il presidente della turchia recep tayyip erdogan

NELLA MERDOGAN FINO AL COLLO - LA TURCHIA È SEMPRE PIÙ VICINA AL COLLASSO: OLTRE ALLE VOCI SUI GRAVI PROBLEMI DI SALUTE DI ERDOGAN, L'INFLAZIONE STA VOLANDO A RITMI SPAVENTOSI E I RAPPORTI CON GLI USA SONO DI NUOVO PEGGIORATI, TRA IL CASO DEGLI F-35 E LA DEFEZIONE DEL "SULTANO" ALLA COP26 A GLASGOW - IL COLPO DI GRAZIA ALLA CREDIBILITÀ DI ANKARA È L'INSERIMENTO NELLA "LISTA GRIGIA" DEI PAESI SOSPETTATI DI RICICLAGGIO DI DENARO E FINANZIAMENTO AI TERRORISTI…

Giordano Stabile per "La Stampa"

 

il presidente della turchia erdogan

È un autunno di tempeste per Recep Tayyip Erdogan. L'improvvisa defezione alla Cop26 di Glasgow ha alimentato le voci di una grave malattia, subito smentite dai media allineati e poi dalla presenza a un evento pubblico.

 

Il presidente turco è però apparso provato, il volto tirato, impegnato com'è su tutti i fronti. Il principale è quello interno ed economico.

 

Prezzi alle stelle

La ripresa post-Covid è arrivata, con gli scambi commerciali in crescita dell'11,8% rispetto a un anno fa, ma è accompagnata da un'inflazione che appare fuori controllo. Erdogan ha voluto prendere il controllo della Banca centrale, ha imposto un taglio ai tassi d'interesse e i prezzi volano.

 

recep tayyip erdogan

Il primo sintomo è la costante svalutazione della valuta locale, che dopo aver sfondato la soglia psicologica di dieci lire per un biglietto verde nel giro di una settimana è scesa in picchiata fino a sfiorare quota 13, per poi recuperare ieri fino a 12,05. Soltanto due anni fa il cambio era di cinque lire per un dollaro.

 

erdogan

La svalutazione sta innescando un'inflazione spaventosa, nell'ordine reale del 40 per cento, almeno il doppio del tasso ufficiale. Una famiglia su quattro non arriva a fine mese perché gli stipendi non sono stati adeguati ai nuovi prezzi, se non in minima parte.

 

recep tayyip erdogan

Erdogan ha preso nelle sue mani la politica monetaria, con l'intento di abbassare interessi e costi per le aziende. Una svalutazione competitiva per prendersi fette di mercati. Ma a pagare è la classe media. Il 40 per cento degli elettori dell'Akp, il partito al potere, dice di avere difficoltà economiche, un segnale pessimo in vista delle presidenziali previste fra un anno e mezzo.

turchia erdogan

 

La crisi della lira ha ridato fiato all'opposizione, fin qui rassegnata ad aspettare il voto, senza punti di riferimento carismatici a parte il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu. La rabbia popolare si è sfogata nelle strade della metropoli e della capitale, con migliaia di persone che cantavano «Akp nella tomba, potere al popolo» oppure «Akp, questo è il nostro Paese, vattene via».

 

erdogan

L'Akp e la leadership di Erdogan hanno rappresentato per la gente soprattutto il passaggio da nazione agricola arretrata a potenza industriale a medio reddito, con una valuta stabile, dopo che quindici anni fa lo stesso Erdogan aveva tolto sei zeri alla vecchia lira e introdotto quella "pesante". Adesso sembra tutto saltato.

 

il presidente della turchia Recep Tayyip Erdogan

Ripagare il debito

I risparmiatori si sono buttati sui conti denominati in dollari, come nel Libano prima del collasso finanziario. I depositi in valuta straniera sono cresciuti dal 49 al 55 per cento del totale.

 

La svalutazione mette però sotto pressione le banche con finanziamenti dall'estero, perché ripagare il debito diventa sempre più costoso. E alla fine i risparmiatori rischiano di dover pagare il conto. È un avvitamento pericoloso e per questo, come al solito, Erdogan cerca di spostare l'attenzione all'esterno.

 

il presidente della turchia erdogan

Prima ha partecipato al ponte aereo dei migranti verso la Bielorussia, con 27 voli giornalieri da Istanbul contro i 7 che partivano da Damasco. Un modo per rimettere sotto pressione Bruxelles e ribadire il suo ruolo di guardiano della porta orientale dell'Europa.

 

Poi ha rispolverato l'anti-americanismo latente, con la proibizione di una App, Bylock, accusata di essere uno strumento dei "golpisti". L'inventore, il cittadino americano David Keynes, è stato arrestato e poi rilasciato.

 

joe biden recep tayyip erdogan

I rapporti con gli Usa sono di nuovo peggiorati, perché Washington si rifiuta di restituire i 1,6 miliardi di dollari investiti nel programma F-35, poi bloccato per l'acquisto di armi strategiche dalla Russia. E si è capito che la defezione alla Cop26 a Glasgow, ufficialmente per motivi di "sicurezza", in realtà era legata alla volontà di non incontrare Joe Biden. I cattivi rapporti con Washington impattano anche sull'economia.

 

Nella "lista grigia"

La scorsa settimana la Turchia è entrata nella poco prestigiosa "lista grigia" dei Paesi sospettati di riciclaggio di denaro e finanziamento ai movimenti terroristici, stilata dalla Financial Action Task Force, con sede a Parigi. Una decisione che l'ha messa sullo stesso livello di Mali o Pakistan.

 

erdogan 2

Con queste credenziali è difficile presentarsi sui mercati internazionali. Dal 2018 le imprese hanno privilegiato il finanziamento interno, il debito estero in rapporto al Pil è ancora basso, attorno al 40 per cento, ma gli scricchiolii cominciano a farsi sentire.

 

Tanto che oltre a chiedere aiuto al ricco alleato tradizionale, il Qatar, Erdogan ha riallacciato i rapporti con il rivale regionale, gli Emirati arabi uniti. Mercoledì è arrivato ad Ankara il principe Mohammed bin Zayed, l'eminenza grigia del Medio Oriente, e ha promesso investimenti per dieci miliardi di dollari.

 

Un fatto impensabile fino a pochi mesi fa che dà l'idea dei cambiamenti in corso nella regione, ma anche della profondità della crisi turca.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO