donald trump nancy pelosi

TRUMP NON STRINGE LA MANO ALLA PELOSI. E LEI STRAPPA LA COPIA DEL DISCORSO DEL PRESIDENTE: "ERA LA COSA PIÙ CORTESE DA FARE CONSIDERATO QUALI POTEVANO ESSERE LE ALTERNATIVE" - IL PRESIDENTE USA HA PARLATO A UN CONGRESSO SPACCATO IN DUE COME NON MAI. E NON HA MAI MENZIONATO L'IMPEACHMENT – VIDEO

Alberto Custodero per repubblica.it

 

trump pelosi

Il presidente Donald Trump ha evitato di stringere la mano alla Speaker della Camera Nancy Pelosi al suo arrivo al Congresso per il discorso sullo Stato dell'Unione. Sembra che i due non si parlino da 4 mesi. Nancy Pelosi, appena il presidente ha terminato il suo intervento, ha strappato la copia del discorso. "Era la cosa più cortese da fare considerato quali potevano essere le alternative", ha chiosato la speaker della Camera a spiegazione del suo gesto.

 

Il presidente Usa ha parlato a un Congresso spaccato in due come non mai.  deputati e senatori repubblicani applaudono praticamente ad ogni passaggio le parole del presidente, intonando in un'occasione in coro "4 more years", altri quattro anni alla Casa Bianca. I membri del Congresso democratici invece restano seduti immobili, e in qualche passaggio si intravede alle spalle di Trump la speaker della Camera Nancy Pelosi sottolineare i passaggi del presidente facendo no con la testa.

pelosi

 

Le deputate dem, tutte vestite di bianco, ad un certo punto hanno anche contestato il presidente alzandosi in piedi.

 

Il presidente Usa è stato un fiume in piena con il coup de théâtre della presenza al discorso di Juan Guaidò, leader dell'opposizione in Venezuela. Rivolgendosi a lui, Trump ha minacciosamente detto che "la tirannia di Maduro sarà schiacciata". "Maduro è un leader illegittimo - ha tuonato - e un tiranno che brutalizza la sua gente", quindi ha definito Guaidò "un uomo molto coraggioso che rappresenta la speranza e le aspirazioni di tutti i venezuelani".

 

pelosi

I temi toccati dal presidente Usa - alla vigilia del verdetto del senato sull'impeachment - sono i più scottanti dell'agenda internazionale. Dai rapporti con gli alleati Nato ("Stiamo spingendoli a pagare il giusto") ai progetti spaziali ("Sia americana la prima bandiera su Marte"), dalla lotta al terrorismo ("Non sfuggirete alla nostra giustizia") all'immigrazione ("Gli Usa siano il santuario dei cittadini che rispettano la legge e non di stranieri criminali". E poi, a proposito della tensione con l'Iran, l'appello che pare un'invettiva: "Abbandoni il programma delle armi di distruzione di massa".

 

"Il meglio deve ancora venire" ha promesso il Tycoon, esaltando i risultati ottenuti - a suo dire - durante il suo mandato. "Dalla mia elezione - ha sottolineato - i mercati azionari Usa sono saliti del 70% , aggiungendo oltre 12.000 miliardi alla ricchezza della nostra nazione, trascendendo ogni cosa considerata possibile". "È un record - ha aggiunto - qualcosa a cui tutti i Paesi del mondo guardano e che ammirano".

 

Il presidente Usa ha poi denunciato le "politiche fallimentari" del predecessore Barack Obama nel suo discorso sullo Stato dell'Unione, in particolare sul lavoro e nei confronti di Cuba. Trump ha dunque rivendicato di aver creato più posti di lavoro di Obama e di aver portato la disoccupazione ai minimi storici.

 

Quindi ha toccato il delicato tema dell'Afghanistan. "Lavoriamo - ha detto - per porre finalmente fine alla guerra più lunga dell'America e per riportare le nostre truppe a casa". Così il presidente Donald Trump, durante il discorso sullo Stato dell'Unione, ha ribadito la volontà di richiamare i soldati americani dall' Afghanistan. "Non funziona - ha affermato - servire come poliziotti di altre nazioni".

 

trump pelosi

Trump ha poi consegnato all'anchor radiofonico conservatore Rush Limbaugh, a cui è stato diagnosticato il cancro, la Medaglia della Libertà. È stata la first lady Melania - arrivata al Congresso con con un look total black - a mettere la Medaglia della Libertà, la più alta onorificenza civile Usa, al collo di Limbaugh. Quindi in diretta ha riunito a sorpresa, come in un reality show, la famiglia di un militare Usa che ha riabbracciato in Congresso la moglie e i figli che non vedeva da 7 mesi. "Sono felice di informarti che tuo marito è tornato" .

 

Il presidente Trump ha chiuso il suo terzo discorso sullo Stato dell'Unione, durato un'ora e mezza, senza mai menzionare l'impeachment.

 

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...