Ieri il Wall Street Journal ha rivelato che il responsabile della Giustizia, Eric Holder, è stato avvertito alla fine dell'estate. Dunque molto prima di quello fino ad oggi sostenuto. Infatti, la Casa Bianca ha sempre affermato di aver ricevuto una comunicazione ufficiale il 7 novembre, all'indomani del voto. Pochi lo credono, insinuano una manovra per non disturbare le elezioni. E si attaccano alla catena di eventi.

L'Fbi si era messa al lavoro a maggio quando Jill Kelley, 37 anni, un'amica della famiglia Petraeus, che vive a Tampa (Florida) riceve una decina di email minacciose dove però non è citato il generale. «So quello che hai fatto...Stai distante da lui», quindi parole che la spaventano. Si rivolge a un agente Fbi e i federali, attraverso controlli elettronici, scoprono chi li ha spediti. Paula Broadwell. Scavando nel computer trovano poi il legame con il generale, gli scambi a luci rosse e anche uno strana email dove c'è la famosa frase «sotto la scrivania». Credono che sia un ricatto, invece è roba di sesso.

Durante le verifiche nel pc di Paula si imbattono in documenti riservati. È allora che il rapporto raggiunge le stanze più importanti. I congressisti vogliono sapere quali, tanto più che alcuni di loro erano stati messi in allarme da una soffiata. Per la precisione Eric Cantor, capo della maggioranza repubblicana alla Camera, riceve il 26 ottobre una telefonata da un informatore interno al Bureau. Inoltre attendono spiegazioni sul comportamento dell'Fbi che doveva avvisare il Parlamento.

I deputati sono inquieti per un'eventuale fuga di notizie top secret e continuano a sospettare che Bengasi, in tutta questa vicenda, c'entri eccome. Paula ha «barato» sulla questione dei prigionieri in mano alla Cia? Non sembra. La tv Fox ha raccontato una storia con gli stessi ingredienti aggiungendo che i detenuti sono stati consegnati in seguito ai libici. Le sortite dell'amante delusa evidenziano due fattori. Primo. La ragazza doveva essere fermata prima che facesse danni. Secondo. Il generale, a questo punto, non poteva essere salvato.

Sommersi dalle indiscrezioni, i protagonisti hanno abbozzato una difesa. Petraeus, «dispiaciuto», ha affermato di aver tradito una sola volta (con Paula) e si è detto sotto choc per le minacce che ha ricevuto Jill Kelley.

Al punto che, commettendo un'altra imprudenza, quando ne è stato informato ha scritto all'amante chiedendo di piantarla. Quindi ha escluso che carte riservate siano finite in mano all'amica. Il padre di Paula ha invitato ad aspettare: «C'è ben di più della relazione clandestina. La verità emergerà». Tutti dettagli che hanno scosso la moglie di Petraeus, Holly, «furiosa» davanti allo scempio. Prolungato.

Per la stampa la storia tra i due è iniziata nel settembre 2011. Un momento importante, perché l'ufficiale si era tolto la divisa per passare alla Cia. L'aver consumato il tradimento da civile gli ha risparmiato l'incriminazione davanti alla Corte marziale. Davvero non c'è stato nulla durante i due anni in Afghanistan? I racconti farebbero pensare al contrario. Il rapporto è finito tra giugno e luglio di quest'anno ma la coppia è rimasta in contatto perché Paula aveva bisogno di consigli per la sua ricerca. Holly, raccontano, non l'ha presa bene.

4 - E «LA TERZA DONNA» INGAGGIA L'AVVOCATO DEL CASO LEWINSKY...
Guido Olimpio per il "Corriere della Sera" - Jill Kelley, oggetto delle minacce dell'amante di Petraeus, Paula, è pronta a dare battaglia. Ed è chiaro che può permettersi buoni avvocati. Infatti ha deciso di affidarsi a Abbe Lowell. Un mago. Tra i suoi clienti Bill Clinton durante il caso Lewinsky, John Edward, il politico accusato di aver tradito la moglie, l'ex deputato Gary Condit (sospettato in un caso d'omicidio), il lobbista Abramoff. Inoltre ha ingaggiato l'esperta di comunicazione Judy Smith, apparsa in storie complicate, dalla vicenda di Monica Lewinsky a quella della compagnia petrolifera Bp.

5 - CASO PETRAEUS, PARLA IL PADRE DI PAULA: "E' SOLO L'INIZIO, LO SCANDALO È PIÙ GROSSO"...
Da "la Repubblica.it"

Lo scandalo che ha messo fine alla carriera del generale a quattro stelle David Petraeus potrebbe essere solo la punta di un iceberg. A far balenare rivelazioni ancora più sensazionali è il padre di Paula Broadwell, l'amante del capo della Cia dimissionario e autrice di una biografia dedicata al generale, le cui vendite da quando è scoppiato il caso sono salite alle stelle. Lei, per ora, non parla.

Ma suo padre, Paul Kranz, la difende e alla versione online del britannico Daily Mail, che lo ha raggiunto nella sua abitazione in Nord Dakota, dice: "Questo è l'inizio di un processo. Non posso dire altro anche se lo volessi": i suoi legali sono stati chiari e gli hanno consigliato di non dire altro. Al Daily News domenica aveva detto: "la questione è totalmente diversa e la verità verrà fuori".

Sospetti sull'amante, forse a conoscenza di notizie riservate. Crescono, intanto, i sospetti sul fatto che l'amante e biografa dell'ex numero uno della Cia fosse stata a conoscenza di informazioni riservate anche su questioni scottanti come le indagini relative all'attacco al consolato americano di Bengasi dello scorso 11 settembre.

In un video del 26 ottobre scorso - postato su Youtube - intervenendo all'università di Denver, in Colorado, la Broadwell dice di conoscere il motivo dell'attacco al consolato: "Non so se molti di voi lo sanno, ma nella dependance della Cia erano detenuti alcuni membri della milizia libica - afferma - e loro pensano che l'attacco al consolato sia stato il tentativo di liberare questi prigionieri". Dalla Cia è arrivata una secca smentita: l'agenzia sottolinea come dal 2009 non abbia più l'autorità di trattenere prigionieri e sostenere il contrario "è privo di fondamento".

Petraeus "devastato" e la moglie "furiosa". La rivelazione della relazione extraconiugale ha lasciato il generale "devastato" e sua moglie Holly "furiosa". Lo riferisce il suo ex portavoce Steve Boylan davanti alle telecamere di Nbc Today. L'ex colonnello dell'esercito ha spiegato che Petraeus è consapevole di "aver ferito la sua famiglia, e di aver perso uno dei migliori posti di lavoro che abbia mai avuto".

"Ci vorrà molto tempo per riuscire a sistemare le cose dopo l'ammissione della relazione con Paula Broadwell", ha aggiunto Boylan parlando ai microfoni della rete televisiva Abc, precisando che Holly, moglie del generale da 38 anni, è fuori di sè. Anzi, definirla furiosa "è un eufemismo", ha detto.

Relazione iniziata quando Petraeus era già alla Cia. Secondo l'amico ed ex braccio destro di Petraeus, la relazione tra l'ex direttore della Cia e la Broadwell è iniziata circa due mesi dopo che Petraeus ha assunto il comando dell'agenzia di intelligence americana, ed è terminata quattro mesi fa. La stessa tempistica è riportata dal New York Times, che cita un amico di famiglia dei Petraeus. Questione non irrilevante, visto che in base ai regolamenti militari, l'adulterio può essere considerato un crimine, mentre alla Cia viene trattata come un problema di sicurezza nazionale - in quanto può esporre a pressioni o ricatti - ma non un crimine.

Il Congresso chiede chiarimenti. I vertici di Cia e Fbi saranno ascoltati martedì dai responsabili delle Commissioni che si occupano di intelligence. A riferire saranno Sean Joyce, in qualità di vice del direttore dell'Fbi Robert Mueller, e il numero due della Cia Michael Morell, che ha assunto ad interim la guida dell'agenzia. E dovranno spiegare perché il Congresso non sia stato informato tempestivamente sulle indagini in corso sul capo dello spionaggio americano.

Il sospetto che circola è che si sia voluto evitare una "bomba" sulla rielezione di Barack Obama alla Casa Bianca. Per il presidente della Commissione per la sicurezza nazionale della Camera dei rappresentanti, il repubblicano Peter King, è del tutto inverosimile che "dopo mesi di indagini l'Fbi si sia resa conto solo il giorno delle elezioni del coinvolgimento di Petraeus". La democratica Dianne Feinstein, presidente della Commissione Intelligence del Senato, a Fox News ha detto che la notizia dello scandalo le era arrivata "come un fulmine a ciel sereno" nonostante si tratti di una materia che può avere "ripercussioni sulla sicurezza nazionale".

Ministro della Giustizia al corrente della relazione dall'estate. La tempistica continua a far discutere: il Wall Street Journal rivela oggi che Il ministro della Giustizia Eric Holder era al corrente della relazione extraconiugale di Petraeus e Paula Broadwell e dell'indagine dell'Fbi sin dalla tarda estate. Dopo essere arrivati a collegare le e-mail della Broadwell con Petraeus, procuratori e agenti avvertirono verso la fine dell'estate alti funzionari all'Fbi e al Dipartimento di Giustizia, tra cui Holder. E anche il direttore dell'Fbi Robert Mueller lasciò che l'indagine venisse completata prima di allertare funzionari dell'intelligence Usa.

6 - PETRAEUS, SOTTO INCHIESTA UN ALTRO COMANDANTE: "30MILA MESSAGGI A JILL KELLEY IN DUE ANNI"...
Da "la Repubblica.it"

Si chiama John Allen ed è il comandante delle forze americane in Afghanistan. E' finito anche lui nell'affaire Petraeus. E' sotto inchiesta - fa sapere il Pentagono - per comunicazioni inappropriate con Jill Kelley, la donna molestata via mail dall'amante del generale David Petraeus, Paula Broadwell. Il segretario alla Difesa, Leon Panetta, ha riferito che domenica scorsa l'Fbi ha informato il governo di questo nuovo coinvolgimento. E subito dopo il Pentagono ha ricevuto l'ordine di investigare.

20-30mila comunicazioni "improprie". Al Pentagono Allen dice di non aver fatto nulla di male. Ma secondo un alto funzionario della Difesa Usa - che ha chiesto l'anonimato - l'Fbi ha scoperto 20-30mila comunicazioni - per lo più email, tra il 2010 e il 2012 - tra il generale Usa in Afghanistan John Allen e Jill Kelley, la donna che denunciando le email minatorie dell'amante dell'ex direttore della Cia David Petraeus ha fatto scattare l'inchiesta.

Non si sa se i messaggi fossero a contenuto sessuale o contenessero informazioni riservate né se vi fosse citato Petraeus. Ma le ultime rivelazioni rischiano di far cadere un altro nome eccellente dell'élite militare Usa e fanno ipotizzare che lo scandalo sia molto più ampio di quanto finora si potesse pensare.

Certo per Barack Obama, già costretto a cercarsi un nuovo direttore dell'intelligence, è una nuova grana. Allen - che ricopre lo stesso ruolo che era di Petraeus prima che andasse a dirigere la Cia - per il momento rimane al suo posto, ma la sua nomina a comandante supremo della Nato in Europa prevista per l'inizio del 2013 è stata rinviata. Lo ha suggerito il segretario alla Difesa Leon Panetta con il beneplacito del presidente.

Scatoloni e computer portati via da casa Broadwell. Lo scandalo si allarga di ora in ora. L'Fbi ha perquisito l'abitazione di Paula Broadwell, nella Carolina del Nord. Gli agenti avrebbero trascorso un paio d'ore nell'appartamento portando via dieci scatole di materiale e due computer: la donna e la sua famiglia sarebbero in questo momento in una località segreta.

Un giallo d'altra parte riguarda un suo presunto "scoop" sull'attacco al consolato Usa di Bengasi dell'11 settembre in cui sono morti l'ambasciatore Usa Chris Stevens e altri tre americani: nella sua versione, il commando che ha assaltato la sede diplomatica in realtà cercava alcuni terroristi catturati dalla Cia. Ricostruzione nettamente smentita dall'agenzia di intelligence.

Allontanato dal caso agente Fbi che fece avviare indagine. E intanto emerge che l'agente dell'Fbi che contribuì a fare avviare l'indagine venne rimosso dal caso. Secondo il Wall Street Journal, la decisione fu presa a causa delle preoccupazioni dei suoi superiori sulle sue implicazioni "personali" nella vicenda e sulla sua ossessione per la vicenda. L'agente, le cui generalità non sono state diffuse, è amico di Jill Kelley, la "terza donna" dell'affaire, identificata come la destinataria delle minacce via mail da parte della Broadwell.

Conosceva Petraeus dal tempo in cui era una volontaria che curava il collegamento con le famiglie dei militari alla base aerea MacDill di Tampa, dove ha sede il Central Command and Special Operations Command (Jsco). Prima che le indagini sul caso avessero inizio, il suo amico all'Fbi le avrebbe mandato foto personali a torso nudo. E fu sempre lui ad avvertire un membro del Congresso dell'indagine in corso, rivolgendosi al repubblicano Dave Reichert a fine ottobre, perché temeva che la faccenda sarebbe stata insabbiata. E lo fece dopo che i suoi superiori gli avevano proibito di occuparsi del caso.

Petraues ha negato di aver avuto alcuna relazione con la Kelley, descritta come un'amica di famiglia che frequentava i Petraeus con il marito e si è detto "scioccato" alla notizia delle mail minacciose che la sua ex amante avrebbe inviato alla donna, da lei percepita come una minaccia.

Secondo la ricostruzione del Wall Street Journal, la Broadwell avrebbe scritto anonimamente ad un account che la Kelley divideva con il marito. Messaggi minatori, inviati da indirizzi diversi, in cui l'amante di Petraeus chiedeva alla Kelley se il marito era a conoscenza "delle sue azioni" o diceva di averla vista toccare Petraeus in modo provocatorio sotto il tavolo.

 

 

allen petraeus e leon panetta PERQUISIZIONI E SEQUESTRI DELL FBI A CASA DI PAULA BROADWELL PERQUISIZIONI E SEQUESTRI DELL FBI A CASA DI PAULA BROADWELL PERQUISIZIONI E SEQUESTRI A CASA DI PAULA BROADWELL allen e petraeus Allen allen PERQUISIZIONI E SEQUESTRI DELL FBI A CASA DI PAULA BROADWELL PAULA BROADWELL CON IL MARITO UN GIOVANE DAVID PETRAEUS CON LA FUTURA MOGLIE HOLLYPetraeus e holly Resigns John Allen Petraeus ResignsAllen petraeus e paula Lex generale David Petraeus secondo a sinistra accanto alla sorella gemella di Jill Kelley Natalie A destra la moglie Hollie con Jill K

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