giorgia meloni economia mercati crollo ue borsa mes

QUALCUNO DICA ALLA MELONI CHE SPEZZARE LE RENI ALL’ECONOMIA DI MERCATO E ALLA CONCORRENZA RISCHIA DI AFFOSSARE L'ITALIA – “BLOOMBERG” DENUNCIA LA PREOCCUPAZIONE DEGLI INVESTITORI ESTERI PER L’INTERVENTISMO DELLA DUCETTA, CHE DÀ UN RUOLO CENTRALE ALLO STATO NELLA GOVERNANCE DELLE IMPRESE – L’ECONOMISTA ALESSANDRO PENATI: “E’ UNA POLITICA CHE AUMENTA L’INCERTEZZA DI INVESTIRE IN ITALIA, AUMENTANDONE RISCHI E COSTI. PERCHÉ LA NOSTRA ECONOMIA DIPENDE DAI CAPITALI STRANIERI E DALL’INTEGRAZIONE EUROPEA” – IL CASO DELLA RETE TIM E IL PASTICCIO DELLA TASSA SUGLI EXTRA-PROFITTI DELLE BANCHE 

Estratto dell’articolo di Alessandro Penati per “Domani”

 

MELONOMICS – LA POLITICA ECONOMICA DI GIORGIA MELONI

«Il capitalismo Meloni-style sta ridisegnando la governance delle imprese italiane», titola Bloomberg riflettendo la preoccupazione degli investitori esteri per l’interventismo del governo.

 

[…]  Quello che colpisce è il filo rosso che lega norme, interventi e dichiarazioni del governo: un’ideologia che attribuisce un ruolo centrale allo stato nell’iniziativa economica e nella governance delle imprese; e guarda con scetticismo l’economia di mercato, la concorrenza, l’integrazione economica e finanziaria e i principi ispiratori delle istituzioni europee.

 

TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO

Si ha l’impressione che per il Governo debba prevalere il primato della politica nazionale sulle regole del mercato, della concorrenza, e dell’Europa, visti come vincoli e non elementi positivi per la crescita. E’ una politica che aumenta l’incertezza di investire in Italia, aumentandone rischi e costi. Perché la nostra economia dipende dai capitali stranieri e dall’integrazione europea.

 

Nel 2022 c’erano appena 220 società quotate in Borsa, 14 in meno di 7 anni; 15 le revocate a fronte di 3 nuove quotazioni. Ma poco meno della metà dei titoli quotati è detenuta da stranieri, quasi il doppio della porzione di famiglie, fondi e banche italiane messi insieme.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni

Lo Stato dipende dai capitali stranieri per controllare le partecipate pubbliche (come Kkr per la rete Tim e Macquarie per OpenFiber). E la maggioranza del capitale delle nostre banche appartiene ad azionisti stranieri.  Nel private equity la maggioranza sono operatori esteri e contano per l’82 per cento degli investimenti in Italia. Investitori stranieri detengono 628 miliardi di titoli di stato, contro i 404 delle nostre banche o i 248 delle famiglie italiane.

 

La principale fonte di crescita del paese sono le esportazioni. La Bce, nonostante gli errori fatti, ci hanno assicurato 20 anni di stabilità dei prezzi dopo decenni di iperinflazione e svalutazioni; e le istituzioni europee ci hanno garantito contro il rischio di un default sul debito pubblico. Promuovere un’ideologia che osteggia un’economia di mercato, integrata in Europa e aperta ai capitali stranieri, è un rischio troppo grande per il paese.

giuseppina di foggia 3

 

Il governo ha defenestrato l’amministratore delegato di Enel, che ha capitale detenuto in maggioranza da investitori esteri, senza spiegarne le ragioni ed esplicitare gli obiettivi per il nuovo management. In Terna, quotata, la nuova amministratrice delegata, manda a casa il Chief Financial Officer senza motivarne le ragioni o informarne gli investitori, e senza un rimpiazzo pronto. Sono grandi società quotate e internazionali, ma il governo adotta uno spoils system da pubblica amministrazione.

 

Tim

RETE TIM

Il governo vuole creare e controllare la rete unica internet e, nonostante le ristrettezze delle finanze pubbliche, trova i soldi per partecipare direttamente, assieme a F2I e Cdp, all’acquisto della rete di Tim da parte di Kkr.

 

Alla fine, Cdp uscirà da Tim, che si fonderà con la sua controllata OpenFiber, altrimenti destinata al dissesto, trovando il modo di depotenziare Cdp nella governance per salvare la faccia con l’Antitrust. Lo stato avrà il controllo gestionale della rete, e quindi sul consenso legato all’impatto sull’occupazione, mentre a Kkr andranno i lauti dividendi che la regolamentazione assicurerà, come già accaduto con Terna, Enel, Eni, Snam, Italgas, Autostrade.

 

meloni giorgetti

Allo Stato il controllo, ai capitali privati i dividendi. A pagare saranno gli utenti di internet che, con le tariffe, dovranno sostenere investimenti, costo degli esuberi e onere del debito che la nuova società di accollerà. Ma per governo, concorrenza e diritti dei consumatori vanno sacrificati sull’altare delle ragioni della politica e del consenso […]

 

Poiché Vivendi, per vendere la rete Tim, vorrà negoziare una via di uscita al vincolo sul 40 per cento in Mediaset, il governo si troverà a intervenire anche nella società dei Berlusconi, che sostengono un partito di governo. E ha usato il Golden Power per blindare il controllo di Tronchetti Provera in Pirelli, contro il socio cinese voluto dallo stesso Tronchetti Provera otto anni fa, dimostrando di voler passare al vaglio qualunque straniero voglia investire in Italia.

 

GIORGIA MELONI BARBIE - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO

 Invece di attirare capitali esteri, aumenta ancora il peso dello stato nelle imprese. Così il governo lancia un Fondo Sovrano per lo Sviluppo come non bastassero Cassa Depositi e Prestiti e Invitalia. E invece di uscire da Mps chiudendo una ristrutturazione che si trascina da 15 anni, sottoscrive l’ennesimo aumento di capitale per mantenerne il controllo.

 

Con un emendamento al Dl Capitali per aumentare il diritto di voto maggiorato il governo entrerebbe a piedi uniti nella contesa fra Caltagirone e i vertici di Generali e Mediobanca, contro gli investitori internazionali che hanno nominato quei vertici a larga maggioranza.

 

[…]

 

gli utili delle banche italiane nel 2023

Ma è la tassa sugli extra profitti bancari che ha mostrato il vero pregiudizio ideologico del governo. Gli extra profitti sono quelli di un monopolista, mentre il sistema bancario opera in concorrenza. Se i profitti sono eccessivi, non sono le tasse ma è la maggiore concorrenza la politica giusta. Negli Usa le banche hanno aumentato i tassi per difendersi dalla forte concorrenza dei fondi di mercato monetario; mentre da noi la distribuzione dei prodotti finanziari è dominata dalle banche che non vogliono farsi concorrenza in casa.

 

Decidere arbitrariamente che un profitto è eccessivo in un settore aperto alla concorrenza è un precedente pericoloso: perché, un domani, non tassare gli «extra profitti» di Campari che ha aumentato il prezzo dell’Aperol perché la voglia di tempo libero ha aumentato la domanda di spritz? E la Commissione ha dovuto ricordare al ministro Urso che il costo dei biglietti aerei è deciso dal mercato. Sempre Urso addita la «speculazione» sul prezzo della benzina, quando è dovuto principalmente al carico di imposte alle quali il governo non vuole rinunciare.

 

piantedosi salvini meloni tajani

I consumatori devono essere informati e avere la possibilità di scegliere liberamente tra alternative concorrenziali; ma essere consapevoli delle loro scelte. Chi ha fatto un mutuo a tasso fisso ha pagato per anni di più per assicurarsi contro un rialzo dei tassi; chi ha optato per il variabile ha beneficiato a lungo di minori tassi, un vantaggio che in parte ora viene eroso.

 

[…] La redditività delle banche è la via maestra per ricapitalizzarle dopo anni di crisi, rendendo il sistema europeo solido in vista di un possibile rallentamento economico. Tassarle ha significato interferire con la vigilanza prudenziale della Bce, proprio quando dipendiamo dalla banca centrale per scongiurare la speculazione contro il nostro debito pubblico.

giorgia meloni

 

Siamo alla vigilia del rinnovo del patto di stabilità e non ratifichiamo il Mes che dovrebbe tutelare le nostre banche in caso di crisi del debito. Un errore madornale che temo ci costerà caro.

giorgia meloni in versione barbie 4giorgia meloni in versione barbie 5giorgia meloni intervistata da maria bartiromo fox news 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”